29 ago 2018

ASIA ARGENTO, JIMMY BENNETT E HARVEY WEINSTEIN: SCANDALI SESSUALI E METAL PER UNA PACE METALLICA



Riuscirà il metal a dire la parola fine agli scandali sessuali che scuotono l'America e anche l'Italia?

Sì, perché il metal può essere un agente pacificatore. Ricordo, per esempio, che ebbi una discussione con un conoscente, una divergenza di opinioni come ce ne possono essere tante, in cui c'era stata una forte contrapposizione iniziale. Nel pieno della discussione decisi di ricercare i gusti musicali del mio avversario sul suo profilo Facebook e, dopo averci pensato, mandai un messaggio con scritto: “Ehi, aspetta, forse non ci siamo intesi. Due che amano la musica dei Draugr non possono litigare”. Da lì le cose si sono distese e ci siamo fatti una risata. Perché non provarci anche in questo caso? 

Tutti o quasi hanno sentito parlare del movimento “#MeToo”, cioè l'esercito di attrici che si sono alleate nel denunciare di aver subito molestie sessuali nel mondo del cinema, con al centro del mirino il produttore Harvey Weinstein. Il caso ha investito in pieno l'Italia per la presenza, come capofila del movimento, di Asia Argento. Qua e là sono scoppiati casi satelliti e l'evoluzione più recente è quella di accuse (indipendenti) dell'attore Jimmy Bennett contro la Argento, indicata come autrice stavolta di violenza sessuale. 

L'elemento oggettivo sta nell'età dell'attore, all'epoca del fatto diciassettenne. Qui naturalmente fioccano le battute più o meno prevedibili. Feltri che dice che la violenza sessuale è cosa che scuote le coscienze, ma allo stesso modo lo fa l'idea di un adolescente che si spaventa innanzi alla passera. Altri ironizzano dicendo Vedi, ad alcuni capita la sfortuna di essere “presi” da una trentasettenne appena prima della maggiore età (che poi nessuno ha detto che fosse una “prima” esperienza), quando invece i diciassettenni ci tengono ad attendere almeno i diciotto prima di cedere a queste continue insidie. E così via. 

Questo Jimmy Bennett pare abbia poi contrattato una bazzecola, tipo 350.000 dollari, per calmare le acque, che poi non si devono essere calmate. La cosa che ci dispiace di più è vedere contrapposti Asia Argento, che in rete si fotografa con la maglietta degli Slayer, e Jimmy Bennett, immortalato invece con quella dei Dio di "Holy Diver". 

Dovessimo fare una scaletta di cattiveria musicale, chiaramente gli Slayer vincerebbero. Cosa avremmo fatto noi, adolescenti con la maglietta dei Dio, di fronte ad eventuali avance pesanti di una adulta con la maglietta degli Slayer? Già il fatto che potesse esistere e che possa esistere un'adulta che sfoggia gusti metal seri, non modaioli, è di per sé una sorpresa positiva.

Per Asia il legame con il metal non è casuale a giudicare dai commenti sparsi in rete (ad esempio su Metallized): si dice che sia affascinata dal genere, non si sa se direttamente coinvolta e fino a che punto. Si parla di Cannibal Corpse, ma anche di una Asia che in un negozio di dischi cercava “gruppi brutal death”....La cosa parrebbe certificare la sua incontestabile militanza metallica, ed invece no, aggiungiamo noi, perché un metallaro, di solito, i gruppi se li trova da solo e va a comprare quello che ha deciso, non chiede così “in generale”, cosa più tipica di chi vuol farsi un'idea di un genere. Si vocifera anche di un qualche legame con Kirk Hammett dei Metallica, a cui sarebbe dedicato il titolo del libro autobiografico “I love you Kirk”, ma non ho trovato riscontri di un eventuale flirt fra i due. 

Jimmy invece sembra un seguace convinto, perché spulciando in rete compare anche con magliette dei Black Label Society e dei Metallica. Pare che la famiglia abbia un locale in cui si mette musica hard rock (che vuol dire tutto e nulla) e che suoni lui stesso. Secondo la versione di Asia, quel “ragazzino arrapato” si sarebbe tuffato su di lei, come un "Holy Diver" appunto, senza indugio né remora. Eppure uno che si mostra in pubblico con magliette di Dio, Metallica, Black Label dà l'idea di un tipo riflessivo, sognatore, non così brutale e minimale. Uno che può saltare addosso ad un unicorno per cavalcare verso la tana del drago insomma, ormai rassegnato al fatto che col metal di donne non se ne conquistano. E quindi potrebbe anche essere che una donna così, che addirittura sconfina nel brutal death, divenga una specie di “montagna incantata”. 

