13 apr 2021

"TRA IL NULLA E L'IGNOTO" NELLA MUSICA ESTREMA



Tra il nulla e l'ignoto, scriveva George Bataille, esiste una differenza che nessun linguaggio è in grado di stabilire.

Un concetto simile lo ritrovo in alcuni dischi che ultimamente entrano nel mio spazio sonoro: quella necessità di mettere le mani nelle viscere di se stessi e del mondo per vedere mostri o geni occulti.

A svegliare il mostro oscuro dalle profondità dell'abisso ci avevano pensato tempo fa i Sunn O))) con le loro scosse elettriche: avevano messo le mani nel fumo sotterraneo della Terra e avevano scavato in fondo per tirare fuori quei riff che hanno ridefinito il suono estremo dell'ultimo ventennio. 

"It Took the Night to Believe" in "Black One" è un esempio dei Nostri che evocano quel concetto astratto di presenze oscure dove si colloca il nulla al confine con il mistero, ma anche in questo caso si percepiscono tracce di genio per arrivare a definire quel punto di conoscenze cupe.  

Faccio un esempio pratico per completare ed ampliare il punto centrale di questa riflessione citando anche i Type O Negative di "Bloody Kisses" che ormai quasi trent'anni fa avvisavano nella copertina di non confondere mai la mancanza di talento con il genio

Quel disco è contemporaneamente il capolavoro e la parodia del goth-metal: si inserisce in quello spazio tra il nulla e l'ignoto, tra il genio e la provocazione. 

Nella musica estrema ho iniziato a soffermarmi su alcuni passaggi che costituiscono il corpo centrale di determinati segnali, come fossero punti di contatto verso il nulla; si prenda come ulteriore esempio "Ilmestys" degli Oranssi Pazuzu

Gli stessi abissi vengono raggiunti da "Rotten Futures" degli Imperial Triumphant che stanno diventando i perfetti misuratori a buon mercato del gigantesco chiasso che suscita un tiepido sorriso nella noia delle giornate on line

Altra traccia che ci guida tra il nulla e l'ignoto è "Dearth" dei Deathspell Omega di "Paracletus", minuti obliqui e dissonanti che ci accompagnano verso sinistri abissi: come Dante per mano a Virgilio passa nelle profondità infernali, così a noi sembra di toccare il mistero sinistro del nulla in queste note.

Canzone chiave per comprendere questo senso di straniamento, questa ricerca del confine non tangibile che sta dentro di noi prima di giungere al mistero del nulla e della non conoscenza è "Ensorcelled in Chaos" degli Emperor: sei minuti che ci guidano dove il nulla evapora nel mistero, le sensazioni elettriche confondono il nostro pensiero, portando l'ascoltatore a riflettere sul magma.

Sono pezzi disturbanti di vario tipo ma che suscitano in me le medesime visioni, in un'epoca dove chiunque scrive, giudica o tweetta qualsiasi cosa a commento di un'altra: "Mi piace Tolstoj e Difendiamo i Koala in Australia"; in quest'epoca cogliona, queste sono alcune delle canzoni che portano l'ascoltatore estremo negli abissi.

Canzoni che risvegliano coscienze mostruose che non vogliamo affrontare. La musica estrema evoca in questi casi dei portali magici che traghettano nel mondo occulto, mi lasciano in quella terra di non ritorno tra il nulla e il mistero, toccando corde scoperte di me stesso.