30 mar 2019

LORDS OF CHAOS, PARTE II: DEAD



Eccoci alla prima appendice del nostro scritto su “Lords of Chaos”, pellicola incentrata sui fatti sanguinari che hanno ruotato intorno alla figura di Euronymous e alla sua band. 

Abbiamo già detto che il film non ci ha fatto saltare dalla sedia, ma perlomeno ci ha offerto interessanti spunti di riflessione. Dead, di tutta la giostra di personaggi bislacchi che gravitarono intorno ad Euronymous, è l’unico che in questo film sembra conservare una certa dignità. 

27 mar 2019

LORDS OF CHAOS, PARTE I: MAYHEM & QUEEN




Mentre “Bohemian Rhapsody”, il biopic su Freddie Mercury, saliva sul prestigioso palco degli Oscar aggiudicandosi ben quattro statuette (miglior attore, miglior montaggio, miglior montaggio sonoro, miglior sonoro), per canali non molto chiari (streaming, Youtube) iniziava ad entrare nelle nostre case “Lords of Chaos”, il film su Euronymous e la sua cricca, seminando indignazione ed isteria nel popolo metallico.

Laddove i Queen hanno appoggiato e sostenuto l’operazione, il prodotto confezionato dal regista svedese Jonas Akerlund ha visto fin dall’inizio un percorso in salita, dovendo affrontare l’avversione da parte dei protagonisti delle vicende narrate, con in prima fila un Varg Vikernes che, nelle insolite vesti di youtuber (ma non viveva senza elettricità in nome della Tradizione?), spopola sul web postando un video dopo l'altro contro il film.

24 mar 2019

I MIGLIORI EP DEL METAL - "IN THE SIGN OF EVIL" (SODOM)



Nel 1984 i Venom avevano già esaurito la propria carica eversiva e la varietà compositiva. Alcune intuizioni, come la combinazione dell’accelerazione (speed) con la brutalità della percussione (thrash) saranno trasfigurate nel thrash metal, richiedendo però una minima compostezza esecutiva. 

C’è gente nel mondo che non riesce a essere sprecisa, almeno in pubblico, e questi sono i tedeschi. Neanche i nordici, che sono più accostabili all’asetticità. I teutonici, proverbialmente, sono associati alla precisione, fino alla pedanteria.

21 mar 2019

VIAGGIO NEL METAL ASIATICO - LA PEGGIO GIOVENTU' DI GIORDANIA




Al tempo della guerra in Iraq la Giordania era un paese “amico” (non si sa di chi, ma amico). C'era questo Re Hussein che sorrideva sempre, elegante, distinto, che pareva dire: ragazzi, ho una bella moglie, soldi, devo garantire la sopravvivenza al mio popolo, e ho una scena metal da avviare; io non voglio compromettere il destino del mio paese con guerre inutili.

18 mar 2019

DIARY OF DREAMS




È la verità! Questi anni scorrono veloci e in fretta, tanto da non rendersi conto di quante cose ci passano di fronte. Quanti dischi analizzati, ascoltati e apprezzati più tardi, quanti compagni di viaggio; oggi guardo il mare con uno strano sapore di amaro in bocca perchè mi rendo conto che mi dispiace non aver tenuto un diario che accompagnasse la mia vita

15 mar 2019

QUALE FUTURO PER IL METAL? LA VIA DEGLI OBSCURA



Partiamo da punti fermi: gli Obscura sono dei grandi. Anzi, dei grandissimi. Nonostante gli innumerevoli cambi di line-up, gli Obscura non hanno mai sbagliato un’uscita discografica e l’ultimo, acclamatissimo, “Diluvium” è un ulteriore esempio di superiorità compositiva rispetto al 95% dei gruppi in circolazione. 
Tutta la critica li acclama e anche noi di Metal Mirror, esigenti scribacchini rompicoglioni, li abbiamo inseriti (seppur solo all’8° posto) nella top ten delle uscite discografiche del 2018.

W Steffen Kummerer, quindi; e W quel fenomeno di drummer di Sebastian Lanser! Ascoltate gli Obscura, godete della loro tecnica, beatevi delle loro composizioni, cercate di andare a vederli live.

