30 ago 2019

I MIGLIORI EP DEL METAL: "PENTECOST III" (ANATHEMA)


Sarà stato un bene che ad un certo punto nella storia degli Anathema Darren White se ne sia andato? 

Mi sento di rispondere di sì, se il risultato della scissione fra gli Anathema e il loro primo cantante è stato l'abbandono degli ultimi retaggi di metal estremo e la genesi di lavori superlativi come “The Silent Enigma”, “Eternity”, “Alternative 4” e così via fino ai giorni nostri: tasselli in cui la visione artistica della band di Liverpool si è affrancata dalle asperità doom-death degli esordi per svilupparsi prima nella direzione della psichedelia pinkfloydiana, poi in quella della introspezione radioheadiana, per infine approdare alle raffinatezze neo-progressive dei lavori dell'ultimo decennio.

Bravi, bravissimi, in particolare Vincent Cavanagh che dietro al microfono ha dimostrato doti vocali inaspettate, evolvendo di disco in disco, adattandosi ad una proposta sempre più sofisticata e lontana dalle efferatezze dell'universo metal. Bravi, bravissimi, eppure fra i picchi di maggiore intensità emotiva offerti dagli Anathema nel corso della loro mirabolante carriera, dovremmo citare per forza brani-capolavoro come "Kingdom" e "We, The Gods" contenuti nell’EP “Pentecost III”, ultima prova in studio con Darren White dietro al microfono. 

27 ago 2019

VIAGGIO NEL METAL ASIATICO: IL PAKISTAN DAL PROGRESSIVE ALL'AUTOFAGIA


In Pakistan l'intenzione c'è e si vede dal grande numero di gruppi presenti. Una caratteristica panoramica da tener subito presente, inoltre, è che qui il metal nelle sue forme classiche è molto rappresentato, dalle sonorità alla Iron Maiden al power britannico in generale, fino al thrash metal della decade ottantiana.

Oltre all’intenzione ed alle radici si nota anche un discreto entusiasmo

24 ago 2019

AGGHIASTRU, L'INCANTU DELL'ESTATE DI UNA VOLTA


Come si apprende dal booklet del cd “Incantu”, dove veniamo ringraziati come Blog per il prezioso supporto, Agghiastru in vernacolo siculo è l'ulivo selvatico. È una pianta non invitata alla vita, ma di sopravvivenza secolare. I suoi frutti sono inutili, altro non può fare che rimanere dinanzi allo scorrere del tempo.

Ascoltando questo disco però mi sento mediterraneo, in questa estate in cui abbiamo pianto la morte dello scrittore Andrea Camilleri, dalla stessa terra mi sento di dover omaggiare l’unica testimonianza dialettale siciliana che possiedo.

21 ago 2019

GUIDE RAPIDE PER CHI VA DI FRETTA - I SIEGES EVEN (1/3)



Ecchec…me ne accorgo solo ora! 4 anni e mezzo di Blog, 1000 e rotti articoli e non uno straccio di riga per i Sieges Even!

Chiediamo venia ai lettori e cerchiamo di correre ai ripari con una delle nostre Retrospettive (altrimenti dette Guide rapide per chi va di fretta).

Se molti (alcuni?) di voi conoscono la band bavarese solo come “la ex band dei fratelli Holzwarth”, beh, sappia che i Nostri sono stati davvero dei grandi, meritando di comparire, seppur come band “gregaria”, negli annali del Metal.

18 ago 2019

I MIGLIORI EP DEL METAL - "SUBTERRANEAN" (IN FLAMES)



Se mi fermassero per la strada e a bruciapelo mi chiedessero di parlare della discografia anni ‘90 degli In Flames, beh, non avrei problemi a farlo. Gli In Flames di quella decade non hanno sbagliato un colpo e ogni parto discografico, dal sensazionale debut “Lunar Strain” fino all'ottimo “Colony”, è degno di essere ricordato negli annali del Metal.

15 ago 2019

FERRAGOSTO CON I CRADLE OF FILTH: I VENTICINQUE ANNI DI "THE PRINCIPLE OF EVIL MADE FLESH"


Dopo una serie di ferragosti francamente improponibili (Immortal, Scorn, Darkspace), quest’anno ci vogliamo concedere una boccata d’aria fresca con un album realmente estivo: “The Principle of Evil Made Flesh”, esordio discografico dei Cradle of Filth

Probabilmente non vi troverete d’accordo nel definire “The Principle of Evil Made Flesh” un album propriamente estivo, ma la mia storia personale parla diversamente. Sarà perché acquistai il CD ad agosto, sarà che ogni volta che lo ascolto non posso non associare le sue arie maestose, il suo impeto passionale, le sue atmosfere romantiche alle belle notti estive della mia gioventù, fatto sta che per me “The Principle of Evil Made Flesh” possiede una freschezza, un potere ristoratore che me lo fa apprezzare principalmente  nella calura e nella spensieratezza della stagione estiva, soprattutto se ascoltato dopo il crepuscolo... 

