2 giu 2016

QUELLI CHE (NON) ASPETTANO IL GODS OF METAL


Oggi è il 2 giugno, oggi è il giorno della Festa della Repubblica Italiana, oggi non si lavora, oggi non si va a scuola, oggi è il giorno del Gods Of Metal presso l'Autodromo di Monza, ma non percepisco tanta attesa dalla mia torre di avorio da osservatore sul mondo metallaro. 

Forse perché sto invecchiando, forse perché ho tagliato i capelli, forse perché stranamente non ci sono i Manowar headliner per la decima volta o forse solo perché sto dissimulando la mia voglia di essere presente?
Ad essere onesti il bill proposto non è proprio il migliore di sempre e, soprattutto dopo il forfait dei Kiss, non c'è stato un adeguato sostituto e si è puntato ad abbassare il budget accorpando due giorni in uno. Devo anche dire che, controcorrente dall'opinione comune, per me è stato un sospiro di sollievo non vedere Gene Simmons & soci in scaletta, perché tolta la grande emozione dell'evento non so se sarei stato così entusiasta di condividere lo show.

In questa edizione 2016 ho apprezzato la scelta di abbinare due gruppi fuori dal metal classico, due gruppi che hanno sempre fatto discutere il mondo estremo: Rammstein e Korn.
La loro discografia non è presente a casa mia, anzi li ho visti da lontano negli anni e vederli sullo stesso palco consecutivamente, non mi nascondo, è una cosa che alletta molto di più che ascoltarli a casa sul divano.

Da un lato la professionalità teutonica mista alla potenza live che, questo almeno da quanto si legge, dovrebbe essere unica nel combinare effetti scenici e inni in lingua tedesca; dall'altra parte i Korn come paladini del Nu metal e che, dopo qualche anno di assestamento, sembrano essere comunque un gruppo importante dal vivo e con la consapevolezza di essere cresciuti nell'immaginario collettivo.
I Rammstein e i Korn sono una coppia inedita sul palco italiano, rappresentano anche un messaggio a tutti coloro che sono ancorati al passato e faticano ad accettare che non si tratta più di due novità, quanto ormai di protagonisti del genere. Mancano gli Slipknot per mandare ancora più forte questo messaggio e si dibatte spesso se il metal è morto o vivo, ma di certo questi due gruppi sono diventati parte fondante (e non marginale) del fenomeno.

Se devo essere onesto però anche la presenza di Megadeth e Gamma Ray mi trasmette simpatia, chi potrei insultare oggi se non MegaDave? Magari lo vedo entrare fiero di aver fatto un nuovo capolavoro con "Dystopia" e, ascoltando la reazione del pubblico, prova a suonare anche qualche pezzo dall'ultima fatica. Provaci Mustaine, falla pure 'sta cazzata e non vedo l'ora di tirarti le bottiglie per farti precipitosamente tornare a suonare "Peace Sells"!

Poi c'è Kai Hansen, ma devo sparare sulla croce rossa? Ha persino ammesso di non aver più voce, ha reclutato un cantante dal vivo per sostenerlo, suona ancora "I Want Out", ma posso volergli male a 'sto ragazzo (si fa per dire)?
Infine nel mezzo a questi miti metallici c'è Nikki Sixx con il suo gruppo hard rock che, in questo caso devo essere sincero, sta facendo buoni dischi e potrebbe essere l'unica vera sorpresa della giornata.

Non ci sono mostri sacri, mancano le novità intellettuali della scena, la musica veramente estrema non è neanche contemplata, pare che stia piovigginando e il biglietto costa tanto. Insomma sto partendo per Monza, ciao ragazzi... stavolta potrò dire: Io C'ero!