6 dic 2017

SWEDISH DEATH METAL STORY - Guida pratica in dieci puntate - Capitolo 1: INTRODUZIONE


PREMESSA per tutti i metallari "calciofili": ci scusiamo per l'intempestiva pubblicazione di questa Retrospettiva. Dati i recenti fatti calcistici, capiamo perfettamente di non aver avuto tempismo...ma che ci potevamo fare? A nostra parziale discolpa possiamo assicurarvi che i post sono stati studiati e redatti in tempi non sospetti...quando ancora il sorteggio degli spareggi per le qualificazioni a "Russia 2018" dovevano uscire dall'urna. 

Svezia: un territorio che è una volta e mezza quello italiano, risorse immense e appena 10 mln di abitanti con un reddito pro capite e un indice di benessere complessivo tra i più alti in Europa e nel mondo. Indice di benessere determinato anche da un Welfare che è rinomatamente tra i più efficienti e capillari del pianeta.

Avere un Welfare che funziona porta molti vantaggi. Uno pensa subito, giustamente, a sanità, istruzione, previdenza sociale, servizi alla famiglia. Ma c’è dell’altro. Ad esempio la disponibilità pressocchè gratuita, o a costi irrisori, di sale prove per suonare con la propria band...

Quindi: se sei un giovane svedese nato nella prima metà degli anni settanta, che con tutta probabilità viveva in una cittadina di non più di 25.000 abitanti e ti spaccavi le palle durante i lunghi inverni, avevi due modi di passare il tempo durante l’adolescenza (diciamo quindi intorno alla metà anni ottanta): o ti mettevi a fare uno sport oppure tiravi su un gruppo musicale. Se poi avevi una particolare propensione a bere notevoli quantitativi di birra, allora era molto più facile che seguissi la seconda strada…

Si può spiegare in questo modo, estremizzandone la sintesi, l’incredibile esplosione di band svedesi, in rapporto alla popolazione, registrata nel decennio che va dal 1985 circa al 1995. Un numero impressionante, che ci si potrebbe riempire un’enciclopedia.

A noi di MM interessa con questa Retrospettiva circoscrivere la nostra attenzione su un unico genere: il death metal. E anche in un settore così preciso e delimitato, il numero di band “trattabili” sarebbe comunque enorme.

Per aiutare il lettore/ascoltatore più giovane, che non ha vissuto quel magico periodo, MM ha deciso di creare una Rassegna che, in forma di Bignami, aiuti a ricostruire origini, personaggi, gruppi e dischi decisivi per chi volesse appunto ascoltare l’essenziale di un genere così fondamentale per la musica estrema tutta.

“Entrare” in questo mondo non sarà difficile. Ma trovare una bussola “selezionatrice” per orientarsi e soffermarsi su ciò che è davvero imprescindibile e ciò che non lo è, non sarà invece tanto semplice. Il nostro Blog è qui per dare una mano a districarvi in un sotto-genere enorme, affascinante e imprescindibile per definirsi un vero amante della musica metal.

E quindi…venite con noi in questo viaggio emozionante e buona lettura!

LE ORIGINI HARDCORE PUNK  

Si potrebbe partire a bomba direttamente col death metal puro e nudo, ma saremmo troppo semplicistici nella nostra analisi e quindi un minimo di premessa ci vuole.
Al di là delle "star", Europe e Y. Malmsteen (senza citare gli ABBA), la Svezia non aveva mai avuto nella sua storia musicale la ribalta della scena rock/metal. E questo perché non era mai esistita una “scena” rock/metal.

Il death metal in Svezia non sarebbe probabilmente esploso in maniera così prepotente se alle spalle non avesse avuto una scena hardcore di grandissima qualità, con 4-5 formazioni assolutamente devastanti che, sulla scia dell’insegnamento delle band più famose del genere (Black Flag, Discharge), avevano tirato fuori tutta la propria rabbia e frustrazione giovanili. Anti-Cimex, Mob 47, Asocial, Agoni, Disaccord (in cui militava addirittura un certo Michael Ammott). Nomi che anche al metallaro più informato probabilmente non diranno molto ma che, chi più chi meno, furono tutti portatori, a inizio anni ottanta, di una proposta estrema, violenta e in cui le influenze hardcore venivano imbastardite dalle lezioni dei soliti Motorhead e Venom, nonché dal primo thrash sia californiano (Possessed e gli altri big) che europeo (Sodom e Destruction).

Questo, quindi, il primo punto da tenere a mente: il metal estremo in Svezia (e non solo) nacque proprio dall’estremizzazione delle forme più violente di hardcore punk.

Ma ancora non c’eravamo. Ancora doveva nascere, come detto poco sopra, una vera Scena che esplodesse e si affermasse a livello nazionale prima e all’estero poi...

E quello che accadde nel fatidico 1986 permise tutto questo…