5 mar 2015

GLI OSCAR DI MM: I MIGLIORI VOCALIST - ATTO I


PRIMA PARTE DELLA SUPER CLASSIFICA DELLE MIGLIORI UGOLE IN AMBITO POWER E PROGRESSIVE METAL. ECCO I NOSTRI OSCAR DIVISI PER CATEGORIA.
Duro lavoro quello del cantante in ambito metal, soprattutto nei generi prog e power dove i punti di riferimento non mancano!
Proprio per questo Metal Mirror ha assegnato gli Oscar alternativi della voce, suddividendo per categoria!

Iniziamo, anche per dover di anzianità, dalla Categoria: I MOSTRI SACRI .


Le nomination: James Labrie (Dream Theater), Eric Adams (Manowar), Geoff Tate (ex Queensryche), Bruce Dickinson (Iron Maiden) e Ray Alder (Fates Warning e Redemption).

Non starò qui a presentare o dilungarmi su vocalist così noti, però volevo fare alcune menzioni d'onore:  ad esempio Ray Alder (classe 1967) che, durante i lunghi silenzi dei Fates Warning, ha fondato i Redemption per dar sfogo alla sua ugola. Gruppo che ci ha dato almeno due grandi dischi e, grazie alla sua interpretazione, il primo album mi è rimasto nel cuore, ma non è stato sempre sottovalutato? La sua capacità di cambiare una canzone con un timbro vocale unico, non è certo da tutti.
Mentre James Labrie (1963) che vince da anni il premio di miglior cantante non protagonista nei Dream Theater, non poteva portarsi a casa questo Oscar di Metal Mirror e inutile aggiungere parole in questa sede su Eric Adams (1954) e Geoff Tate (1957) che sono i più vecchi della categoria insieme a Rob Halford (1951), ma con una classe innata che li accompagna anche sotto la doccia. In una nuova retrospettiva seguirò solo la loro carriera, ma adesso avete fatto bene i conti di chi trionfa?

The winner is : Bruce Dickinson! 
In bocca al lupo per la malattia che lo ha colpito, ma non poteva che trionfare quella voce che più di tutti incarna la qualità e la dinamicità di un mostro sacro della musica Metal. 
Grazie Bruce, è quasi un premio alla carriera che nessuno ha mai avuto il coraggio di darti!

Categoria: GLI OUTSIDER.
Ecco le nomination: Roy Khan (ex Kamelot), DC Cooper (Royal Hunt) e Jorn Lande.
Il primo nato nel 1970 è l'ex cantante norvegese dei Kamelot e inizia la sua carriera con i Conception, ma poi esplode proprio accanto a Thomas Youngblood. La sua voce è particolare ed evocativa, senza bisogno di spingere sugli acuti e crea una grande atmosfera, perciò non so come potranno vivere senza di lui i Kamelot ma non so nemmeno cosa potrà fare senza di loro perché si erano legati in un marchio che ha dato qualità a tutto il metal di terza generazione dove i gruppi sufficienti diventano imprescindibili.
Il secondo cantante ha 5 anni più di Khan ma il carisma non manca. Inizialmente DC Cooper non mi faceva impazzire, poi ho capito che anche lui non ha bisogno di urlare ma interpreta con personalità. Dopo il temporaneo addio ai Royal Hunt, ha fondato i Silent Force e proprio lì ho rivalutato la sua voce. Gruppo power canonico senza nessuna particolare novità, però la sua voce lo faceva salire nel gradimento e, a maggior ragione quando è tornato nei Royal Hunt, sono diventato un fan e la qualità si è impennata.
Sono un fan anche di Jorn Lande, voce solista in tanti dischi di Avantasia, poi nei Masterplan (ovvero una parte di vecchi Helloween) e in duetti continui con Russell Allen, cantante dei Symphony X. Un leone norvegese anche lui con grinta e personalità, voce graffiante ma anche melodica e spero che trovi la via con un gruppo stabile perché merita la ribalta.

Dura è stata la scelta della giuria, ma grazie al consulto della buona anima di Ronny James Dio...

... The winner is: Jorn Lande!
Nomade per definizione, diventa il simbolo degli outsider dove il suo marchio di fabbrica non dipende da nessun gruppo ma esclusivamente da lui stesso!

