4 giu 2016

IL PAGELLONE DEL GODS OF METAL 2016


Appena rientrati con le orecchie ronzanti e un mal di testa importante, riteniamo necessario fissare i momenti trascorsi all'edizione 2016 del Gods Of Metal, attraverso un pagellone secondo Metal Mirror. 

A breve seguirà lo Speciale, ma adesso fermiamo nella memoria le cose positive e negative di questo concertone, presso l'Autodromo di Monza:

Location: la sensazione che si ha è quella di essere ospiti poco graditi dentro il complesso dell'Autodromo, come se gli addetti ai lavori pensassero: "Ecco un'altra orda barbarica di gente che romperà il cazzo!". In realtà però siamo isolati, non sull'asfalto come in passato e questo lo apprezzo. Se avesse piovuto sarebbe stato disastroso, anche perché non c'è un posto dove ripararsi e il terreno sembra sabbia mobile, ma il dio del metallo ci ha risparmiato ed allora la location è promossa!
Il pubblico deve attraversare un percorso tortuoso per essere confinato in un'area verde, piacevole, lontana da tutto, anche se al ritorno trovare la macchina è stata un'impresa. 
Come quelle mamme che lasciano i bambini nella vasca delle palline per girare comodamente all'Ikea, così noi siamo felicemente abbandonati dalla società in questa area verde a spaccarci le orecchie. Voto: 7.5

Pubblico: devo tributare un lungo applauso ideale alla gente che ha popolato il Gods, era qualche anno che non tornavo nel mondo dei festival metallari italiani, ma avevo ricordi diversi. Ossa rotte nel pogo, cattiveria, sudore marcio e disgraziati spesso senza senso, hanno lasciato il posto ad una maggiore civiltà rispetto al passato. Cessi chimici usati con criterio, poca sporcizia in terra,  aiuto reciproco, più sorrisi che astio. Insomma c'era tanta gente, ma queste persone hanno dimostrato di saper stare insieme con civiltà nel nome del metallo. Voto: 10

Organizzazione: tutto è filato liscio, gruppi in perfetto orario, nessun problema tecnico e acustica buona. Ho solo una certa antipatia per tutti quegli energumeni che, peraltro spesso in modo inutile, cercano di calmare le acque nel pogo o fanno scendere la gente che si riposa sulle transenne. Non c'era niente da calmare, perché il clima è stato sempre civile ed è ovvio che quando parte "Wake Up Dead" dei Megadeth si poga. State sereni insomma e lasciateci gestire la situazione, perché comunque nel 2016 si poga con l'iPhone in mano e l'unico obiettivo è salvaguardarlo. Voto: 7.5

Sono arrivato sul finale dei Gamma Ray, perciò non mi sento di giudicarli anche se l'impressione ricevuta in pochi minuti era di un gruppo alla frutta. Tutti quelli che hanno suonato prima, neanche li conosco e non mi interessano.

Sixx: AM: a me su disco non erano dispiaciuti, ma vedere questi drogati sul palco è abbastanza avvilente. Il chitarrista sembra J-Ax, Nikki è un mestierante che fa finta di divertirsi, il cantante pensa di essere il nuovo Scott Weiland, ma tutti sono solo delle persone che le droghe hanno reso assimilabili ad insetti tatuati. Ci sono anche due coriste, nostalgiche dei G'n'R e neanche fighe come vorremmo vedere, insomma una tristezza. Alcune canzoni non sarebbero neanche male, ma la resa complessiva non è positiva. Voto: 5

Megadeth: meno male che partiamo subito con: "Hangar 18", "Wake Up Dead" e "In My Darkest Hour", grazie MegaDave! In seguito troppe canzoni estratte da "Dystopia", ma ho voluto bene ai Megadeth in questa performance. Mi fa sorridere che Mustaine ha una chioma così folta, ma la natura non lo ha risparmiato da una piazzola sulla nuca che quando fa headbanging emerge inesorabilmente. Non capisco perché fare un minuto di silenzio assoluto per Nick Menza, mi è parsa una cosa forzata. Come forzata era la faccia da cattivo di Loureiro che, in venti anni, è passato dai gorgheggi di Matos ai grugniti di Mustaine.
Sono sul viale tramonto da un pezzo, ma lo show è stato dignitoso con qualche colpo da maestro. Voto: 7

Korn: ero scettico lo ammetto. Perché sono della vecchia scuola io e, non ho vergogna ad ammetterlo, difficilmente comprerò un disco dei Korn. Eppure hanno fatto una bella performance, Davis ci sa fare e tra cornamuse, cover di "One" dei Metallica e classici del Nu Metal ha trasmesso belle sensazioni. Groove e potenza non mancano, certo che viene da pensare quante cose aveva già inventato Max Cavalera, però lo show è stato carino, metropolitano, potente. Voto: 7.5

Rammstein: Meine Damen und Herren Willkommen zum Zirkus! Benvenuti al circo dei Rammstein! Avevo letto, immaginavo che ci fossero effetti scenici, ma così andiamo veramente oltre! Di certo non ci si annoia ad un loro live, tra fuochi d'artificio, fiamme libere, esplosioni, nubi incendiarie tra la gente, teatrini a metà tra sadomaso e nazista. Insomma Lady Gaga in confronto confeziona uno show sobrio, a tratti sembra quasi che la musica sia solo un contorno e gli strumenti un impiccio rispetto allo spettacolo. Mi sono però divertito, è stato puro entertainment estremo in salsa tedesca. Non parliamo però dei contenuti perché sono proprio pochini; voto allo show: 10, voto alla musica: 6; la media voto è: 8

Rientro a casa con i peli del naso bruciati, con i capelli pieni di cenere come uno spazzacamino, però è stata una bella giornata di metallo come non passavo da tempo. God save The Gods!