Tranne in Metal Mirror, noto una certa fatica nella critica musicale a redigere le classifiche. Elenchi messi giù con il pilota automatico o distratti riassunti annuali o la fatica percepita per stilare dieci album, anche perché gli utenti generalmente cercano subito in graduatoria quelli che già possiedono o criticano ignorando il resto. Duro lavoro esporsi con la classifica dei Migliori Album Metal del 2015! Beyond the red (metal) mirror...
31 dic 2015
30 dic 2015
LEMMY, YOU'VE BEEN A GREAT...BOMBER!
Tutto in meno di 4 giorni. Chissà cosa avrà provato. Fare 70 anni tondi tondi la vigilia di Natale. E due giorni dopo sapere di
aver così poco da vivere. E, dopo altri due giorni appena, morire. Volendo
andare testardamente avanti, prendendo la vita a calci in culo ancora per molto tempo.
La vita e anche i suoi fan. I
fan dei Motorhead.
Ma sarebbe probabilmente sbagliato
essere troppo tristi oggi. Forse, per un tipo come lui, è stato meglio così.
Andarsene in un batter di ciglia. Ve lo sareste figurato Lemmy fare lunghi e
dolorosi cicli di chemio? E perdere la sua rinomata chioma (e magari anche i
basettoni)? No, io no. Non ce lo vedo calvo e in pigiama da ospedale.
Mi immagino invece che, alla
notizia del male incurabile datagli il giorno di Santo Stefano, gli si sia
dipinto un sorriso beffardo sul volto e che subito dopo se ne sia andato a casa a scolarsi, assaporandone ogni goccia, una
delle sue immancabili bottiglie di Jack Daniels.
28 dic 2015
ADDIO LEMMY!
Icona. Monumento. Idolo. Leggenda.
Il mondo farà ancora più schifo senza te, ma adesso non prenderci troppo per il culo da lassù!
RECENSIONE: BLIND GUARDIAN "BEYOND THE RED MIRROR"
Sogno o son desto? I Blind Guardian hanno composto il disco dell'anno... No, non siamo nel 1998 ma nel 2015 e sono ancora i bardi di Krefeld a scrivere il miglior album?! Devo essere vittima di un incantesimo o avere il cervello ammaliato da una strega che mi fa giudicare male, non può essere così...
27 dic 2015
INTERVISTE IMPOSSIBILI: JON NODTVEIDT
Il 13 agosto del 2006 la scena estrema svedese, ma direi il mondo Metal tutto, ha perso uno dei suoi musicisti di punta: Jon Nodtveidt.
Jon ha
deciso di togliersi la vita con un colpo di pistola alla testa in un piccolo
sobborgo di Stoccolma. Aveva da poco compiuto 31 anni.
La sua è stata una delle
biografie più complesse e controverse della scena metal degli anni ’90. Tanto
controversa però quanto importante, visto il lascito donato alla nostra musica
preferita attraverso i suoi Dissection.
A mente fredda, a quasi 10 anni
dalla sua morte, noi di MM abbiamo deciso di andarlo a trovare nell’Aldilà per
toglierci qualche curiosità, sia professionale che umana.
Un incontro però non dei più semplici: sostenere
quello sguardo glaciale (diciamolo pure…un po’ da psicopatico!), vedere quella
moltitudine di tatuaggi satanisti sparsi su tutto il corpo…mette a disagio.
Ma non ci siamo fatti fermare
dalle apparenze e siamo andati oltre. Ed ecco quello che Jon ci ha rivelato.
26 dic 2015
VENOM: "AT WAR WITH SATAN"
I
MIGLIORI DIECI BRANI “LUNGHI” DEL METAL ESTREMO
10° CLASSIFICATO: “AT WAR WITH SATAN” (VENOM)
Avevamo aperto la classifica dei migliori brani “lunghi” del
metal classico con la suite dei Manowar “Achilles, Agony and Ecstasy in Eight Parts”, quasi mezzora di sproloquio musicale.
Di tamarri in tamarri, di perizoma in perizoma (da quello di
peluche à-la Conan il Barbaro a quello in pelle e borchie di chi ha i
capelli che gli partono da metà cranio in giù!), delineando un parallelo con
l’altra classifica, decidiamo di aprire questa rassegna dedicata al metal
estremo con i Venom.
Siamo nel 1983: il trio di NewCastle approda
al loro terzo album, l’acclamato “At War with Satan”, che conferma la
formula già proposta nei lavori precedenti, con in più una inaspettata
sorpresina: la title-track che “misura” diciannove minuti e
cinquantasette secondi!
23 dic 2015
NEUROSIS: “FALLING UNKNOWN”
I MIGLIORI DIECI BRANI “LUNGHI” DEL METAL
INTERMEZZO
III: “FALLING UNKNOWN” (NEUROSIS)
Terzo ed ultimo atto del
nostro intermezzo, prima di procedere con i migliori dieci brani lunghi nel metal estremo.
Parliamo di “Falling
Unknown” dei Neurosis, tredici minuti ed undici secondi.
