28 gen 2023

VIAGGIO NEL FUNERAL DOOM: ABYSSMAL SORROW

 

Trentaduesima puntata: Abyssmal Sorrow - "Lament" (2008) 

Continua il nostro excursus extra-rassegna volto a sondare gli ultimi anfratti che si nascondono nel Gran Tempio del funeral doom. Parliamo oggi di “Lament”, unico full-lenght rilasciato dagli australiani Abyssmal Sorrow

Come preannunciato, il nostro cammino in questa appendice si farà ancora più ostico: la voragine che si apre con l’ascolto di “Lament” (un titolo un programma) ci fa sprofondare in una dimensione ancora più oscura ed opprimente del doom estremo. Siamo al confine con il depressive black metal, lo diciamo subito a scanso di equivoci...

23 gen 2023

IL NOME DELLA ROSA: IL METAL NON RIDE - VIAGGIO NEL METAL UMORISTICO



"Il Nome della Rosa", romanzo (1980) e film (1986), raccontano la storia di un ispettore della Santa Sede che deve far luce su una serie di delitti all’interno di un convento. Religiosi che si ammazzano tra di loro, probabilmente. Dietro questo giallo ci sono divergenze aspre sul futuro del movimento, un po’ come nelle vicende che ruotavano intorno all’Helvete di Oslo. Forse anche royalties non pagate per qualche copia di testi con miniature di pregio, chi può saperlo.

Attenzione: spoiler! Alla fine si scopre che i delitti del convento sono legati all’intento di tener nascosta una verità teologica fondamentale. La propalazione di quella verità avrebbe causato un cambio di rotta teologico dietro cui, forse, sarebbe franata l’intera istituzione ecclesiastica. D’altronde era epoca di Chiesa cupa e severa, che non scherzava e con cui non si scherzava, altro che la bonarietà del Papa Buono, le freddure di Giovanni Paolo II o l’umorismo 'da Rai1' di Papa Francesco. Altra epoca, altre esigenze. I religiosi avevano scoperto che un libro legittimava in qualche modo il riso come attributo divino, e  se ciò fosse stato vero, Dio sarebbe risultato colui che ride fondamentalmente di sé. Questa verità era talmente rivoluzionaria da non poter essere discussa, men che meno a partire dall’autore, Aristotele, la cui autorevolezza era fuori discussione. Il riso non è espressione accettabile, né ciò che lo produce può essere considerato favorevole a Dio. Dio è innanzitutto timore, e non si ride del timore, altrimenti non sarebbe più tale. Per questo, nella storia, il libro era stato intriso di veleno, e tutti coloro che per caso lo avessero sfogliato sarebbero morti.

18 gen 2023

VIAGGIO NEL FUNERAL DOOM: CELESTIIAL


Trentunesima puntata: Celestiial – “Desolate North” (2006)

Si è detto che il funeral doom è un universo, che la sua esplorazione potrebbe essere una faccenda infinita, ma questa rassegna prima o poi dovrà finire, per la nostra e la vostra sanità mentale. L’ultimo miglio sarà quello più ostico, vi avverto: ci siamo infatti lasciati per il gran finale, proprio adesso che le nostre energie sono agli sgoccioli, un pugno di opere che metteranno a dura prova la pazienza del più paziente, ma che faranno gioire il più masochista degli ascoltatori. Opere che rappresentano tappe dolorose di un ultimo sfiancante tratto di strada verso i lidi più degradati e sfrangiati delle sonorità del doom estremo. Sarà un discorso in crescendo, un cammino in salita, si parte infatti dalla tappa (si fa per dire) meno ostica. Ma non illudetevi, ed armatevi di forza e coraggio. 

Gli americani Celestiial, originari del Minnesota, si ritagliano il loro angolo di gloria all’interno del genere grazia al loro debut-albumDesolate North”, anno 2006, con cui i Nostri miscelavano un funeral doom da incubo, sonorità ambient ed un pizzico di folclore che non guasta mai...

13 gen 2023

CONFRONTI IMPOSSIBILI: AUGUSTO DAOLIO E ATTILA CSIHAR

 


Ci sono voci particolari, irriproducibili, uniche, che possono segnare l’identità di una canzone come la dentatura di Ted Bundy firmava gli omicidi sulla carne delle vittime. Una scheggiatura traditrice, che rende un morso anonimo “il tuo morso”, che nessun altro avrebbe potuto lasciare. Bundy, che aveva assunto la propria stessa difesa in aula, guardava e riguardava quelle foto della dentatura, arrampicandosi sui vetri, ma nel silenzio improvvisamente il suo sguardo vi appariva come lo sguardo di un assassino.

Due di queste voci sono quelle di Augusto Daolio dei Nomadi, e Attila Csihar dei Mayhem.

8 gen 2023

AN EVENING WITH...FIELDS OF THE NEPHILIM (LONDON, 17/12/2022)



Siamo già da qualche giorno nel 2023, ma io vorrei tornare alla fine, vorrei un attimo rivisitare l'anno appena trascorso per descrivere quello che è stato il mio ultimo concerto dei dodici mesi targati 2022. 

Il 2022 è stato l'anno della ripartenza per la dimensione concertistica, e dunque gridiamolo finalmente: che bello essere tornati sotto ad un palco! Altri redattori di questo blog si son fatti fior di concerti e festival fra estate ed autunno, ma per pigrizia (peste li colga!) non hanno voluto scrivere nulla. Per me invece ripercorrere le serate live non è solo un necessario momento di analisi, ma anche un piacere... 

3 gen 2023

DUBBI ED INQUIETUDINI DEL METALLARO DI MEZZA ETA'

Di solito iniziamo l'anno con editoriali deprimenti, dando la colpa alle festività natalizie appena trascorse. Ci pare che il metal sia morto, oppure ci sembra di invecchiare e di non capire più un cazzo di metal, e cose così. Oggi torniamo a mettere in discussione il metal e dunque noi stessi. 

E' accaduto durante una serata di ottobre. Ero a giro per Camden Town con un mio amico. Nonostante questo mio amico non fosse un appassionato di metal, gli ho proposto di fare un salto al Devonshire Arms (The Dev per gli amici), storico pub per metallari della zona. Quella sera, gratuitamente, avrebbero suonato tali Beyond Your Design, giovane formazione inglese dedita ad un death melodico su cui possiamo anche sorvolare. 

Il Dev è un pub normalissimo, quasi più affascinante di giorno quando è buio, semivuoto, con qualche disgraziato che si beve una birra e musica brutale in filodiffusione. Le sere del weekend invece si riempie di gente e si appiattisce su dinamiche festanti che possiamo ritrovare un po’ ovunque: chi schiamazza all'esterno con una sigaretta in bocca, chi chiacchiera lungo il bancone del bar o seduto ai pochi tavoli, chi infine se ne sta davanti al minuto palco a sovrastare i musicisti stessi. La fauna presente si offre alle più svariate riflessioni sociologiche ed io, in piedi con una birra in mano, mi diverto ad osservare il brulicare rumoroso di queste "entità metalliche" in un gioco di immedesimazione che mi vede osservare questo spettacolo attraverso gli occhi perplessi del mio amico.