12 ago 2019

ROCK THE CASTLE - REPORT DAY THREE (07/07/2019)


Come quando in una giornata di cielo terso passa una nuvola ad oscurare il cielo, così al terzo giorno di festival (vedi la prima e la seconda giornata) il pubblico è diventato improvvisamente cupo, nero e al contempo il tasso alcolico si è alzato vertiginosamente.

Domenica 7 luglio si respira aria birrosa fin dalle prime ore del pomeriggio, tanto che quando salgono gli Overkill sul palco, noto molti volti paonazzi, alticci e sudati.

10 ago 2019

ROCK THE CASTLE - REPORT DAY TWO (06/07/2019)


Ancora con i dubbi sulla performance dei Dream Theater del giorno precedente, mi avvicino sabato 6 luglio al Castello Scaligero, forte delle conoscenze acquisite il giorno precedente e perciò ancora più efficace nelle scelte.

Birre recuperate con più facilità; bagni più puliti individuati; organizzazione ascolto gruppi con postazioni perfette, ma noto fin da subito una maggior frequenza di pubblico e soprattutto di rocker. Non è difficile prevedere e comprendere da subito che la giornata più nostalgica del festival è proprio questo sabato, ma non pensavo di stupirmi vedendo Sebastian Bach

8 ago 2019

ROCK THE CASTLE - REPORT DAY ONE (05/07/2019)


Succede una volta all’anno come il solstizio, come le vere gioie sportive, come un sorriso a Genova, ma almeno una volta all’anno accade che debba presenziare ad un festival metal estivo per estrapolare dal mio ego la parte live e capire. Capire se c’è qualcosa che è cambiato da quando andavo al Gods of Metal vent’anni fa, capire se è mutato l’approccio, capire se il pubblico si è evoluto o se i contenuti hanno preso una strada che dalla mia torre d’avorio non riesco a percepire dal solo ascolto su disco.

Questa volta “Rock the Castle” al Castello Scaligero di Villafranca di Verona offriva un interessante connubio tra passato e futuro nell’arco di tre giorni. Erano presenti alcune realtà storiche ferite, emaciate e azzoppate dagli anni tanto da non ricordare neanche i tempi che furono. Sotto certi aspetti potremmo definirlo il festival degli orfani, dove il tema della Mancanza era ancora più forte di quello della presenza. Erano più le assenze evocate che coloro che imbracciavano gli strumenti: un avanzo di galera come Philip Anselmo senza i Pantera, il panzerotto di Slash con cilindro senza i Guns ‘n’ Roses, Petrucci ancora senza Portnoy, Sebastian Bach senza gli Skid Row, Dee Snider senza i Twisted Sister, Tom Araya senza Jeff, Dave, ma soprattutto all’ultimo passo prima di staccare definitivamente la spina dagli Slayer.

5 ago 2019

CINQUANT'ANNI DI STOOGES



Il 5 agosto del 1969, esattamente cinquant’anni fa, usciva “The Stooges”. Partorito nel degrado urbano della "ridente cittadina" di Detroit, l'esordio discografico della compagine capitanata da Iggy Pop esprimeva un disagio inedito per il periodo, un messaggio che andava in netta controtendenza rispetto alla stagione del ‘68: quella delle utopie e della contestazione, sociale e politica. Ma gli Stooges non nacquero dal nulla: essi si cibarono delle ossessioni e dei suoni ruvidi dei primi Velvet Underground (a produrre l'album troviamo non a caso John Cale), decisero di abbracciare l’oscurità dei Doors (altro fondamentale punto di riferimento - lampante fin dalla copertina che ricalca palesemente quella del debutto di Jim Morrison e soci). Il nichilismo degli Stooges, la loro rabbia avrebbero anticipato di quasi un decennio il movimento punk. 

Non staremo tuttavia a decantare ancora una volta i meriti storici ed artistici degli Stooges: se vi interessa l’argomento vi sono a vostra disposizione milioni di scritti in rete. La nostra semmai sarà la celebrazione di un concetto a noi caro, ossia l’Estremo. L'Estremo si è manifestato innumerevoli volte nel corso della storia del rock, ma più affondiamo lo sguardo nel passato e più la questione si fa interessante: per il cultore del metal, in particolare, questo percorso a ritroso fornisce nuove ed utili chiavi di lettura per comprendere ancora meglio la genesi del proprio genere preferito. 

1 ago 2019

PORTO LIVE METAL FEST - GENOVA (19/07/2019)




Arriviamo alla Piazza delle Feste del Porto Antico di Genova in ritardo a causa di impreviste problematiche tecniche al nostro mezzo di trasporto…ci perdiamo quindi, ahinoi, le esibizioni dei No Regrets e dei trentini Chaos Factory, acts che hanno cercato, a partire già dalle 18, di riscaldare l’atmosfera di questo suggestivo spazio a Ponte Embriaco, molo che dà direttamente sulle acque del Mar Ligure. 

Da chi ha invece presenziato dall’inizio ricevo commenti entusiastici sulla terza band in programma nel bill, i Damnation Gallery, combo genovese autore nel 2018 del loro primo full lenght “Black Stains”. Ve ne daremo sicuramente conto sul Blog nel prossimo futuro.