Perché escluderla dalla competizione ufficiale e relegarla al limbo delle “fuori
concorso”? Non poteva forse essere inserita fra i dieci migliori brani lunghi
del metal estremo? Sì, poteva, ma noi abbiamo deciso di escluderla, insieme a
tutte le ottime prove delle altre band dedite al post-hardcore ed al post-metal.
L’obiettivo della nostra rassegna è di parlare del brano lungo nel metal
come evento eccezionale nel modus operandi di una band. Ma nel
post-hardcore e nel post-metal il brano lungo non è l'eccezione, bensì la
regola! Suoni slabbrati e prolungati, dilatazioni sabbathiane, crescendo che montanto, pozze ambientali: si fa presto ad arrivare a dieci minuti se questi
sono le regole, lo abbiamo visto nella nostra rassegna sul “Nuovo Metal”.
Di brani lunghi in questo ambito ve ne sono a bizzeffe, impossibile
contemplarli tutti. E quindi fanculo tutti!
22 dic 2015
I DIECI GRUPPI PIU' REPELLENTI DEL METAL: CONTROL DENIED, LA RIVELAZIONE DELLA REPELLENZA (1° POSIZIONE)
Chuck, capitolo finale.
All'apice della
repulsione cosa ci può essere? Accademica è la rincorsa della variazione sulla
deformità, sulla sporcizia, sulla decomposizione. Oltre c'è la rivelazione della
simbologia della repulsione come chiave interpretativa (materialistica e di
superamento del materialismo sterile) del mondo.
21 dic 2015
INTERVISTE IMPOSSIBILI: CLIFF BURTON (terza ed ultima parte)
Ultima tranche della nostra conversazione con Cliff Burton: nelle due puntate precedenti abbiamo parlato di Metallica, Slayer, Anthrax, Exodus e Megadeth, mentre oggi è il turno di una vera e propria lectio magistralis sul thrash…e non solo!
20 dic 2015
TYPE O NEGATIVE: “BLACK NO. 1”
I
MIGLIORI DIECI BRANI “LUNGHI” DEL METAL
INTERMEZZO II: “BLACK NO. 1” (TYPE O NEGATIVE)
Seconda
puntata dello spazio dedicato ai tre brani che non siamo riusciti ad
includere nella competizione ufficiale: dopo “We, The Gods”
degli Anathema è la volta di “Black No. 1” dei
Type O Negative, fuori concorso perché non classificabili né
alla voce “metal classico” né a quella “metal
estremo”, le categorie su cui abbiamo costruito le nostre due
classifiche.
19 dic 2015
RECENSIONE: "HAVEN" (KAMELOT)
Ci sono riusciti! Io non ci credevo, devo essere sincero, non pensavo fosse possibile sostituire Roy Khan alla voce. Come anticipato nella retrospettiva sui Kamelot, la partenza del vocalist norvegese coincideva con uno dei momenti migliori del gruppo, ma l'arrivo di Karevik e il cambio di line up non è stata la loro fine, anzi...
18 dic 2015
RAVEN, I TRE MOSCHETTIERI DELL'HEAVY METAL
I 10 MIGLIORI ALBUM DELLE CULT BAND (ANNI ’80)
INTERMEZZO: I RAVEN
Nel 1979 in Gran Bretagna, a soli
40 giorni di distanza l’uno dall’altro, accaddero due eventi molto importanti.
Due fatti che avrebbero avuto, ovviamente ognuno nel proprio ambito, una risonanza e un
influsso addirittura di portata mondiale.
Il 24 marzo uscì nei negozi il secondo full
lenght dei Motorhead, vale a dire “Overkill”, primo di un trittico di dischi-capolavoro di
Lemmy&co. (gli altri, rilasciati a stretto giro di posta, furono “Bomber” e “Ace of spades”) che avrebbero segnato
indelebilmente la Storia del Rock.
Il 04 maggio successivo, invece,
dopo aver vinto le elezioni del giorno prima, venne proclamata Primo Ministro
del Regno Unito Margaret Thatcher, già leader del Partito Conservatore.
Che relazione hanno le due cose?
Come si vennero a intersecare? Il ragionamento può apparire contorto, non lo
negherò. Ma proverò a dipanarlo.
17 dic 2015
RECENSIONE: "UNDERWORLD" (SYMPHONY X)
Li sentite anche voi i Pettegoli del metal? Brutta specie, ma non fatevi ingannare e non ascoltate voci in giro di chi non comprende a pieno la forza di questo gruppo, ma fidatevi delle vostre orecchie e di Metal Mirror perché c'è ancora una buona prova per i Symphony X!
16 dic 2015
I DIECI GRUPPI PIÙ REPELLENTI DEL METAL: L'ORRORE ESISTENZIALE - I DEATH (PARTE III) - 2° POSIZIONE
Negli album di mezzo ancora ci sono gli scampoli della mostruosità fisica ad animare l'immaginario dei Death, ma anche i segni di un nuovo filone: la mostruosità mentale.
Si arriverà infine alla mostruosità esistenziale.
