Nei primi anni ’90 i Mercyful Fate decidono di tornare, in missione suicida. Nel 1993 in pochi li aspettano, e soprattutto, alla pari dei Black Sabbath e Ozzy, il destino solista di King Diamond è stato positivo e duraturo. Il ritorno “In the shadows”, buon disco, se lo filano in pochi, e soprattutto appare più come un progetto a-latere di King Diamond, che del resto all’inizio della sua carriera solista aveva anche avuto ex Mercyful Fate in formazione.
31 gen 2019
29 gen 2019
DA GENE KELLY A SCOTT KELLY: UNA SERATA CON I MASTODON - LIVE AT O2 ACADEMY BRIXTON, LONDON 25/01/2019
E' buio in sala e da qualche parte echeggia la voce di Gene Kelly che intona "Singin' in the Rain". Questa è l'introduzione che i Mastodon hanno scelto per aprire le loro esibizioni di questo nuovo tour targato 2019. Mi accingo ad affrontare l'evento con uno stato d'animo a metà strada fra l'esaltazione e la volontà di comprendere. Il motivo che mi ha spinto stasera all'O2 Academy Brixton, oltre ovviamente alla buona musica, è capire se i Mastodon, alla fine della fiera, sono dei grandi per davvero o se, sotto sotto, sono stati sopravvalutati e sospinti fino ai giorni nostri da una serie di circostanze fortunate.
Sicuramente i Mastodon sono l’ultima grande band metal capace di mettere d’accordo un po’ tutti. E la varietà del popolo che è accorso stasera a vederli è la conferma del loro successo planetario: giovani e meno giovani, esseri borchiati e pacati nerd, cosplay e gente comune, metallari “vecchia scuola” e rastafari con capelli improbabili, tope e scaccia-tope, ed ovviamente quei ragazzoni con barba e camicia a quadri che rappresentano la quota di maggioranza in occasioni del genere. Insomma, non sembra mancare proprio nessuno all'appello!
27 gen 2019
VIAGGIO NEL METAL ASIATICO - METAL E PETROLIO: IL QATAR
Il
Qatar è un paese formato in rapporto 1:1 da nativi e immigrati da altri paesi,
ragion per cui anche qui come in altri emirati la scena non può dirsi
espressione di una realtà locale o autoctona, quanto piuttosto un crocevia.
Nel raccogliere
notizie su gruppi e gruppuscoli, trovo su un sito Qatariano un'intervista a
tali Shogun,
dalla lunghezza che da noi neanche gli Iron Maiden. Gli Shogun ci
raccontano ogni dettaglio della loro genesi, per poi tagliarmi le gambe con una
verità che prende corpo pian piano e inesorabilmente: trattasi semplicemente di
una cover band. Capisco che diffondere il metal in Qatar possa essere
meritorio, io però proporrei almeno qualche secondo di musica originale.
25 gen 2019
CLASSIFICA: I MIGLIORI EP DEL METAL (anteprima)
Devo essere sincero: non ho mai nutrito grande simpatia per gli EP. Ho sempre visto questi “dischetti” di venti minuti, o anche meno, davvero poco allettanti rispetto ai contenuti di un full-lenght, dove l’artista, di volta in volta, può esprimere un discorso più complesso, variegato, completo.
Forse per chi è cresciuto con il vinile, abituato ad "interrompere il flusso" per girare il piatto sulla piastra ogni quattro/cinque canzoni, l’idea poteva essere più accettabile rispetto a chi, come me, fa parte della “CD-generation”, dell'era degli album di cinquanta, sessanta, settanta minuti di musica ininterrotta. E poi ho sempre trovato il costo eccessivo: "Meglio racimolare qualche spicciolo in più e comprare un album vero e proprio, che spendere diciotto/ventimila lire per un EP". Questo era il ragionamento che facevo da ragazzo, ma al di là degli aspetti pratici ed economici, era proprio il lato artistico degli EP a non convincermi: quale discorso, infatti, può essere sviluppato nell’arco di pochi brani e di una manciata di minuti?
23 gen 2019
DEPRESSIVE BLACK METAL E YOGA: VERSO UNA NUOVA FRONTIERA DELLA MEDITAZIONE
Che il black metal sia Trascendenza, nella velocità come nella lentezza, è cosa nota. Il black metal ti porta in luoghi altri, si è detto anche questo. Forse quello che ancora non si dice in giro è che il black metal è il sottofondo ideale per praticare yoga.
