"Parlare di Musica è come ballare di architettura" Frank Zappa

14 lug 2018

"CHE TU SIA PER ME IL COLTELLO"...NEL CUORE DELLA SPOSA MORENTE!



“Amore è il fatto che tu sia per me il coltello con cui frugo dentro me stesso”. 

Da questa frase che Kafka scrive a Milena, lo scrittore David Grossman riprende il titolo per un suo libro che ho appena finito di leggere e che mi ha fatto approfondire il mio rapporto con i dischi dei My Dying Bride

In un gruppo di persone, un uomo vede una donna sconosciuta che lo colpisce e il protagonista maschile Yair decide di scriverle una lettera proponendo un rapporto profondo, ma esclusivamente epistolare. Miriam ne resta colpita, forse anche sedotta, e accetta.
Un mondo privato si crea così fra loro, come fra i My Dying Bride e il pubblico della Sposa Morente
Yair e Miriam scoprono l'importanza dell'immaginazione nei rapporti umani, la sensualità che si nasconde nelle parole, ma è una scoperta lenta e dolorosa. La solitudine interiore che imprigiona entrambi i personaggi è ciò che li spinge ad aprirsi, come la tristezza malinconica di alcuni album dei My Dying Bride spinge ad abbandonarci nelle note della band

Romanticismo ed emozioni che si esprimono attraverso la scrittura: in questo sta la vera meraviglia di questo libro e del gruppo inglese, dove proprio il mondo evocato è il rifugio da una realtà in cui pensieri, paure, incertezze non possono spesso emergere.
L’autore inventa due personaggi raccontandoli attraverso le parole, con unione emozionale e romantica che conferisce un’eccezionale intensità simile a quella provata ascoltando: “The Angel and The Dark River” o “Like Gods of The Sun”. 

Come i My Dying Bride compongono dischi per un funerale che non avviene, così questo libro raccoglie lettere di un incontro che non ci sarà mai, ma entrambi centrano il bersaglio di condividere la parte nascosta di se stessi. Inoltre sia Grossman che i My Dying Bride sono lenti; è una lentezza tipica del genere epistolare che però non priva il libro della carica emozionale, così come il doom rallenta e mantiene le sensazioni. 

Frugare in se stessi con un coltello è una meravigliosa immagine che Aaron non ha ancora scritto, ma è come se lo avesse fatto David scrivendo una lettera ai My Dying Bride. Forse non accadrà mai, forse non si incontreranno mai, ma percepisco che sono fatti della stessa sostanza. Proprio come Yair e Miriam.