15 dic 2015
ANATHEMA: "WE, THE GODS"
I
MIGLIORI DIECI BRANI “LUNGHI” DEL METAL
INTERMEZZO I: “WE, THE GODS” (ANATHEMA)
Conclusa
la nostra rassegna sui migliori brani lunghi del metal classico,
ci apprestiamo dunque a compiere la medesima impresa in ambito
estremo: doom, black, tutti generi che del formato
XXL hanno saputo fare un uso sapiente. Ma prima di procedere
ci concediamo un momento di ristoro, andando ad analizzare tre
brani a nostro giudizio meritevoli, ma che per diversi motivi non
siamo riusciti ad includere nelle due classifiche ufficiali.
Apriamo
l'intermezzo con “We, The Gods” degli Anathema: un
brano che avrebbe meritato di presenziare ai piani alti della
classifica dei migliori dieci brani lunghi del metal estremo. Come
mai allora la releghiamo in questo limbo? Non per demeriti artistici,
ma per questioni prettamente metodologiche. Nell’anteprima,
infatti, avevamo dettato le regole ed era stato deciso come assunto
di base che i brani scelti avrebbero dovuto durare almeno dieci
minuti: un metro indispensabile per navigare ed orientarsi nel mare
magnum del metal. Ebbene, “We, The Gods” dura “solo” 9
minuti e 59 secondi: un fottuto secondo in meno rispetto al
minimo che ci siamo imposti. Sembra una beffa da giuria corrotta e
tendenziosa, ma invece si tratta proprio del contrario: la giuria è
in questo caso inflessibile, tanto inflessibile da escludere
impietosamente il brano per mancanza di un requisito necessario. Ma
Metal Mirror ha un cuore grande come il mondo intero ed è per
questo che abbiamo deciso di dedicare questo spazio agli Anathema ed alla loro "piccola lunga" "We, The Gods".
14 dic 2015
INTERVISTE IMPOSSIBILI: CLIFF BURTON (parte seconda...)
Continua la nostra
chiacchierata con il grande Cliff Burton. Nella puntata precedente il
bassista ci ha espresso il suo punto di vista sui lavori dei Four Horsemen pubblicati
dopo la sua morte. Vediamo adesso come se la cava sotto il fuoco incrociato
delle nostre domande riguardanti un trittico di album davvero poco difendibile.
13 dic 2015
RECENSIONE: W.A.S.P. "GOLGOTHA" - La messa è finita.
Partiamo da un
concetto generale: "Piano 17".
Non so se avete presente il film dei Manetti Bros., ad ogni modo vi racconto io la scena chiave. C'è una banda di rapinatori professionisti, freddi ma
non avidi, comandati da un capo che vuol fare i soldi facili, ma senza
allargarsi troppo. Nell'ultima rapina qualcosa va storto e si spara. Il capo si
incazza con il suo compare più fidato, uno che lo aveva sempre coperto e non
aveva mai sbagliato prima, il quale giustamente si risente. E il superiore replica che
quando si è sotto tensione e qualcosa va storto, bisogna sempre avere un piano 2 (o piano
B) verso cui ripiegare senza perdere il controllo. E se va storto il piano 2,
un piano 3 e così via. E si arriverà ad un certo punto al piano 16. E quando
anche quello va storto, ed anche il più freddo degli uomini potrebbe perdere il controllo,
bisogna avere un piano 17. Invece il compare ha perso la lucidità e ha iniziato a
sparare, e questo perché non aveva un piano di riserva. Quindi da quel momento è
fuori dalla banda: “Non mi posso più fidare di te”.
12 dic 2015
IRON MAIDEN: “RIME OF THE ANCIENT MARINER”
I MIGLIORI DIECI BRANI “LUNGHI” DEL METAL CLASSICO
1° CLASSIFICATO: “RIME OF THE ANCIENT MARINER” (IRON MAIDEN)
Al secondo posto della
nostra classifica avevamo trovato “Keeper of the Seven Keys” degli Helloween:
un brano che abbiamo definito perfetto. Perché perfetto? Perché nei suoi
13 minuti e 38 secondi, la “Keeper...” delle Zucche si è mostrata
impeccabile. Come chi si prepara ad una lunga traversata, gli Helloween hanno
delineato una strategia, raccolto provviste, si sono imposti una ragionevole
tabella di marcia, dosando le energie e calibrando l'utilizzo delle risorse a
loro disposizione per affrontare i momenti di maggiore difficoltà. Tradotto in
musica: sono partiti calmi con un'introduzione acustica,
hanno sapientemente diluito qua e là i tempi, da un lato mantenendo cautamente
il formato canzone, dall’altro aggiungendo scintille di complessità. Convergendo infine tutta la loro ispirazione in un ritornello che farà epoca e costruendo con dedizione una
sezione centrale da urlo: il tutto spalmato su uno schema dove ogni cosa è
perfettamente al suo posto.
Ma a noi di Metal Mirror
la perfezione non basta: vogliamo andare oltre, come hanno fatto gli Iron
Maiden di “Rime of the Ancient Mariner”.
11 dic 2015
DIAMOND HEAD, QUANDO EVOLVERSI VUOL DIRE MORIRE
I 10 MIGLIORI
ALBUM DELLE CULT BAND (ANNI ’80)
1983: “CANTERBURY”
In qualsiasi ambiente di lavoro
una delle soddisfazioni umanamente più gratificanti è la stima e
l’apprezzamento per il proprio operato da parte dei colleghi.