L'altro giorno ho avuto una sensazione. L'ho provata ascoltando “The Constellatory Practise”, ultimo album rilasciato dal duo olandese Urfaust. Quella sensazione non aveva niente a che fare con l’elevazione a stati superiori dell’Essere (quelli al massimo si possono raggiungere con i Sunn O)))), né con il raggiungimento della sfera più intima del proprio Io (cosa che in verità riguarda un po’ tutto il black metal in generale).
21 gen 2019
VIAGGIO NEL METAL ASIATICO - METAL E PETROLIO: IL BAHRAIN
Iniziamo la perlustrazione del Bahrain con un gargarismo black metal, i Set, un gruppo che sarebbe piaciuto a Euronymous: scarno, diretto e alla ricerca di autentica malignità. E rincariamo la dose con Dhul Qarnain, un black metal che gioca sull’equilibrismo tra lo-fi spinto e il “non si capisce un’autentica mazza”. In alcuni passaggi tuttavia rinunciano a questi funambolismi e piazzano là un paio di passaggi dalle atmosfere sinistre. In altri ancora propongono “atmosfere”, ovvero latitanza compositiva totale. Triplichiamo con i Kusoof, sicuramente una delle proposte blackeggianti più particolari della penisola arabica, in cui si riconoscono nenie arabiche trasfigurate in maniera convincente in un tappeto black. Decisamente uno degli esempi migliori di fusione tra elementi di musica tradizionale e metal che mi sia capitato di sentire da queste parti.
19 gen 2019
I BRANI PIU' INDISPONENTI DEL METAL - N.4 "LIE" (DREAM THEATER)
Ai tempi del liceo (prima metà
degli anni ’90), abitando in periferia e dovendomi spostare in centro, la
sveglia al mattino suonava ben presto. Con grande difficoltà mi alzavo e
preparavo un bel the caldo per affrontare la lunga giornata. Ad accompagnare le
mie colazioni per 6 mattine alla settimana, c’era la mitica VideoMusic, emittente che in quegli
anni tra noi adolescenti spopolava (fino a che il poco rimpianto Vittorio Cecchi
Gori se la comprasse e la trasformasse nel 1995 in TeleMonteCarlo 2, tv
generalista).
VideoMusic. funzionava come una radio, con continua rotazione di video
musicali all’interno di rubriche diventate cult (come On the Air, ad esempio).
Grande spazio veniva dedicato anche al rock e, più limitatamente, al metal.
15 gen 2019
MITI E LEGGENDE DA ARCHIVIARE - IL LUNA PARK SATANICO DI LAVEY (Parte I)
La curiosità di scoprire cosa diceva LaVey nacque, presumo, da qualche riferimento alla sua dottrina in qualche intervista o articolo di giornalismo metal. Fatto sta che cercai invano “La bibbia satanica” in un paio di librerie esoteriche, per poi trovare una registrazione in cd di una “messa” laveyana, spacciata per opera musicale. Trattavasi di una specie di RadioMaria. Ci capii poco, salvo il fatto che il satanismo laveyano era una dottrina non esclusivamente anti-cristiana, ma anti-monoteistica. Il ritornello di un sermone ripeteva infatti “Muslim, Buddhist, Christian, Jews….we don’t need them anymore”. La dottrina si proponeva in forma di illuminazione e rivelazione del sacro in contrapposizione alle verità uniche dominanti, cioè i monoteismi, e dava quindi per scontato che la visione “satanica” nascesse come capovolgimento e rifiuto, per poi forse proseguire come affermazione di sé. Del resto, l’affermazione di sé e la negazione dei valori monoteistici erano due facce della stessa medaglia, poiché i monoteismi si presentavano come fondati sulla negazione e repressione dei valori naturali umani.
13 gen 2019
VIAGGIO NEL METAL ASIATICO - LA FINE DEL MONDO VIENE DAL KIRGHIZISTAN
Tutto si volge a Bishkek, per la precisione, la
capitale. I Necronomicon (che nel mondo hanno più di un omonimo) “hanno rilasciato un demo nel 1996”, ma per il resto fatevi i
fatti vostri. Del gruppo fa parte l'onnipresente kirghistano Asbath,
che ha suonato la batteria anche dal vivo coi Nargaroth. Qui Asbath
suona strumenti “sconosciuti” secondo Metalarchives, ma tutto da
solo però. Un demo di cui non si conoscono titoli né strumenti
ufficiali. Nel 1997 arriverà tale Warg col basso, per non fare sostanzialmente niente.
