Nell'ambiente alternativo
dei primi anni '90 ci si trovava un po' tutti insieme.
Non esistevano così tante distinzioni in ambito metal (c'erano i glamsters contro i thrashers, ma per il resto ascoltare metal significava ascoltarlo, o comunque conoscerlo tutto), ma soprattutto concerti e luoghi di ritrovo erano comuni a chi seguiva generi contigui, come l'hard rock, il prog, il punk.
Una volta una mia amica, notando il mio coinvolgimento nel metal, commentò, riferendosi proprio al rapporto dei metallari con il loro mondo musicale, che eravamo “una setta”: non tanto nel senso di gruppo, ma quasi di appartenenza ad un mondo con regole di fedeltà interna e separazione dal resto. “Blood in, Blood out” è il motto delle gang americane, e significa sostanzialmente che per entrarne a far parte bisogna esserne all'altezza materialmente, sporcarsi le mani per il gruppo, mentre se uno ne vuole uscire vuol dire che qualcuno si sporcherà le mani su di te.
Non esistevano così tante distinzioni in ambito metal (c'erano i glamsters contro i thrashers, ma per il resto ascoltare metal significava ascoltarlo, o comunque conoscerlo tutto), ma soprattutto concerti e luoghi di ritrovo erano comuni a chi seguiva generi contigui, come l'hard rock, il prog, il punk.
Una volta una mia amica, notando il mio coinvolgimento nel metal, commentò, riferendosi proprio al rapporto dei metallari con il loro mondo musicale, che eravamo “una setta”: non tanto nel senso di gruppo, ma quasi di appartenenza ad un mondo con regole di fedeltà interna e separazione dal resto. “Blood in, Blood out” è il motto delle gang americane, e significa sostanzialmente che per entrarne a far parte bisogna esserne all'altezza materialmente, sporcarsi le mani per il gruppo, mentre se uno ne vuole uscire vuol dire che qualcuno si sporcherà le mani su di te.
All'epoca del passaggio
ai generi “estremi” del metal, era una gara a fare il disco più
cattivo, più brutale. In particolare si costituì una rivalità tra
i Metallica e il fuoriuscito Dave Mustaine che fondò i suoi
Megadeth, portando con sé il co-autorato di alcuni riff ed
un brano (dal titolo "Mechanix" per i Megadeth, "The Four Horsemen" per i
Metallica). “Dopo essere stato licenziato dai Metallica, tutto
ciò che ricordo è che volevo sangue. Il loro. Volevo essere più
veloce e più pesante di loro”. Blood in quindi? Mica
tanto, perché a parte il dispetto ai Metallica, il primo disco dei
Megadeth è rappezzato, e non c'è alcun confronto con il primo disco
dei Metallica. I Megadeth entrano nella storia del metal senza grossi
crediti.
Mustaine è un
personaggio con alcune tragiche costanti nella sua carriera, le quali
accomunano tutti gli artisti accentratori. Primo: si è scazzato con
una serie impressionante di musicisti, i quali si avvicendavano spesso
all'ultimo minuto, a rischio di scioglimento del gruppo. Nella pagina
wikipedia a lui dedicata c'è un'apposita sezione denominata
“Litigi”. Un batterista litigò con Mustaine, fu allontanato e
sostituito dal suo tecnico (Chuck Beehler), che in seguito litigò
con Mustaine, fu allontanato e sostituito a sua volta dal suo tecnico
(Nick Menza). Tra l'altro pare che il primo batterista si fosse
venduto parte della strumentazione per comprare droga: cosa che
spiegherebbe come mai il suono di batteria del disco seguente ("So Far, So Good, So What...") somigli a quello delle “grancasse con la
gommapiuma dentro sennò i vicini si incazzano”.
Quando di recente Mustaine ha
cercato di riunire l'ultima formazione “vincente” dei Megadeth
per un tour celebrativo, con Ellefson è finita per vie legali, Menza è stato ri-provinato e scartato, Friedman pare abbia declinato. Non so
se è chiaro lo spessore diplomatico del personaggio.
Mustaine era un discreto
chitarrista (dico era perché evidentemente per me è defunto) e a
tratti un geniale compositore. La formazione dei Megadeth durava
mediamente quanto un consiglio dei ministri in Italia, eppure egli non si
è mai posto il problema di trovare un cantante, né di cambiarsi
come cantante (figuriamoci...). Una volta preso il microfono non lo ha
mollato più. I Megadeth dovevano essere il gruppo con cui Mustaine
avrebbe fatto vedere a tutto il mondo...non si sa bene cosa...
