18 gen 2016

RECENSIONE: FATES WARNING "FWX"


Pochi amano come me i Fates Warning, eppure proprio io devo criticarli? Le parole negative meglio che arrivino da chi ti ama veramente, rispetto a coloro che non ti conoscono. Il decimo capitolo "FWX" è un mezzo passo falso nella loro stupenda carriera, sempre al di sopra della media, ma c'è qualcosa che non quadra. 
Mark Zonder lascerà la band dopo questo disco, Kevin Moore se ne è già andato e questa aria di smobilitazione non giova alla riuscita del disco. Ad onor del vero la partenza non è male, secca e diretta come Matheos ci insegna e pochi fronzoli da iscrivere alla voce genialità. I toni sono cupi, ma se la cosa migliore del disco è "Anorher Perfect Day" che pensavo fosse una cover dei Porcupine Tree con Alder alla voce, c'è qualcosa che non va? Steven Wilson non c'entra niente, ma le somiglianze sono al limite del plagio.

Questo gruppo ha una classe sopraffina ed è uno dei migliori di sempre, però siamo talmente ben abituati che una riduzione del livello qualitativo ci fa subito storcere il naso.
Da anni vorrei parlare con Matheos, prendere con lui un caffè e chiedergli: "Ehi Jim, come mi vedi?" Oltre a questo gli chiederei la sua sincera opinione, a microfono spento, su questo album, perché lo sento che c'è qualcosa che non va e tutti sembrano quasi volontariamente ignorare l'esistenza di "FWX".
L'assenza di Moore è un macigno, quasi più invadente di quando se ne andò dai Dream Theater. Nel sound dei Fates Warning infatti Kevin Moore non è solo uno degli strumenti, ma è proprio ciò che determina con Matheos il marchio di fabbrica di un grande gruppo. 
Qui ci manca Kevin, però manca anche la lucidità di saper dosare le qualità che comunque il disco possiede. Alcune canzoni sembrano buttate lì solo per sopravvivenza, ma soprattutto per la prima volta qualche influenza del mondo esterno entra in un loro disco. C'è qualcosa di nu metal, ma Moore avrebbe mai permesso "Stranger (with a familiar face)"? Oppure "River Wide Ocean Deep" e "Wish" potevano essere due chicche ed invece non sono state ben sviluppate.
Perdono già accordato senza neanche chiederlo, però non lasciateci soli anche voi altrimenti il nostro orizzonte nel progressive metal diventa sempre più piccolo! 

Voto: 7
Canzone top: "Another Perfect Day"
Momento top: il mood cupo e geniale di "Left Here"
Canzone flop: "Stranger (With a familiar face)"
10 canzoni 54 minuti
2004
Etichetta: Metal Blade Records