Categoria: I SOPRAVVALUTATI
Le nomination: Fabio Lione (Vision divine, Rhapsody of fire ecc), Michael Kiske (Unisonic ed ex Helloween) e Timo Kotipelto (Stratovarius).
Sul Fabione pisano del 1973 vorrei aggiungere una testimonianza : ogni volta che lo vedo dal vivo mi fa storcere il naso per il mestiere fuori luogo che mette nelle interpretazioni. Mi sembra il furbetto che dosa in modo opportunista la voce, peraltro le sue prove migliori sono nei Rhapsody dove le ha provate tutte per evolvere ma non c'è mai pienamente riuscito. Io che adoro Rhapsody e Vision divine ho seguito il buon Fabio nel tentativo di fare un growl ogni tanto, di essere incazzato o dolce, in italiano e in inglese ma pur apprezzandolo nel contesto lo ritengo sopravvalutato.
Come Kiske, sopravvalutato perché la sua sirena dopo gli Helloween si butta in mille progetti senza cuore e idee. Su tutti gli Unisonic che sfornano il disco power come tutti lo vorrebbero, ci sono tutti (pure Kai Hansen) ma manca proprio lui. O meglio la sirena c'è ma manca di interpretazione, coraggio e mostra i suoi limiti .
Infine Kotipelto del 1969 senza Tolkki ha fatto una enorme fatica ad emergere (e non è che ha perso un fenomeno come Petrucci con tutto il rispetto per Timo), la sua voce era perfetta con gli Stratovarius perché aggiungeva limite ai limiti, dando però un respiro unico ai loro album. Dopo ci ha provato a portare da solo avanti il gruppo, ma la banalità lo ha avvolto e anche in un progetto a nome Cains Offering con membri dei Sonata Arctica ha fallito per lo stesso motivo .
Non fraintendetemi, perché io li apprezzo tutti e tre, ma sono sopravvalutati e prima di acquistarli oggi verificate con attenzione.

Ma chi è il più sopravvalutato? The winner (or the loser) is : Fabio Lione.
Ti vogliamo bene Fabione, però almeno un corso di pronuncia inglese lo potevi fare!

Categoria: TALENTI IN ESTINZIONE
Le nomination: una lotta a due tra Jon Oliva (1960) e Tobias Sammet (1977).
Il primo è una balena in estinzione , ma non solo per le dimensioni ... Dentro di sé ha tantissime idee che diventano dischi tutti uguali e diversi, l'enorme Jon litiga e ama tutti al contempo. Dopo la perdita dei Savatage, c'è una scissione con tre progetti paralleli: il primo è Jon Oliva's Pain dove registra ottimi dischi ("Maniacal Renderings", "Festival" e non solo) e in generale realizza buone prove. Il secondo progetto è la Trans Siberian Orchestra dove Paul O'neill e Jon decidono di creare una orchestra rock, come nei loro sogni da bambini. Ci riescono e perdono però contemporaneamente la bussola, perché non sanno come comporre brani adeguati a tanta magnificenza. Si affidano prima a una rivisitazione di canzoni natalizie(?!) , poi puntano su una sorta di biografia di Beethoven (buon disco targato 2000) però le idee abortiscono nell'ombra con "Night Castle" del 2009 e non so se ci sarà un futuro. Mentre l'ultima idea del grande Jon è quella di fare uscire un album a nome Jon Oliva e basta: "Raise The Curtain" diventa quindi nel 2013 il suo primo vero album solista... Bellissimo, recupera il rock grezzo, ma sa anche emozionare come sempre. Mai stata così frenetica una balena !
Se Oliva è la balena, Sammet è una volpe dal pelo pregiato in estinzione. Avantasia ed Edguy sono garanzia di qualità, scrivi per noi Tobias e chiama chi vuoi a cantare perché (come il Lucassen) incarni lo spirito del falso intellettualismo metal e ci piace!
Fino a quando le vendite potranno supportare questi autori? Vedo che le case discografiche diventano sempre minori per Oliva e sempre meno disposte a finanziare le voci prestigiose nel progetto Avantasia... Forse sono artisti in estinzione, ma il nostro premio non poteva non andare al più longevo...

The winner is: Jon Oliva!
Grazie per quello che hai composto per noi, ci commuovi sempre Jon e questo Oscar te lo sei meritato, però adesso togliti l'ultimo sfizio e fonda un gruppo death metal con il tuo growl !

La dissertazione è stata lunga, ma è solo la prima parte, andate a leggere il prossimo capitolo degli OSCAR dove Metal Mirror assegna il Premio dei Premi come Miglior Voce assoluta e una serie di premi speciali!