9 giu 2018

UN COCCODRILLO PER RALPH SANTOLLA - L'UOMO CHE ADDOLCI' GLEN BENTON



Il filosofo Carl Jung diceva che l’incontro di due personalità è come il contatto tra due sostanze chimiche: se c’è qualche reazione entrambi ne vengono trasformati. 

Stava facendo inconsapevolmente riferimento all’ingresso nei Deicide del chitarrista Ralph Santolla, defunto pochi giorni fa per un infarto, dal disco: “The Stench of Redemption” datato 2006.

Ralph Santolla era originario di Tampa in Florida e nasce come un musicista heavy, influenzato dai grandi chitarristi del genere come Malmsteen o Schenker, salvo poi virare verso un universo più estremo. Vive la sua carriera fin da subito alternando collaborazioni con i Death e Sebastian Bach; Iced Earth e Deicide, ma è proprio il quinquennio passato insieme al gruppo di Benton che mi ha colpito maggiormente.

Da fan di vecchia data della band, non sono mai stato però un nostalgico dei loro primi album seminali, al contrario ho seguito le successive gesta dei Deicide con affetto. Erano la mia pillola quotidiana di blasfemia death metal; ad ogni nuova uscita mi trovavo con il loro disco in mano e sorridevo al pensiero di chi li criticava o di chi semplicemente li valutava, perché sono ingiudicabili.

I Deicide sono sempre andati avanti per la loro strada con sonorità brutali che superavano di rado i 35 minuti complessivi, inneggiando al satanismo, evolvendo di poco o niente il loro sound.
Fino al 2006 quando Santolla diventa il loro chitarrista e, quasi inspiegabilmente, riesce ad addolcire il sound con momenti melodici inediti in “The stench of Redemption”, appunto.

Come la bellissima Ann Darrow riesce ad ammansire King Kong, così Ralph ammorbidisce Benton. Il desiderio di Kong per Ann lo rende più lascivo e malleabile, ma permane nel gorilla una brutalità di fondo. Proprio come Glen si fa ammaliare dai virtuosismi chitarristici di Ralph, ma resta un vocalist brutale, così Kong evidenzia dolcezze umane, ma sembra anche desideroso di violentare Ann da un momento all’altro. 

Oltre a “The Stench of Redemption” definito come il disco più melodico della storia del gruppo, c’è il successivo “Till Death Do Us Part” (2008) dove compaiono nelle recensioni parole che nell’universo bentoniano non avevano nessun significato; mi riferisco a: complessità, progressive, ricerca stilistica, virtuosismo e così via. Potrebbe essere considerato un album a due del batterista Steve Asheim e Santolla; anche la parte delle liriche, vede Benton più distaccato e impegnato nel suo divorzio con tematiche più terrene

La traccia finale invece del successivo album del 2011 “To Hell with God” è l’ultimo esempio in cui Benton subisce il fascino della melodia. Santolla ha uno strano ascendente su Glen e ci lascerà proprio con la notevole “How can you call yourself a God”. 

Come quei bambini che fanno impazzire maestre, compagni e genitori, ma quando vedono il nonno diventano degli angioletti, così Benton appena entra in studio convinto di registrare l’album più brutale della storia, vede Ralph che sciorina soli malmsteeniani, resta affascinato e gli concede minutaggi melodici come mai accaduto prima. 

Dopo il quinquennio 2006-2011, Benton torna in sé come risvegliato da un incubo e infatti all’uscita di “In The Minds of Evil” dichiara: È un vero album dei Deicide. Per fortuna ci siamo allontanati da certe soluzioni melodiche che avevamo sperimentato negli ultimi album. Siamo tornati ad attaccare come una volta

Rincara la dose come un marito cornuto che si accanisce con la ex: Ralph non tornerà più a far parte di questa band. Non riuscirà più a coprirci di ridicolo con le sue idee e con i suoi comportamenti. Ho tenuto sin troppi concerti con un chitarrista ubriaco sul palco

Come se lui non sorseggiasse Jack Daniels ogni volta che ho visto i Deicide dal vivo, ma cosa dici Glen? Sputa sul piatto dove ha mangiato e indirettamente accusa se stesso di essere stato un debole, traviato da chissà quale magico potere del defunto chitarrista. Come King Kong da sopra il grattacielo colpisce gli elicotteri nella celebre scena finale, Benton reagisce con cattiveria tradito nell’animo e manda anatemi contro Ralph. 

Ora che Santolla non c’è più, forse si sarà pentito di essere tornato un gorillone e anche se in fondo ti preferiamo così (insensato, satanico e brutale), Ralph ci manca perché in vita è l’unico ad essere riuscito ad addolcire King Kong