14 apr 2019

I MIGLIORI EP DEL METAL - "HAUNTING THE CHAPEL" (SLAYER)



Perché avere questo EP? Materialmente, se contiamo che le versioni live di "Captor of Sin" e "Chemical Warfare" sono state incluse in uscite successive, "Aggressive perfector" in una riedizione del primo disco, l'unica ragione è conoscere il brano eponimo, “Haunting the chapel”. Anzi, per essere precisi nell'edizione aggiornata di "Show No Mercy", fu poi incluso anche quest'EP integralmente.

Sono tre brani più bonus cuciti insieme in un'unica traccia, operazione che gli Slayer ripeteranno in alcuni brani di "Reign in Blood". Mentre là l'uniformità stilistica premia questa scelta, qui la cosa ha poco senso, in quanto sono brani eterogenei stilisticamente.
Infestando la cappella, o meglio, prendendo il gerundio inglese come un tempo “senza tempo”, potremmo tradurre La capella infestata. Ma perché gli Slayer ce l'avevano con la cappella? Si tratta di una variante satanica delle storie di fantasmi di matrice tipicamente anglosassone, i demoni che infestano luoghi sacri, che possono essere cimiteri, chiese, cripte. Ricordiamo il film “La chiesa”, in cui i demoni si risvegliano dal sottosuolo di una cattedrale costruita su una fossa comune di eretici sterminati dai cavalieri teutonici, e procedono quindi a possedere preti, sacrestani e sventurati visitatori. Anche i Mercyful Fate descrivono la infestazione della cappella nel brano “Night of the unborn”, in cui a far impazzire il prete svegliandolo in piena notte sono gli spiriti “poltergeist” dei bambini mai nati, e i canti del loro “coro dei bambini morti”.

Sul piano filologico, "Haunting The Chapel" interessa perché segna l'ingresso di tematiche anticristiane negli Slayer. Dico anticristiane, e non “sataniche”, quelle c'erano già all'inizio e presto non ci saranno più. 

The holy cross / Symbol of lies
Intimitade the lives of Christian born


Questi i versi d'attacco del brano, che introducono il tema, in seguito portante, del cristianesimo, e della religione in generale, come modalità di comunicazione fasulla. Si passa quindi da una suggestione satanica di tipo occultistico, pittoresco, a un discorso sul conflitto tra verità religiosa e conoscenza umana. I demoni che infestano la cappella distruggono ma, a tratti, sembrano voler “esorcizzare” la cappella stessa al contrario, cioè salvare i fedeli dalla “bugia” intimidatoria della dottrina. Anche se nel testo si susseguono immagini che sono il solito repertorio da tunnel dell'orrore (demoni, fantasmi, blasfemie, sfere di cristallo da cartomanti), nel finale si ricorre ad un'espressione metaforica che riporta sul concettuale:

The house of god has failed

Il fallimento della “casa di Dio” intesa come neutralizzazione della bugia, come liberazione dalla prigione della fede, ottenuta con inculcamento, intimidazione morale, ricatti e infine violenza, quando occorre. Un tema che sarà poi ulteriormente sviluppato in senso concettuale dai Deicide
Gli Slayer spazieranno poi su temi sociali, storici, psicologici, sempre in chiave macabra ma non necessariamente incentrati sulla critica religiosa.

"Captor of Sin" è una interessante variante sul tema del Faust. Il demonio si rivolge a chi “coglierà il peccato”, come Eva la mela, non vedendo la propria morte spirituale in questa scelta, la dannazione. Un punto di vista letterale, descrittivo, ancora compiaciuto del tema e delle immagini in sé.

"Chemical Warfare" è la canzone che anticipa la futura struttura del brano slayeriano. Batteria che fa da direttore d'orchestra, recitativo secco e tirato, strofe in 4 paia di versi, il bridge con parole isolate poi seguite da un verso. Il testo rientra nel filone “bellico”, anticipato in maniera embrionale già in "Fight til death / The Final Command". 

"Aggressive perfector", testo ambiguo che potrebbe parlare di un leader religioso così come di tossicodipendenza, mostra comunque l'uomo come preda della propria fragilità, tra bisogno di piacere e paura del dolore, due chiavi di ingresso nella mente che possono, per vie diverse, indurre schiavitù e degenerazione morale. E' un brano ancora ancorato al primo sound del gruppo, e non a caso, risalendo a un anno prima.

Quindi, la cappella c'entra e non c'entra alla fine. In Giappone pare esista una cappella mutilata del brano eponimo, cioè "Live undead", recanti le versioni live di due brani, più "Chemical Warfare" in versione studio. Ciò conferma che sostanzialmente l'unicità dell'EP sta nella presenza di "Haunting the chapel" (che gli Slayer non riproporranno in altra uscita o versione), mentre il suo “peso” è dato fondamentalmente da "Chemical Warfare".

Ma, ironia della sorte, è invece proprio "Haunting the chapel" che, con il suo testo, è storicamente più significativa come pietra angolare dell'evoluzione ideologica degli Slayer. 

A cura del Dottore

(Vedi il resto della Rassegna)