Perché gli Obscura sono il futuro del Met

12 mar 2019

GENESI ED EMANCIPAZIONE DEL METAL IN DIECI ALBUM



Ancora alle prese con l’annoso quesito “Chi ha inventato l’heavy metal?”, con annessi i soliti corollari: furono le band rock di fine anni sessanta ad inventarlo?, oppure i Black Sabbath, i Judas Priest, gli Iron Maiden, i Manowar? Basta suonare “pesanti” o è necessaria la consapevolezza di appartenere al movimento? E' dunque solo una questione stilistica o anche culturale? Ma soprattutto: che cazzo ce ne frega? 

Il fatto è che siamo degli onanisti dediti alla masturbazione mentale, e se già abbiamo indicato quelli che secondo noi sono i dieci migliori album del metal, in questa occasione ci concentreremo su dieci titoli che hanno contribuito a forgiare quel linguaggio e quell’immaginario che siamo soliti associare al nostro genere preferito. 

9 mar 2019

REPUTAZIONE E APPARIZIONE





Un tempo la reputazione era soltanto buona o cattiva, ma da tempo questo concetto si è trasformato con quello di notorietà. Conta essere “riconosciuto” dai propri simili, insomma il principio è: “Se appare la Madonna perché non anch’io?”. 

6 mar 2019

VIAGGIO NEL METAL ASIATICO - IL "NON-LUOGO" LIBANESE



Del Libano, con le sue prerogative geografiche, sociali, interculturali e inter-religiose, si ha uno splendido spaccato in “Insciallah”, uno dei migliori libri di Oriana Fallaci (1990), ambientato durante la terribile Guerra Civile che ha devastato il piccolo Paese a inizio anni ‘80.

Democratica Repubblica Parlamentare (ed è già una notizia parlando di un paese arabo del Vicino Oriente), il Paese dei Cedri (cedri che ormai scarseggiano a causa delle deforestazioni a fini industriali), oltre ad annoverare numerose meraviglie storico-architettoniche, ha sempre potuto vantare una consistente, e qualitativamente importante, produzione letteraria e teatrale. Nonchè una solida tradizione musicale.

3 mar 2019

DIECI ALBUM METAL (+ UNO) DA PORTARE SULL'ISOLA DESERTA...


Post numero 1000!

E tanto per aggiungere gloria alla gloria, il nostro millesimo post ricade proprio in occasione del quarto compleanno di Metal Mirror, che vide la luce il 3 marzo 2015.

Novecentonovantanove post dopo, eccoci ancora qua a parlare di metal. Considerato il traguardo raggiunto, potremmo anche concederci pompose auto-celebrazioni, ma invece decidiamo di celebrare ancora una volta lui: il Metal. E lo facciamo con una lista di dieci titoli (più uno) che ci piacerebbe portare sulla famigerata isola deserta.

2 mar 2019

I MIGLIORI EP DEL METAL - HELLHAMMER: "APOCALYPTIC RAIDS" (1984)



Ho sempre avuto il debole per i precursori. In particolare se si parla di Estremo: sono da sempre attratto in maniera morbosa da coloro che hanno saputo precorrere i tempi, aprendo nuove strade, alzando l’asticella di quello che è consentito fare secondo il comune sentire. 

Quanto ad oscurità, il black metal è il genere oscuro per eccellenza, e fra le preferenze di coloro che faranno grande il movimento (Darkthrone in primis) ricorre spesso il nome degli Hellhammer. Un’eredità, quella dell'ensamble elvetico, scaturita da una produzione discografica davvero risicata: tre demo e l’EP “Apocalyptic Raids”, dopo il quale la band, vessata dalle critiche negative, si sarebbe sciolta. 

1 mar 2019

PERCHE' OGGI RIVALUTIAMO ANCHE IL CANE, MA NON I PHLEBOTOMIZED?


Ritornano dopo vent'anni di oblio i Phlebotomized. Questa sì che è una notiziona! Eppure, invece  di stappare la bottiglia del pregiatissimo vino delle grandi occasioni e festeggiare il come back discografico della band-storica-seminale-sfortunata-che-non-ha-mai-raccolto-quanto-meritato, sostanzialmente non ce ne sbatte un cazzo. Per lo più in anni in cui si è portati a rivalutare anche il cane, purché abbia pubblicato un qualsiasi disco più di venti anni fa e poi sia sparito improvvisamente/ingiustamente nel nulla. Come mai?