Eppure, per il maschio metal tradizionalista, la maglietta della donna deve essere un tacca di brutalità sotto, tipo lui maglietta dei Darkthrone, lei magari degli Iron. Siamo sicuri che Asia abbia avuto una buona idea a scattare una foto intitolata "Hell Awaits" con maglietta slayeriana in questo contesto? Ciò non fa sembrare che la parte forte, della violatrice, sia lei? Peserà in un'eventuale dibattito giudiziario questo paragone metallico tra i due? 

E, a proposito di Metallica, la cosa non finisce qui. A un certo punto, ci si potrebbe chiedere, perché mai un metallaro deve occuparsi di queste vicende, perché siamo qui a scriverne in un blog metal voglio dire. Non saprei, in effetti, tuttavia qualche connessione evidentemente c'è, perché ad un certo punto Lars Ulrich ha sentito il bisogno di intervenire in questo dibattito. Neanche a dirlo, propinandoci delle banalità politically correct, per poi scivolare a parlare dei Metallica. Quindi troviamo articoletti del tipo “Lars Ulrich esprime la sua opinione sulle molestie sessuali nel mondo dello spettacolo” (ma perché ?!?) ed alla fine scatta l'immancabile promozione di quello che i Metallica stanno facendo o stanno per fare. 

Il mondo sentiva il bisogno che Lars dicesse la sua sul tema, ma lui come ha fatto a intuirlo e a esporsi spontaneamente? Forse sta cercando di dirci qualcosa di sé, ispirandosi a quello che dicono fosse lo stile di Weinstein per il lancio dei suoi film: agganciarsi ad un qualche tema sociale (tanto ce n'è sempre uno) e facendo finta di niente per poi puntare il riflettore sul film in uscita. Sta dunque per uscire qualcosa dei Metallica? Parleranno i nostri paladini di molestie nel mondo dello spettacolo in un loro brano di imminente uscita? A proposito di molestie, molti fan della prima ora si devono essere sentiti violentati per la direzione musicale presa dai Four Horsemen. E poi illusi di un ritorno alle origini, quando sarebbe uscito il deludente "Death Magnetic". 

Forse era una velata protesta contro Weinstein che aveva prodotto i film di Rob Zombie? Non è che ci ritroveremo Lars in veste di regista, di qui a poco? Lars comunque chiude il cerchio: parliamo un po' di questo tema sacrosanto per fare capolino sui giornali. Non una presa di posizione sul fan Jimmy però, né sulla fan Asia. Né lui, né Hammett. Mi viene da pensare: se fosse stato vivo Jeff Hannemann, sarebbe forse intervenuto in difesa di Asia? E Ronnie James Dio, non sarebbe sceso in campo spezzando una lancia per Jimmy? E perché Kerry King tace? Gira voce che Joey DeMaio abbia invece controllato con angoscia che non ci fossero in giro foto di Jimmy con magliette dei Manowar, già pronto il decreto di espulsione dall'Army of Immortals per condotta immorale e contraria ai principi illustrati in “Woman Be My Slave”. 

Alla fine noi metallari ci possiamo sgravare la coscienza in due modi. Da un certo punto di vista, sono diatribe fra due fan dei Metallica, che se la sbrighino loro. Dall'altra, sarebbe il caso di fare un ultimo tentativo di pacificazione: insomma ragazzi, uno che ascolta i Dio non si può metter contro una che ascolta Slayer, e viceversa! Suvvia, fate la pace, fatela se non altro in memoria di Anthony Bourdain, compagno di Asia e (pare) erogatore dei soldi richiesti da Jimmy.

In memoria sua e nel rispetto delle condoglianze che il mondo metal gli tributa, da Alex Skolnick a Dave Lombardo, passando da Charlie Benante e Marky Ramone (misteri del mondo dello spettacolo…)

A cura del Dottore