Credo che questo assunto si possa
traslare anche nei contesti di carattere artistico.
E ovviamente anche in
quello musicale, a maggior ragione in quanto caratterizzato (almeno da quello
che si può denotare come osservatori esterni) più da invidie e rancori che da stima e collaborazione tra i
diversi personaggi che ne fanno parte.
In relazione a ciò, possiamo evidenziare che nel mondo del metallo è accaduto
che delle band, sottovalutate dal mercato e conseguentemente dalle case
discografiche, abbiano trovato una riabilitazione grazie ad altri gruppi, i cui
componenti sono stati, magari prima di diventare musicisti, loro fans
sfegatati, riconoscendone, anche a distanza di parecchi anni, influenze sulla
musica da essi stessi composta. E in questi casi, si è finito quasi sempre per
rendergli omaggio.
E quale miglior modo per farlo se non attraverso delle
cover?
10 dic 2015
RECENSIONE: TURILLI'S RHAPSODY "PROMETHEUS"
"Nuovo Cinema Turilli" cercasi idee e pompose orchestrazioni: astenersi composizioni semplici ed efficaci. Troneggia questo cartello fuori dallo studio triestino di Luca che, ormai con una formazione ben definita, pubblica l'album "Prometheus - Symphonia Ignis Divinus" senza ottenere i risultati (da me) sperati.
9 dic 2015
I DIECI GRUPPI PIÙ REPELLENTI DEL METAL: L'ORRORE DELLA MORTE SOCIALE - I DEATH (Parte II) - 3° POSIZIONE
L'orrore cosmico è un tema ricorrente nel metal. Si tratta di cercare l'orrido su un piano “ulteriore”, secondo l'idea che la natura del mondo e dell'uomo sia un caos precariamente ordinato, e che armonia, ordine e equilibrio siano eccezioni alla regola secondo la quale gira il cosmo. Alcuni autori trattano l'orrore cosmico in un senso sovrannaturale: ad esempio chi fa riferimento al pantheon lovecraftiano (Chthulhu, Dagon e altre facce da calamaro).
Chuck Schuldiner, invece, esplora il disfacimento della realtà attraverso la presentazione di una galleria di tipi umani repellenti: i cervelli visti da dentro, gli scheletri mentali che sorreggono gli abomini del pensiero e del comportamento dell'essere umano medio. Questo è l'orrore cosmico dei Death, a cui essi approdano all'altezza del terzo album, "Spiritual Healing": quello stesso orrore cosmico che è definitivamente dichiarato a partire dalla copertina di “Human”.
L'umano è la nuova frontiera del disumano.
Chuck Schuldiner, invece, esplora il disfacimento della realtà attraverso la presentazione di una galleria di tipi umani repellenti: i cervelli visti da dentro, gli scheletri mentali che sorreggono gli abomini del pensiero e del comportamento dell'essere umano medio. Questo è l'orrore cosmico dei Death, a cui essi approdano all'altezza del terzo album, "Spiritual Healing": quello stesso orrore cosmico che è definitivamente dichiarato a partire dalla copertina di “Human”.
L'umano è la nuova frontiera del disumano.
8 dic 2015
INTERVISTE IMPOSSIBILI: CLIFF BURTON (prima parte...)
Era la
notte del 27 settembre del 1986 e, come tutti sanno, la vita
di Cliff Burton fu spezzata da un tragico incidente stradale
durante il tour di “Master of Puppets”. Con grande
deferenza noi di Metal Mirror ci siamo permessi di scomodare
nell’Aldilà il mitico bassista dei Metallica, il quale si è
mostrato incredibilmente disponibile nel rispondere alle nostre
domande, anche a quelle più incalzanti. E
l’occasione è stata così ghiotta da tradursi in una lunga
chiacchierata sui Metallica, sul metal
e su tante altre cose:
così lunga che abbiamo dovuto dividerla in più parti. Ecco a voi la
prima tranche…
7 dic 2015
RECENSIONE: NAPALM DEATH "APEX PREDATOR - EASY MEAT"
Ecco il disco estremo dell'anno! Nessun timore e indugio, il tritacarne metropolitano dei Napalm Death è tornato ed io mi ero dimenticato quanto potessero essere devastanti questi perversi vecchietti.
6 dic 2015
HELLOWEEN: "KEEPER OF THE SEVEN KEYS"
I
MIGLIORI DIECI BRANI “LUNGHI” DEL METAL CLASSICO
2° CLASSIFICATO: “KEEPER OF THE SEVEN KEYS” (HELLOWEEN)
I
frutti da noi raccolti lungo la scalata verso la vetta dei migliori brani lunghi del metal si fanno prevedibili e scontati, ma a
certi livelli non lo si può che essere: la “Keeper of the Seven
Keys” delle nostre simpatiche Zucche, dall’alto della
sua durata di 13 minuti e 38 secondi, non
solo è una delle migliori composizioni di estesa durata che il metal ha saputo partorire nella sua lunga storia, ma è anche uno dei
migliori momenti vissuti dal metal in generale...