Il cantato di Mustaine ha dato certamente una caratteristica unica al Megadeth, tipo gallinaccio soul, stridente, lamentosa e arrabbiata, con inventiva e scarsa dotazione profusi insieme nella costruzione delle linee vocali. Il bello è che mentre agli altri, quando urlano, la voce aumenta di volume, quella di Dave andava in sordina, implodeva.
L'aspetto peggiore era
l'eterna ricerca del colpo grosso, sempre con un occhio a quel che
facevano i Metallica: la sindrome dell'eterno secondo. Anziché
seguire i suoi spunti migliori, si ha l'impressione che abbia seguito
le sue peggiori aspirazioni. I Metallica fecero un disco meno diretto
e più tecnico, “...And Justice for all”, e lui a seguire con un
disco tecnico ("Rust in Peace"). I Metallica cambiano improvvisamente
rotta verso un metal diretto e più abbordabile, e lui dietro con "Countdown to Extinction". I Metallica escono completamente fuori dall'orbita metal, e lui dietro. I Metallica tornano al thrash
(mettendosi in coda però), e lui in coda dietro di loro.
Quali invece erano le
abilità peculiari di Mustaine? I brani migliori hanno una struttura
lineare, “a movimenti”, di solito in crescendo, e non nella forma
canzone-a-ritornello. Come dire: non basati su un motivo da cantare,
non pensati da uno che deve puntare su un "biglietto da visita facile
e orecchiabile". Mentre in questa forma la voce di Mustaine risulta
credibile, nelle forme canzonetta in cui si tuffa dal '92 in poi è
semplicemente un limite. Alla chitarra invece era un grande, ma il
sapore della pietanza (il disco intero) era eternamente acerbo.
Smisi di seguirli come
faccio sempre quando sento aria di “sganciamento” dal metal, ma
beccai un'intervista in cui sostanzialmente si parlava del titolo
dell'album “Risk” come indicativo di una coraggiosa scelta
stilistica di evoluzione “a rischio” (appunto) delusione: quella dei fan
più oltranzisti. Mustaine voleva “rischiare” di fare il grande
salto di vendite con tuffo carpiato nel pop-duro, e rischiò di
vendere milioni di dischi. Peccato che invece non ci riuscì...e ne
vendette meno di prima.
E sospese l'attività. Blood out? Neanche quello, perché alla fine i Megadeth sono tornati con l'autorevolezza del marito che scappa di casa con il nuovo amore e poi torna con la coda fra le gambe. Si è mai sentita una gang che riammetta un dissociato? Il destino sciagurato di chi esce e rientra è di poter al massimo compiacersi quando gli dicono che “in fondo sa ancora suonare pesante”, ed espiare in silenzio la pena per cancellare il ricordo di voltafaccia artistici. Musica purgatoriale.
E sospese l'attività. Blood out? Neanche quello, perché alla fine i Megadeth sono tornati con l'autorevolezza del marito che scappa di casa con il nuovo amore e poi torna con la coda fra le gambe. Si è mai sentita una gang che riammetta un dissociato? Il destino sciagurato di chi esce e rientra è di poter al massimo compiacersi quando gli dicono che “in fondo sa ancora suonare pesante”, ed espiare in silenzio la pena per cancellare il ricordo di voltafaccia artistici. Musica purgatoriale.
A proposito, la cosa più
fastidiosa di questo ritorno è la supponenza ingenua, ma arrogante,
comune a tutti coloro che hanno avuto illuminazioni del giorno prima:
in questo caso la “rinascita” cristiana. C'è gente che non
riesce a uscire da momenti bui in maniera umile, deve ammantarsi di
nuove verità, passando da sentirsi Dio a sentire di avere un Dio
alle spalle, atteggiamento ancora più odioso a mio avviso. Peraltro
la sua religiosità risulta essere del tipo “credo in Dio, ma non
nella religione perché ho un mio rapporto personale con Dio”. Se è
così, litigherà anche con lui.
In questa fase insipida, se non altro, il destino dei Megadeth è riunito ai Metallica: direi che a questo punto si equivalgono.
Pertanto i Megadeth
ascoltateli pure con quest'idea: nei primi quattro dischi c'è del
genio, passaggi memorabili e anche la storia del metal, ma a volte la
registrazione è discutibile, altre volte i musicisti sono male
assortiti, qualche volta l'arrangiamento non c'è, la voce ogni tanto
sparisce dietro le chitarre. Quando da acerbi dovevano diventare
maturi, escono dalla banda e infine ritornano rinati e scotti.
A cura del Dottore