11 gen 2019
LA NEW YORK CHE NON TI ASPETTI: IMPERIAL TRIUMPHANT, "VILE LUXURY"
New York City. La vigilessa di colore obesa che dirigeva il traffico come una perfetta idiota, fischiando, gesticolando, ballando R’n’B, quasi si trovasse in un video di Janet Jackson, fra gli sguardi indifferenti dei passanti che andavano di fretta (ovviamente). Una scena emblematica per il sottoscritto che, al primo giorno di vacanza nella Grande Mela, si recava a Time Square.
Avrei capito, di lì a poco, che a New York la prerogativa è “fare lo show”. New York, la città che non dorme mai, terra di opportunità per chi ha ambizione. Ma per sopravvivere a New York hai bisogno di energie e convinzione, altrimenti essa ti risucchia l’anima e ti sputa via in quanto entità inutile.
Avrei capito, di lì a poco, che a New York la prerogativa è “fare lo show”. New York, la città che non dorme mai, terra di opportunità per chi ha ambizione. Ma per sopravvivere a New York hai bisogno di energie e convinzione, altrimenti essa ti risucchia l’anima e ti sputa via in quanto entità inutile.
Di New York ci parlano anche gli Imperial Triumphant, i quali collocano la metropoli americana al centro del concept del loro ultimo amaro album “Vile Luxury”, che per quanto mi riguarda poteva figurare tranquillamente fra le migliori dieci uscite metal del 2018.
7 gen 2019
VIAGGIO NEL METAL ASIATICO - LA MADRE DI TUTTE LE BATTAGLIE METALLICHE IN IRAQ (Parte II)
Al di là del depressive, che in effetti non è una botta di vita, il metal gode di ottima salute in Iraq.
5 gen 2019
VIAGGIO NEL METAL ASIATICO - LA MADRE DI TUTTE LE BATTAGLIE METALLICHE IN IRAQ (Parte I)
Ricordate la guerra del Golfo? L'Iraq invase il Kuwait, e noi improvvisamente ci scoprimmo difensori della libertà. Due piloti italiani furono abbattuti durante la missione “Desert storm”, catturati vivi e esposti come trofei mediatici dal nemico. Gli Americani bombardavano con bombe dotate di telecamera, mentre i piloti si sparavano nelle cuffie “Seek and destroy” dei Metallica, anche se per buona parte le bombe dilaniavano finti stabilimenti militari, fatti di legno e latta colorati; però ogni tanto c'era qualche rampa lanciamissili vera da cui partivano gli Scud. Gli Americani rispondevano con i Cruise e i Tomahawk. Saddam Hussein invocava la “madre di tutte le battaglie” nonostante fosse rimasto con due raudi in mano, e si profondeva in citazioni dei Bolt Thrower.
3 gen 2019
I BRANI PIU' INDISPONENTI DEL METAL - N.2: "KRAF DINNER" (ANNIHILATOR)
Gli Annihilator erano una promessa di inizio anni 90. Ricordo perfettamente che comprai il loro disco d’esordio sulla fiducia, spinto dalla posta dei lettori di HM in cui un tipo lo consigliava caldamente e si indignava che “Alice in Hell” non fosse stato subito e adeguatamente segnalato. Poi lo fu, e anzi gli Annihilator divennero un gruppo sulla cresta dell’onda, nonostante avessero i loro punti deboli. Il cantante del primo disco non era proprio insuperabile, un po’ aspro e legnoso, anche se, alla fin fine , efficace. Il pezzo forte era il chitarrista, thrasher ma virtuoso, che si sbizzarriva soprattutto nella parte ritmica, a differenza del classico guitar hero che la buttava per lo più sui virtuosismi da assolo.
1 gen 2019
CAPODANNO METALLICO: LA PLAYLIST DI METAL MIRROR! (Parte II)
Proseguiamo il racconto del Capodanno di un vero metalhead e della playlist da ascoltare il primo giorno dell'anno!
Ci siamo appena risvegliati dopo essere collassati intorno alle 5 di mattina e....