5 dic 2015
IL CONCEPT PIÙ IDIOTA DEL METAL: “VITTRA” (NAGFLAR)
Concept più stupidi di questo ve ne saranno senz’altro nel mondo del metal, però quello descritto in “Vittra”, opera prima degli svedesi Naglfar, non scherza affatto quanto ad idiozia.
4 dic 2015
DEMON, ALLE ORIGINI DELL'"HORROR METAL"
I 10 MIGLIORI
ALBUM DELLE CULT BAND (ANNI ’80)
1982: “THE UNEXPECTED
GUEST”
“Follow the Blind”, seconda release
dei Blind Guardian, pur essendo un album più che valido, non è certamente il
capolavoro dei Bardi di Krefeld, come abbiamo già avuto modo di sottolineare.
Kursch e compagnia decisero stranamente di chiuderlo con due cover. Una era
quella della celeberrima “Barbara Ann” dei Beach Boys. L’altra fu “Don’t break
the circle” dei Demon.
Quando ascoltai il brano la prima
volta, mi dissi: “Caspita, che botta! Gran pezzo!”. Ma chi cavolo erano questi
Demon??
3 dic 2015
RECENSIONE: CRADLE OF FILTH "HAMMER OF THE WITCHES"
Che problemi avete con i Cradle of Filth? È evidente che qualcuno ha problemi con questo gruppo e se non vengono offesi, il più delle volte sono almeno derisi dalla maggioranza del popolo metal. Che cosa vi hanno fatto? Quali delusioni hanno inflitto al mondo musicale?
"Hammer of the Witches" ad esempio è un disco discreto, ma la nostra analisi sarà completa con una multipla recensione ad hoc per superare i pregiudizi (o farvene di nuovi)...
2 dic 2015
I DIECI GRUPPI PIÙ REPELLENTI DEL METAL: DALLA REALTÀ DELLA REPELLENZA ALLA REPELLENZA DELLA REALTÀ" - I DEATH (parte I) - 4° posizione
Per una volta la genesi di un genere è lineare: il death nasce dai Death, ovviamente con la mediazione dell’imprescindibile snodo della musica brutale, ossia “Reign in Blood”.
I Death di Chuck Schuldiner proposero però,
oltre all’estremizzazione, anche la disumanizzazione. Mentre nel
thrash-metal slayeriano la “cattiveria” è innanzitutto ottenuta in
termini di impatto sonoro, chirurgico e cadenzato, nel death-metal la
cattiveria diviene un messaggio privo di fisicità, molto cerebrale. Il messaggio del thrash è un messaggio di questo mondo, il death
propone un messaggio sfigurato e restituito a brandelli dall’Aldilà.
Il filtro della morte rende le parole delle non-parole, la voce una
non-voce, il ritmo un non-ritmo.
1 dic 2015
BAGLIORI DI VERITÀ NELL'"OLTRE" DEI CULT OF LUNA
Scrivo questo post in maniera
istintiva. Mosso da un’urgenza interiore impellente. Sento che è l’unico modo
per scaricare la tensione. Una tensione emotiva dettata dall’ascolto di un
disco.
Non ricordo, in oltre vent’anni che
ascolto Metal, che un album musicale mi abbia mai provocato queste sensazioni. Questo
stato d’animo.
Premetto che sono un perfetto ignorante di
post-hardcore metal. Non ne ho mai seguito la Scena. Non mi ha mai interessato.
Conoscevo giusto i nomi, o al limite qualche singola canzone, dei gruppi
seminali del genere, ma senza mai la giusta attenzione, senza mai un vero
interesse. Neurosis, Isis…si, ok, la loro importanza mi era nota, ne avevo ascoltato qualche canzone. Ma l’amore tra me e questo genere non era mai sbocciato.
30 nov 2015
INTERVISTE IMPOSSIBILI: QUORTON
“Qualcuno
mi ha spiegato che la scena black metal di oggi si è ispirata ai
Bathory: com'è possibile? I Bathory non fanno black metal, i Bathory
sono un gruppo che ha suonato death-metal, poi epic metal e viking
metal, ma non mi ricordo di aver mai fatto un disco black! Sono
contento di essere un'influenza per qualcuno, ma continuo a non
capire come!”.
Così
parlava Ace Borje Thomas Forsberg, in arte Quorton, il
cui cuore si è fermato il 3 giugno 2004. Undici anni senza
Bathory sono tanti, per questo abbiamo deciso di andare a
trovare il buon vecchio Quorton nella sua attuale dimora su nel
Valhalla…
29 nov 2015
REVISIONISMO STORICO: I MORBID ANGEL DELL’ERA TUCKER (parte seconda)
Mi ha sempre incuriosito quella foto del booklet di "Formulas Fatal to the Flesh" che ritrae Steve Tucker che canta nella merda fino al collo. Ma perché? Cosa avranno voluto dire? Perché umiliarsi in questo modo? Certo l'immagine del buon Tucker, anfibi e tuta che entra nella palude, mi fa sorridere (magari con Azagthoth in ginocchio che tutto esaltato scatta la foto e Sandoval con la sistola dell'acqua pronta per ripulirlo da capo a piedi). Ma fantasie a parte, quella foto diviene anche una metafora per rappresentare sia la fase di incertezza vissuta all'epoca dai Morbid Angel sia le forme assunte dalle visioni artistiche del mastermind Trey Azagthoth. Invero, la foto porta in sé anche una triste profezia sul destino di Tucker: dopo aver analizzato il suo arrivo in seno della band nella prima parte, andiamo a vedere come va a finire la faccenda...
