28 dic 2015

RECENSIONE: BLIND GUARDIAN "BEYOND THE RED MIRROR"


Sogno o son desto? I Blind Guardian hanno composto il disco dell'anno... No, non siamo nel 1998 ma nel 2015 e sono ancora i bardi di Krefeld a scrivere il miglior album?! Devo essere vittima di un incantesimo o avere il cervello ammaliato da una strega che mi fa giudicare male, non può essere così...

Non sapete quanti dubbi prima di comprare questo album, ero incerto per numerose ragioni: a partire dalla noia di sentire ancora cantare Hansi Kürsch per 70 minuti, ma anche per le prevedibili soluzioni musicali adottate, insomma quali novità? Cosa aggiungere ai capolavori di 20 anni fa?
Eppure continuavo a leggere commenti entusiasti, applausi a scena aperta, ma anche oggettive riflessioni interessanti sulla crescita del gruppo. La mano e il portafoglio hanno iniziato a tremare, ma ancora resistevo perché non ero convinto. Sono cresciuto con loro, ho consumato "Imaginations From the Other Side" e mi sono più volte esaltato con i bardi, però credevo che la nostra storia d'amore fosse ormai conclusa.

Invece "Beyond the Red Mirror" è grandioso, ispirato e supera le ultime prove dando una sterzata di qualità al mondo dei Blind Guardian. Le orchestrazioni, la produzione, le idee, ma soprattutto una costante ispirazione che percorre tutto il disco lo fanno il miglior album metal del 2015.

Lo si capisce subito, dal primo momento orchestrale in apertura di "The Ninth Wave" è subito pelle d'oca che non pensavo potessero più darmi, ma la musica ti stupisce quando meno te lo aspetti. Per me Hansi & co avevano ormai esaurito le cartucce, ma risorgono dalle proprie ceneri come la Fenice.
Il principale passo in avanti è il bilanciamento delle canzoni, la maturità raggiunta nel saper gestire il power, i cori, le orchestrazioni e tutta la parte sinfonica.

I Blind Guardian sono sempre stati un gruppo lento, pacato nei tempi e con lunga elaborazione dei concetti; infatti tra un album e l'altro sono intercorsi anni, ma anche i progressi sonori non sono mai stati azzardati sia per limiti, sia per scelta propria. 
Il frutto sembra adesso maturo, così le orchestre o i cori di Budapest, Praga o Boston che collaborano sono una perfetta integrazione del gruppo e si integrano senza tradire il loro sound o far perdere il filo conduttore del concept.

Con lo specchio sia noi, sia i Blind Guardian hanno sempre avuto un particolare rapporto, perciò se guardo oltre lo specchio rosso vedo qualche capello bianco in più, ma poteva Metal Mirror incoronare altro top album 2015 se non "Beyond the Red Mirror"?

Voto: 7/8
Canzone top: "The Ninth Wave"
Momento top: la parte finale di "Prophecies"
Canzone flop: "The Throne"
11 canzoni, 71 minuti
2015
Etichetta: Nuclear Blast