26 apr 2019

LEZIONI DI SATANISMO A FASCICOLI - CHI VA CON LO ZOPPO ... I TESTI DEI VITAL REMAINS NELL'ERA BENTON (Parte I)




Vital Remains, lo avete letto recentemente sul nostro Blog, sono un gruppo di matrice originaria death (il nome) con tinte sataniche, la cui fama sale ad un certo punto per l'entrata in formazione di Glen Benton dei Deicide. In coincidenza con questo ingresso, il gruppo pubblica due album i cui testi passano da proclami e suggestioni pittoresche ad una critica sistematica alla religione, su un piano psicologico e sociologico. La teologia a noi appare conseguenza molto probabile della presenza di Benton, anche se i testi risultano comunque opera del membro tuttofare dei VR, Dave Suzuki (chitarre, basso, batteria).

Andiamo quindi a vedere l'impianto di questo anticristianesimo, che si propone come una sorta di costola dei temi dei Deicide, e trait d'union con gruppi black europei dall'approccio più concettuale.

Gli album in questione sono il programmatico “Dechristianize” (2003) e “Icons of Evil” (2007).

Partiamo dal tema più insistente a livello lessicale e metaforico: quello carnale. Non ci stupisce che sia questo, vista la matrice death, che parte dalla trattazione della decomposizione materiale del corpo e del mondo. 

Un tema già caro ai Kriegsmachine / MGLA è la contrapposizione tra la verità della carne e la futilità e falsità della trascendenza. Anche i Vital Remains insistono su questo smascheramento della falsità religiosa: il piano della spiritualità “santa” è una modalità di traduzione della realtà che permette poi di rendere sostenibili bugie concrete e contingenti. Ciò che è evidentemente contraddittorio o indefinito sul piano carnale, diventa esistente e sensato sul piano spirituale. La contrapposizione non è però tra spiritualità e materialismo, quanto tra spirito trascendente e spirito carnale. Il primo, fondamento della conoscenza religiosa, è un escamotage interstiziale che permette di credere anziché esplorare con la conoscenza. Lo spirito carnale è invece la consapevolezza esistenziale dell'uomo che non punta ad un altro mondo, né “abbocca” ad un altro mondo, ma parte e torna su se stesso compiutamente, come profeta di se stesso.

Io proclamo questo tempio di carne di cui sarò il Signore / maledico il nome di tutti i vostri dei morti / vomito sul sentiero della salvezza “ (dopo però pulisci !)

L'anticristianesimo ha un connotato immediatamente fisico, ma anche concettuale: la “legione” che muove contro la divinità è fatta di carne e sangue, ed è anche definita la legione “silente”, come opposta alla religione della “parola”, una metafora molto usata dai Deicide.

Sotto la mia carne, scorre il fiume della saggezza / Dentro il mio cuore, la fame di conquista
La legione silente, nascita di una nuova rivelazione / che contempla la fine del vostro regno...in guerra con Dio


Nella spiegazione del capovolgimento, ecco che i Vital Remains dipingono la divinità come la fonte di inquinamento del carnale (Defiler of human desire): l'inquinamento deriva dall'agganciare il desiderio umano ad un fondamento sovrumano, metafisico, finalizzato a qualcosa di esterno all'uomo: l'impurità che corrompe davvero la carne è quindi non quella materiale, che ovviamente la corrompe, ma la falsificazione trascendente della carne. La narrazione fasulla dell'uomo, quale è quella offerta dalla visione monoteistica, produce una natura umana artificiale, corrotta e malfunzionante, la cui unica funzione è consentire l'altrui peccato contro l'uomo in nome di un Dio.

Affrontami ora / corruttore del desiderio umano 
orde voraci attendono l'ora dell'ascensione / per liquidare il loro delirio / la loro divinità traslucida

La verità terrena, a differenza di quella divina, parla da sola, e non ha bisogno di altri occhi per essere vista. Ecco che i VR ricorrono alle metafore negative cariche ai Deicide:

Nessuna luce passerà per il drappo nero / senza parola saranno i giusti
Le parole di Dio sono scritte dall'uomo / per ingabbiare la bestia interiore


E' curioso che in questo caso, più che in altri, sia evidente come la riflessione teologica e sociologica sulla religione avvenga come evoluzione della visione “death” del mondo. Se oltre la decomposizione della realtà non c'è nulla, e premesso che tale composizione è inevitabile, come fare a riconciliarsi con la vita se non rispettando la natura umana? Che cosa invece impedisce una serena conciliazione con la natura umana, se non il suo equivoco, passivo o attivo, tramite ideologie metafisiche?

In passi come questo si uniscono le tematiche del disfacimento con quelle del capovolgimento anti-teistico:

Condanniamo le parole di Dio / svisceriamo le anime e le liberiamo nel vuoto
la loro essenza ora indirizzata / che odino, finché vorranno vivere nella paura
come fecero con noi, per così tanto tempo / voracità completa verso la volontà dell'uomo
esistenza predestinata, i loro occhi sanguineranno delle bugie divine


La nascita di Gesù, in quanto ufficialmente nato dallo Spirito Santo, ma allo stesso tempo dal ventre di una donna, è considerato il simbolo dell'appropriazione della verità della carne. In “Devoured Elysium” si ricorre a metafore “alimentari” in cui l'avvento di Dio è “divorato”, “ingoiato” così da neutralizzarne gli effetti: in questo atto si riporta la carne nella carne, il corpo di Cristo che esce da quello della Vergine (un assurdo biologico) ritorna dentro l'uomo in una specie di comunione inversa. Tolto da un ventre in cui comunque non può essere, biologicamente, e ri-assimilato per via gastrointestinale da un corpo umano. Non è la spiritualità del Cristo a entrare dentro il corpo superandone le barriere, come nella comunione, ma è la carne ad avvolgere e fagocitare il vuoto divino che ha divorato.

Il Paradiso divorato in eterno / La tua verità è stata tolta dal ventre di Maria / La parola di dio muore lentamente

Questo per quanto riguarda "Dechristianize". Nel prossimo post, affronteremo le tematiche del successivo, e ad oggi ultimo, disco dei VR...

A cura del Dottore

(continua...)