28 nov 2015
REVISIONISMO STORICO: I MORBID ANGEL DELL'ERA TUCKER (parte prima)
Corre voce che dal quinto album in poi i Morbid Angel abbiano iniziato a decadere. Ovvio che il passaggio di staffetta fra lo storico front-man David Vincent e il suo sostituto Steve Tucker abbia simbolicamente rappresentato lo spartiacque fra il Mito e la Merda. Il metal è del resto lapidario nel definire cosa è bello e cosa è brutto: a volte non sembrano esserci sfumature nel metal, o è tutto bianco o tutto nero. Rivolevamo David Vincent e l’abbiamo riavuto, ma a che prezzo! Un album ignobile come “Illud Divinum Insanus” ci deve far ricredere sul reale potenziale dei lavori con Tucker, che erano assai meglio. Date retta ad uno scemo: “Formulas Fatal to the Flesh” è un capolavoro!
27 nov 2015
PRAYING MANTIS, IL MORBIDO VERSANTE DELLA NEW WAVE
I 10 MIGLIORI ALBUM DELLE CULT
BAND (ANNI ’80)
1981: “TIME TELLS NO LIES”
Se per il 1980 la scelta di quale
dovesse essere l’album delle cult bands maggiormente rappresentativo è stata abbastanza
semplice, per il 1981 è stato invece molto, molto difficoltosa.
Rimanendo nell’alveo della
N.W.O.B.H.M., che ancora in quell’anno stava esprimendo produzioni
qualitativamente eccelse, sono almeno quattro i dischi che si sono contesi nel
mio cuore la presenza nella nostra Rassegna.
Uno di questi appartiene ad una
band che analizzeremo nel prossimo capitolo (ed è per questo motivo che l’ho
scartato).
26 nov 2015
DREAM THEATER: "A CHANGE OF SEASONS"
I
MIGLIORI DIECI BRANI “LUNGHI” DEL METAL CLASSICO
3° CLASSIFICATO: “A CHANGE OF SEASONS” (DREAM THEATER)
Molti li amano, altrettanti
li odiano.
Perché nessuno riesce a rimanere indifferente nei confronti dei Dream
Theater? Perché anche i più tiepidi detrattori non possono semplicemente
infischiarsene? Ammettere l’oggettiva straordinarietà della band, limitarsi a
non farseli piacere e guardare serenamente altrove? Perché c’è sempre quella
goduria morbosa e trepidante nell’attendere il loro prossimo passo falso?
Perché c’incazziamo se Jordan Rudess suona troppe note? Se LaBrie
non ha più voce (è più di venti anni che canta, povera stella)? Se i Dream
Theater fanno canzoni troppo lunghe e pretenziose?
Non possono? C’è una legge
che lo vieta? Non possiamo noi semplicemente ignorarli?
25 nov 2015
RECENSIONE: ARMORED SAINT "WIN HANDS DOWN"
Non c'è via di mezzo: o avverti subito il fascino degli Armored Saint oppure non te ne innamori più. Hanno pochi fans, fanno quasi sempre il gruppo spalla nei live, le loro vendite non cambiano l'economia della musica, ma chi li adora è preda di un amore viscerale che non conosce compromessi. Così quando esce "Win Hands Down" c'è chi grida al capolavoro e chi non sa nemmeno che genere aspettarsi...
23 nov 2015
INTERVISTE IMPOSSIBILI: RONNIE JAMES DIO
Il 16 maggio 2010 ci lascia per sempre una figura simbolo di tutto il fenomeno Heavy Metal: Ronnie James Dio. La sua voce, la forza delle interpretazioni e le sue canzoni hanno cambiato il mondo metallaro, ma come si sente adesso Ronnie nell'aldilà? Andiamo a trovarlo e chiediamolo direttamente a lui, attraverso una delle nostre interviste impossibili.
22 nov 2015
L'EVOLUZIONE AL CONTRARIO DEI BACHI DA PIETRA
Bachi da Pietra, blues dal sottosuolo di un’Italia indipendente alla ricerca di “altri suoni”: perché Metal Mirror ha deciso di occuparsene? Perché il loro ultimo lavoro, “Necroide”, esprime in maniera esemplificativa un processo di “metalizzazione” che di recente ha investito diverse frange del rock.
