22 mar 2020

IL METAL AI TEMPI DEL CORONAVIRUS: I PANDEMIA


Chiudete gli occhi con me e immaginate di essere in Repubblica Ceca nel 1995, magari dentro un garage con altri quattro energumeni che stanno studiando il nome per il loro gruppo death metal.

Ce ne erano di cose a cui ispirarsi a quel tempo, in fondo la separazione della Cecoslovacchia era una cosa fresca, avvenuta pochi anni prima, e da due anni si inizia a parlare di Repubblica Ceca e Slovacchia, ma questo percorso non era stato un viaggio privo di scosse.

In quel garage nel 1995 si poteva parlare di indipendenza, povertà, disagio e sottomissione alle invasioni sovietiche o attingere da uno storico passato di dominio e di rivolte. Invece in quel garage questi ragazzi decidono di chiamarsi Pandemia.

Non tutti erano d'accordo, ma il leader indice una votazione per dimostrare la sua forza rispetto agli altri. Gli altri membri spingono per Sbudellated o Boemik o Fgrtuk, ma niente, si chiameranno Pandemia, è deciso, e oggi quella intuizione costa loro pochi minuti di celebrità nel nostro blog.

È proprio vero che la prospettiva dalla quale guardi il mondo è un modo per trovare opportunità e riuscire a vedere i lati positivi in ogni situazione. Così, nel momento in cui gli artisti postano sui social di restare a casa mentre organizzano concerti dal loro divano, i Pandemia chiamano il loro manager perché questo è il momento giusto per girare il mondo e suonare dal vivo!

È una straordinaria occasione, basta far sapere a tutti che quando i televisori rimbalzano notizie dal mondo del virus stanno in realtà facendo promozione inconsapevole a questa band. Ma ahimè è di pochi giorni fa la notizia che la Repubblica Ceca ha chiuso le frontiere. Proprio adesso no, proprio ora che potevano riempire gli stadi nel nome della Pandemia!

Nessuno li capisce e capirà mai, proprio nel loro momento di massima notorietà potenziale. E per citare un interessante scrittore della loro terra Jiri Zacek, che è autore eclettico di poesia, ma anche di parodie, potremmo concludere citando che: "Solo i sogni irrealizzati sono eterni." 

Così gli altri membri dei Pandemia manterranno nel loro cuore la volontà di chiamarsi Fgrtuk e neanche ora, purtroppo neanche in questi giorni di coronavirus, riusciranno a comprendere la fortunata illuminazione che avevano avuto: un'altra illusione che il popolo boemo avrebbe dovuto coltivare e subire...

To be continued...

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