29 ott 2020

THE BEGINNING OF THE END: "HEAR IN THE NOW FRONTIER" (QUEENSRYCHE)



Lo diciamo subito a scanso di equivoci: “Hear in the Now Frontier”, nella nostra Rassegna, rappresenta un’eccezione. Nel senso che, a differenza di tutti gli altri dischi fin qui trattati, questo non è solo l’inizio della fine per la band americana. E non è neppure uno di quegli album che, nella nostra Anteprima, avevamo preannunciato essersi “rivelati ancora validi da un punto di vista artistico e a volte persino baciati dal successo di pubblico”.

Proprio no. HitNF fa proprio schifo. Non solo in relazione alla storia e alla carriera dei Queensrÿche, ma proprio come album in sé.

25 ott 2020

F. DE ANDRE' E IL METAL - 20 ESSENTIALS (Parte 3/3)

 

Ed eccoci alla terza e ultima parte della nostra Retrospettiva sul lato oscuro/metal della musica di Fabrizio De Andrè.

Nella seconda parte eravamo arrivati al 1975 e al suo ottavo disco di inediti in studio. In quest'ultima sezione affronteremo gli ultimi 20 anni della sua carriera artistica. 20 anni in cui il Nostro pubblicò "appena" 5 dischi. Ma che dischi...

21 ott 2020

F. DE ANDRE' E IL METAL - 20 ESSENTIALS (Parte 2/3)

 



Riprendiamo la nostra Retrospettiva sul De Andrè oscuro, dopo la conclusione della sua prima parte di attività (comprendente idealmente i primi 3 full lenght + le due importanti raccolte antologiche "Tutto Fabrizio De Andrè", del 1966, e "Nuvole barocche" del 1969), con quella che possiamo considerare la seconda parte della Carriera del Nostro. Che comprende tre concept albums in fila. Altre tre pietre miliari della canzone d'autore italiana.

17 ott 2020

F. DE ANDRE' E IL METAL - 20 ESSENTIALS (Parte 1/3)

 



Vi ricordate il varietà “RockPolitick”, condotto e ideato da Adriano Celentano nel 2005? La RAI lo presentò come un evento epocale, con teaser mandati in onda mesi prima, tali da creare un clima di attesa spasmodica come mai ricordo ancor oggi per una trasmissione televisiva. Il fulcro del Varietà erano, manco a dirlo, i monologhi del Molleggiato, punteggiati da pause chilometriche, nei quali il Nostro si dilettava a distinguere, non solo a livello musicale, ma anche politico, cosa fosse rock e cosa fosse invece lento.

Nel vasto e articolato mondo metallico, i più non identificano come "metal" solo la musica che ascoltano. Ma vi comprendono tutta una serie di manifestazioni artistiche che hanno una sensibilità, una struttura e un concepimento che sono affini al nostro Genere Preferito. Quanti film, libri, mostre d’arte, opere pittoriche, fumetti abbiamo sentiti definire “metal”?

13 ott 2020

LEZIONI DI SATANISMO A FASCICOLI - IL NON RITO DELLA VITA CHE NASCE IN "SATAN'S FALL" DEI MERCYFUL FATE



Alla fine parliamo un po' in positivo di Mercyful Fate, che abbiamo ingiustamente bistrattato solo per le ultime produzioni e per alcuni brani indisponenti di una infelice raccolta di inediti minori.

E invece i Mercyful hanno anche il pregio di proporre un metal "satanico" secondo uno stile opposto sia a quello dei Venom, sia a quello “allusivo” di tutto il pre-metal settantiano e delle sue propaggini. 

9 ott 2020

"FLOWERS OF EVIL": L'ALBUM NON-DEFINITIVO DEGLI ULVER CHE NON BALLEREMO



“Per ascoltare "The Assassination of Julius Caesar" ho fatto una cosa che non facevo da molto tempo: ho scelto un momento propizio in cui sapevo che nessuno mi avrebbe rotto i coglioni, mi sono sdraiato sul letto, ho spento il cellulare, ho inforcato le cuffie ed aperto il booklet con i testi. Un lusso di questi tempi, ma questo lo dovevo agli Ulver, che seguo dagli inizi: se questa vita frenetica ci sequestra il tempo, cerchiamo allora di lavorare sulla qualità di quel poco che ci rimane. Gli Ulver se lo meritano.” 

Questo scrivevo nel 2017, e rileggendo oggi queste mie parole, mi stupisco di quanto ancora fossi romantico, appena tre anni fa. Molta acqua evidentemente è passata sotto i ponti: i tempi cambiano, la vita cambia, il mondo cambia, tanto che questo “Flowers of Evil” l’ho ascoltato distrattamente su YouTube un sabato mattina mentre facevo colazione. Poi l'ho riascoltato, e ho pure comprato il cd, perchè gli Ulver sono gli Ulver, ma le impressioni, devo dire, sono rimaste più o meno quelle del primo ascolto...

6 ott 2020

500 ALBUM X 50 ANNI DI METAL - (Parte IX)




50ENNALE DEL METAL - I MIGLIORI 500 ALBUM  - 9a parte

Se la decade degli anni settanta ha significato per il metal genesi e sviluppo, e quella degli ottanta piena affermazione e splendore, con gli anni novanta se ne son viste di cotte e di crude: un laboratorio formidabile, gli anni novanta, che, fra crisi di identità, forti scossoni e il proliferare di una miriade di sotto-generi più o meno "bastardi", ha testimoniato la straordinaria capacità di reazione di un Metal capace di saper sopravvivere, e alla grande, all'eclissi delle sue forme tradizionali.

Con l'avvento del nuovo millennio, la parola d'ordine è stata indubbiamente "post": un approccio, in verità, già anticipato nel quinquennio precedente dalle brillanti intuizioni di interpreti quali Tool e  soprattutto Neurosis.

2 ott 2020

IN DIFESA DI "THE X FACTOR" A 25 ANNI DALLA SUA USCITA



Reietti. Trattati come appestati. O, nel migliore dei casi, ignorati. Come se non fossero mai esistiti. “The X Factor” e “Virtual XI”. Per colpa sua: Blaze Bailey. Il terzo cantante della storia dei Maiden non è mai stato benvoluto e/o apprezzato. Di conseguenza, men che meno “rimpianto”. Sarà perché la dipartita di Bruce fu davvero traumatica, sarà stato per il suo timbro, lontano da certi acuti strappatonsille del canonico heavy metal singer; sarà perché il suo commiato è avvenuto dopo “Virtual XI”, uno dei peggiori dischi (il peggiore?) dei Maiden. Insomma, nessuna pietà nel trattare quella fase storica della Vergine di Ferro.