21 nov 2015
VOIVOD: “JACK LUMINOUS”
I
MIGLIORI DIECI BRANI “LUNGHI” DEL METAL CLASSICO
4° CLASSIFICATO: “JACK LUMINOUS” (VOIVOD)
“The Outer Limits”
ha rappresentato un importante snodo nella carriera dei Voivod. Correva
l’anno 1993 e dopo la sua uscita, mi ricordo, si percepì chiaramente una
sensazione di smarrimento, di “vuoto”, dovuta forse all’abbandono da parte del cantante
storico Denis Bélanger, forse ai timori per un possibile scioglimento,
forse all'incertezza di un mondo (quello metal) che stava cambiando. Ma fu solo
la sensazione di un attimo: appena due anni dopo, come se niente fosse la band
si sarebbe riaffacciata sul mercato discografico con un nuovo cantante, Eric
Forrest, ed un album, “Negatron”, che avrebbe riportato di colpo il sound
dei canadesi alla violenza ed alla pesantezza degli esordi.
20 nov 2015
ANGEL WITCH, COME "IMPICCARE" UNA CARRIERA AD UNA SINGOLA CANZONE
I 10 MIGLIORI ALBUM
DELLE CULT BAND (ANNI ’80)
1980: “ANGEL WITCH”
I due mesi che cambiarono per
sempre la storia del rock e che fecero partorire ufficialmente il nostro amato
Heavy Metal, vanno dal febbraio all’aprile del 1980.
Nel secondo mese di quell’anno venne
infatti pubblicata la più celebre compilation heavy della storia, quella “Metal
for Muthas” che non solo ebbe il merito di far conoscere al grande pubblico
gli Iron Maiden, ma che, da sola, riassunse in una manciata di canzoni quello che in
Inghilterra stava accadendo già dai tardi anni settanta. E cioè il declino
del movimento punk e la contemporanea nascita di una nuova ondata di band che,
raccogliendo l’eredità hard rock settantiana e dello stesso punk, mirava a
svecchiare quel sound attraverso stilemi più veloci, duri ed aggressivi.
Se gli Iron furono, come abbiamo già accennato su MM, la band di punta di tutto questo variegato calderone
(tanto da essere gli unici presenti nella compilation suddetta con ben due canzoni…
e che canzoni, visto che si trattava di “Sanctuary” e “Wratchild”!), i
vice-leader dell’intera scena sembravano davvero poter essere gli Angel Witch
di Kevin Heybourne. Anzi, l’album di
debutto di quest’ultimi uscì il mese successivo a MfM (marzo ’80); mentre “solo” ad aprile la Vergine di Ferro
esordiva con il disco omonimo, capolavoro immortale dell’H.M. tutto.
19 nov 2015
METAL O NON METAL? UN DILEMMA CHE MATURA NELLA TERRA DI NESSUNO…
I
MIGLIORI DIECI ALBUM NON-METAL FATTI DA BAND/ARTISTI METAL
CONCLUSIONI
“Shadows of the Sun”, con cui abbiamo
completato la nostra rassegna, non è stata l’ultima sorpresa che ci hanno
riservato i grandi Ulver, campioni indiscussi del nostro “torneo”: dopo
un’opera interlocutoria come “Wars of the Roses” (nella quale a grandi
linee si procedeva lungo i binari stesi dal lavoro precedente), i Nostri hanno
avuto l’ardire prima di cimentarsi in un album di cover di brani
beat-psichedelici degli anni sessanta (“Childhood’s End”) e poi di confrontarsi
con la musica sacra in “Messe I.X-VI.X”, opera sperimentale che li ha
visti muoversi in direzione ambient, supportati da un’intera orchestra. Senza
poi contare le sperimentazioni drone fatte a braccetto con i maestri Sunn
O))) in “Terrestrial”. E chissà quali altri colpi di scena in futuro
sapranno inscenare i nostri imprevedibili Lupi!
Quanto a noi, ci fermiamo qua raccogliendo un attimo
le idee su quanto ci è stato dato modo di raccontare in questi ultimi mesi.
18 nov 2015
RECENSIONE: ANGRA "SECRET GARDEN"
Che noia leggere le recensioni sugli Angra! Il problema è sempre "Holy Land" con Matos e "Temple of Shadows" con Edu Falaschi, perché la grandezza di questi due lavori non solo rende complesso il giudizio, ma obbliga il recensore ad una introduzione ampia, sia per chi li conosce, sia per chi si avvicina per la prima volta al gruppo brasiliano. Per questo Metal Mirror ha deciso di seguire una strada diversa...
17 nov 2015
INTERVISTE IMPOSSIBILI: PETER STEELE
Il 14
aprile 2010 il cuore di Peter Thomas Ratajczyk, in arte Peter
Steele, ha cessato di battere. Arresto cardiaco fu il verdetto del medico,
ma non è un segreto che da anni il leader dei Type O Negative
soffrisse di depressione ed abusasse di alcool e droga. A noi di Metal
Mirror poco importa della vita privata di Peter Steele, che ci piace
ricordare invece per la sua musica.
Proprio
di questo andiamo a parlare con il cantante/bassista, che gentilmente ci
ha concesso un’intervista dall’Aldilà.
16 nov 2015
ODE TO "EMPIRE OF THE CLOUDS"
Potevamo vivere senza "Empire of the clouds" degli Iron Maiden?
La conoscenza è arte e fin quando i grandi autori non la tramutano in una forma per noi accessibile non possiamo sapere cosa ci potrebbe riservare la vita, se solo tutti sapessimo sfruttare il nostro innato talento. I Maiden hanno chiuso il cerchio con questi venti minuti e chi può far finta di niente?
