30 set 2022

VIAGGIO NEL FUNERAL DOOM: LONGING FOR DAWN



Ventiquattresima puntata: Longing for Dawn - "Between Elation and Despair" (2009) 
 
I Longing for Dawn hanno avuto vita breve, ma nello spazio di nemmeno dieci anni e tre album hanno saputo lasciare un solco profondo. 

Il quintetto di Montreal ha privilegiato l'esplorazione di quei passaggi dell’anima che si prestano bene ad essere descritti attraverso gli stilemi del funeral doom, ma contrariamente a molte altre band dedite a questo genere, i Longing for Dawn offrono un sound arioso, aperto, paesaggistico, estremamente poetico, cosa che si evince già dalla bellissima copertina di “Between Elation and Despair”. 
 

25 set 2022

NON DISTURBATE L'OROLOGIAIO - Una riflessione sui CULT OF LUNA e sul loro "THE LONG ROAD NORTH"


No, questa volta no. Non rifaremo lo stesso errore.

Quello di non ascoltarli. Di tralasciarli, disorientati dal marasma delle continue uscite discografiche.

Cult of Luna, intendo.

20 set 2022

VIAGGIO NEL FUNERAL DOOM: DOOM:VS

 


Ventitreesima puntata: Doom:VS - "Dead Words Speak" (2008) 

Può il funeral doom essere cool? Si, e i Doom:VS ne sono la dimostrazione, con un bel tiro, melodia a profusione ed un sound tutto made in Sweden. Un sound ruvido, d’impatto, che va dritto all’obiettivo, quello del progetto parallelo di Johan Ericson, ascia dei ben più noti Draconian.

Si sarà capito che non ci troviamo al cospetto della forma più letale del funeral doom, ma la pesantezza è notevole, bastante a far gravitare questa perlaccia nera di doom estremo intorno all’orbita del genere oggetto della nostra rassegna. 

15 set 2022

IL METAL AL TEMPO DI GORBACHEV - IL MOSCOW MUSIC PEACE FESTIVAL E IL SUO LASCITO

 



Per il metal Gorbachev significa una sola cosa: il concerto Moscow Music Peace Festival (MMPF), tenutosi il 12 e 13 agosto 1989 allo stadio Lenin di Mosca. Fu l’evento che segnò l’apertura ufficiale, macroscopica, in mondovisione, dell’URSS alla musica occidentale. Ciò succedeva nel clima già consolidato della distensione politica sovietica, interna ed esterna, indicata come perestrojka

L’Italia di fine anni 80, che non sapeva prendere sul serio nulla, disse la sua col film “Occhio alla Perestrojka” (1990) di Castellano e Pipolo, protagonista Jerry Calà. Gli italiani avevano avuto un certo successo nell’Est Europa, come territorio di conquiste senza impegno, ma la Russia era territorio ostico, e sconosciuto in questo senso. Gorbachev prima, e il crollo delle dittature comuniste dei paesi satelliti poi, aprì le porte all’abbraccio con la sterminata Russia. Tutto ciò fu il terreno favorevole al MMPF, che – riporto da Wikipedia – "fu organizzato in piena cooperazione tra USA e URSS con lo scopo di promuovere la pace e combattere l’abuso di droghe e alcool". 

Ho assunto una sostanza che mi impedisce di ridere, e solo per questo sono in grado di proseguire la stesura di questo articolo.

10 set 2022

VIAGGIO NEL FUNERAL DOOM: ATARAXIE

 


Ventiduesima puntata – Ataraxie: “Slow Trascending Agony” (2005) 
 
E dopo l’asfissia totale gentilmente elargita dai russi Comatose Vigil, ci concediamo una “boccata d’aria” con i francesi Ataraxie. Una boccata d'aria gelida, a dirla tutta, come suggerito dall'arido paesaggio invernale ritratto nella (stupenda) copertina di "Slow Trascending Agony". 
 
Attivi dal 2000 e debuttanti nel 2005 proprio con “Slow Trascending Agony”, questi quattro ragazzi dalla Normandia non possono essere considerati né dei pionieri del funeral doom né degli interpreti particolarmente originali del genere, tuttavia i Nostri hanno saputo negli anni accattivarsi le simpatie degli addetti ai lavori, e non a caso troviamo i loro album in molte classifiche sui migliori lasciti discografici in area funeral doom. Ma contrariamente al minaccioso titolo, l’esordio discografico dei francesi non è una lenta agonia, ma anzi si esprime attraverso un sound intimamente melodico, vibrante e ad alta caratura emozionale. 
 

5 set 2022

1972 - 2022: IL "METAL" CINQUANT'ANNI FA






Eccoci a festeggiare il cinquantennale del 1972, altra annata formidabile per il rock. Avevamo fatto una cosa simile per il 1967, probabilmente l’anno del rock per eccellenza. Le opere seminali di Beatles, Pink Floyd, The Doors, Velvet Underground, Jimi Hendrix e molti altri avevano gettato in quell’anno semi importantissimi per gli sviluppi successivi del rock, che proprio grazie a quei lavori stava accedendo ad una fase di maggiore complessità, maturità e consapevolezza. 
 
Solo cinque anni dopo lo scenario sarebbe stato totalmente diverso. Nel 1972 Jim Morrison era già morto e sepolto, Jimi Hendrix pure, i Beatles sciolti, il movimento flower power agli sgoccioli, Woodstock un confuso ricordo, le utopie dissolte mentre nuove forme di rock prendevano forma specchiandosi in un'altra epoca e consegnandoci un quadro sostanzialmente diverso. Per quanto riguarda noi amanti delle sonorità dure, l’hard rock si era istituzionalizzato con Cream, Led Zeppelin and Deep Purple. E, soprattutto, nel 1970 avevano esordito i Black Sabbath, alzando notevolmente gli standard di pesantezza sonora. Nella nostra selezione andremo a soffermarci proprio su quelle dieci opere che, nel 1972, andavano a consolidare quegli stilemi che porteranno, qualche anno dopo, all'affermarsi dell'heavy metal come lo intendiamo oggi.