Non si fa a tempo a scoprire una nuova promessa del black che già è troppo tardi. E non solo per Dead e Euronymous.
Nel 2010 il fatto che l'Ontario, regione del Canada, non avesse una adeguata scena black metal, era divenuto un fatto decisamente imbarazzante. Nei bar se ne cominciava a parlare. Perfino in Africa sorgevano realtà black metal, a 40 gradi all'ombra....e in Ontario, che a livello paesaggistico poteva competere con la Scandinavia coni suoi laghi, boschi, brina e caproni...nessuna band di punta.
Soprattutto l'Ontario del Nord, una piccola Finlandia.
Così sorse la Società per la Preservazione del Black Metal del Nord Ontario (NOBMPS), che richiamò l'attenzione sul problema con un primo ep di due brani, preconizzando la futura egemonia del Canada in campo black metal: “Future northern prosperity”. Una seconda ondata black metal, con il Nord Ontario come fucina e nodo nevralgico.
A dirla tutta però la cosa non torna: non bisogna fidarsi degli articoli raccattati sul web, anche se sono interviste ai diretti interessati. Basta controllare su Metal Archives. In Ontario ci sono al 2010 127 band di black metal, nelle sue varie declinazioni, e i primi gruppi datano 1996. Dopo si aggiungeranno altri 43 gruppi. Si trattava quindi forse di cristallizzare il black metal ispirato alla natura dell'Ontario Settentrionale, che già tante band aveva ispirato, piuttosto che di promuoverlo. E la sintesi dura 8 minuti. Non c'era motivo di far uscire solo un 7'' con due tracce. E' quindi intenzionale. Era tutto quello che c'è da dire: 8 minuti che trasudano Ontario.
Chiarisce infatti David Gold che l'idea era di isolare un black metal ispirato esclusivamente dagli elementi naturali del Nord Ontario, al fine di verificare la tesi che non è la Norvegia a fare il black metal, ma che il black metal è sostanzialmente una rappresentazione degli elementi naturali per come essi sono interiorizzati. Con un assunto teorico, e cioè che è musica “norrena”, cioè richiede una natura fredda, come già suggerito da brani tipo “The northern emisphere” dei Carpathian Forest.
Noi sappiamo che questo non è necessariamente vero, però vai te a ragionare con quei boscaioli dell'Ontario. E poi David Gold, che nel frattempo è morto in un incidente stradale, forse non aveva tutti i torti. Drizziamo le orecchie e ascoltiamo i due brani di black metal che ci ha lasciato.
L'elemento boschivo, arboreo, sembra essere particolarmente centrale. Le foto di scena ci mostrano il duo alle prese con tronchi, fogliame verde e bruno, e creste punk che somigliano a talee vegetali impiantate su un cranio umano. La pelle è crepata come una terra secca dal sottofondo argilloso.
Come a dire che quando in Ontario si fa Ottobre, la puoi prendere in maniera incazzata o con calma, e sono due facce della stessa medaglia. Il divino sta nel vivere contemporaneamente il positivo e il negativo della stagione della ritirata, cioè l'Autunno. A riprova di questo bisogno frustrato di vita che l'Autunno esprime, così come un amore che si allontana, questi versi:
L'unico modo di comunicare con te, è schernirti / L'unico modo di ispirarti, è di ossessionarti
Siamo nati per morire / e per sostenere la lotta - Nel freddo dell'Inverno del Nord, siamo nati per vivere ancora e ancora
La teoria dell'Inverno come ritirata strategica necessaria alla rifondazione della vita non mi è nuova, ma qui è unita al sarcasmo del black. La particolarità di Ottobre, in questo processo che si realizza come discesa agli Inferi durante l'Autunno, e ha la sua fase di stato in Inverno, è forse lo stridore massimo tra la vita che muore e che dà frutto, ovvero il vino. Come dice Guccini ne “La canzone dei dodici mesi”: No so se tutti hanno capito Ottobre, la tua grande bellezza, nei tini grassi come pance piene, prepari mosto e ebbrezza. Il disfacimento (dell'uva) che inebria la mente, finché altra vita non tirerà l'uomo dentro un altro giro di giostra, in Primavera.
David Gold sembra averla capito, la grandezza di Ottobre, quando si fa fotografare mentre stringe al petto un mucchio di foglie secche.
La poetica di Gold è comunque incentrata sul tema boschivo anche nel suo progetto principale, i Woods of Ypres: una produzione per capitoli, i primi due insieme, e poi Bosco 3 Bosco 4 e Bosco 5. Stilisticamente parlando, i NOBMPS sono una sorta di negativo dei Woods of Ypres. Se questi sono definiti blackened doom, i NOBMPS sono doomed black.
Da qualunque lato lo si voglia vedere, in Ottobre si celebra la preservazione delle radici, mentre cadono le foglie. Il rosso del succo, mentre il resto dei frutti marciscono.
La vita che si fa la tana, e riscalda la terra.
A cura del Dottore