15 nov 2015
QUEENSRŸCHE: "SUITE SISTER MARY"
I
MIGLIORI DIECI BRANI “LUNGHI” DEL METAL CLASSICO
5° CLASSIFICATO: “SUITE SISTER MARY” (QUEENSRŸCHE)
Entriamo nella zona hot della classifica. Fino
ad adesso abbiamo solamente scaldato i motori, ci siamo avvicinati al tema
(quello del brano lungo nel metal) incontrando sia aspetti positivi che
negativi. E non sempre ci siamo imbattuti in imprese scevre da critiche. Se la suite
dei Manowar ci apparsa come un insieme di episodi un po’ scollegati fra
di loro (e neppure sempre apprezzabili nella loro singolarità); se RunningWild e Virgin Steele hanno mostrato una “visione limitata” del brano
lungo, limitandosi ad infarcire con qualche “aggiunta” la classica canzone dal
ritornello anthemico; se i Blind Guardian sono letteralmente
affogati in una grandiosità sinfonica che ha un po’ sepolto i contenuti, e gli IcedEarth sono stati invece i fautori di un brano dal procedere sconclusionato;
se il materiale trattato fino ad adesso ci è servito a sondare il terreno, adesso,
entrando nella top-five, iniziamo veramente a fare sul
serio.
Quinta posizione: è la volta dei Queensrÿche.
14 nov 2015
BARBE A CONFRONTO: ROBERT WYATT VS TOM ARAYA
Probabilmente molti cultori del solo Metallo non conosceranno Robert Wyatt: per questo si rende necessaria una breve presentazione del personaggio, da annoverare sicuramente fra le figure più geniali del rock.
13 nov 2015
I 10 MIGLIORI ALBUM DELLE "CULT BAND" (ANNI '80): ANTEPRIMA
Qualche
giorno fa un mio caro amico mi ha mandato un sms: "Giovedi sera (cioè ieri
sera - NdR) a Milano suonano gli Scorpions, che festeggiano i 50 anni di attività! E
come band di supporto ci sono i Gamma Ray!"
Caspita che concerto, ho pensato. Due band storiche in un colpo solo! Sarebbe bello esserci!
Andando un po’ su internet a cercare notizie sul tour degli Scorpioni di Hannover, sono capitato su un noto portale di musica metal italiano dove, in calce alla notizia del concerto suddetto, vari lettori avevano scritto dei commenti. Tra questi, ve n’erano due ravvicinati che hanno attirato la mia attenzione. Il primo recitava: “Speriamo che a Roma viene di meglio come spalla!”. E il secondo: "Wow! Beato chi ci potrà andare: grande accoppiata!"
Caspita che concerto, ho pensato. Due band storiche in un colpo solo! Sarebbe bello esserci!
Andando un po’ su internet a cercare notizie sul tour degli Scorpioni di Hannover, sono capitato su un noto portale di musica metal italiano dove, in calce alla notizia del concerto suddetto, vari lettori avevano scritto dei commenti. Tra questi, ve n’erano due ravvicinati che hanno attirato la mia attenzione. Il primo recitava: “Speriamo che a Roma viene di meglio come spalla!”. E il secondo: "Wow! Beato chi ci potrà andare: grande accoppiata!"
12 nov 2015
RECENSIONE: ARCTURUS "ARCTURIAN"
Nel cielo vedo il segno arturiano, ma soprattutto lo sento dentro me. Ogni nuova fatica degli Arcturus muove un oceano di sensazioni contrastanti in me, ma non resto indifferente come davanti ad una fidanzata storica. La incontri, fai finta di niente e ti perdi in convenevoli ma nella pancia senti qualcosa perché hai passato con lei momenti indimenticabili, così accade di fronte ad un disco di Sverd & soci
11 nov 2015
ULVER: IL LUPO PERDE IL PELO E QUALCHE VOLTA ANCHE IL VIZIO…(parte terza)
I
MIGLIORI DIECI ALBUM NON-METAL FATTI DA BAND/ARTISTI METAL
1° CLASSIFICATO (terza parte): “SHADOWS OF THE SUN”
Giungiamo dunque al termine della nostra indagine
volta ad esplorare la dimensione non-metal all’interno dell’universo
metal: un universo così grande ed accogliente da annettere in sé anche la
negazione di se stesso. Ma giungiamo anche al termine della nostra mini-dissertazione
sugli Ulver, che conquistano il primo posto della classifica. I norvegesi su
questo terreno di gara si sono dimostrati i migliori di tutti, e più lontano di
tutti si sono spinti con le loro sperimentazioni.
Se il folk ancestrale di “Kveldssanger” era
stato le tesi di questo percorso di emancipazione dal metal (per loro il
punto di partenza era stato il black metal), l’elettronica
metropolitana di “Perdition City” ne è stata la perfetta antitesi.
Secondo una rigorosa dialettica hegeliana, giungiamo dunque all’opera
che va a costituire la sintesi dell’intero processo creativo.
Tappa numero tre: “Shadows of the Sun”, anno 2007.