Capitolo
4:
“TRIBUTE” (1987)
Questa
non è una recensione, ma il tentativo di descrivere una sensazione.
Potremmo tirare in ballo la nostalgia, la dannata nostalgia per
quell’era magica che il metal ha vissuto all’inizio degli anni ottanta. Io,
piuttosto, parlerei di tenerezza.
Prendiamo in esame lo scatto fotografico che fa da copertina a “Tribute”: ditemi voi se non è pregna di
tenerezza la posa in cui sono immortalati Ozzy
Osbourne e Randy Rhoads,
collaboratori, amici, protagonisti di un’epoca, culturalmente parlando,
irripetibile per il metal. Quei capelli scomposti e madidi di sudore (quando
Ozzy era ancora biondo e cotonato), quei volti sorridenti e il trucco sciolto,
quei corpi in tensione intrecciati in un abbraccio fraterno, sospesi in un
equilibrio precario che non impedisce al giovane chitarrista, sostenuto dal
folle cantante, di continuare a destreggiarsi con il suo strumento.