30 ott 2021

I MIGLIORI ALBUM DI ATMOSPHERIC BLACK METAL - MARE COGNITUM: "PHOBOS MONOLITH" (2014)



Mare Cognitum ci riporta nello spazio, altra dimensione privilegiata per le esplorazioni sonore compiute dall’atmospheric black metal: ambientazioni che vengono approcciate con il medesimo spirito con cui altri, all’interno di questo sotto-genere del black metal, guardano alla natura, al paesaggio, alla cultura della propria terra, all’introspezione in generale. 

La musica proposta dalla one-man band americana rappresenta il lato più violento della variante atmosferica del black metal: una efferatezza, tuttavia, illuminata da un grande talento melodico. Emperor meet Alcest, potremmo dire, descrivendo quello che è il black metal che tutti noi avremmo voluto da piccoli… 

26 ott 2021

POTERE ALLE DONNE: RETROSPETTIVA SUGLI ARCH ENEMY

 


I due fratelli Amott nel 1995 decidono di formare un gruppo, ma la madre a tavola gli chiede: ancora un altro gruppo? In famiglia ci sono abituati, dato che Michael due anni prima aveva contribuito in maniera decisiva al sound di "Heartwork" dei Carcass e gli stava già frullando per la testa l'idea di fondare gli Spiritual Beggars senza dimenticare il suo debutto con i Carnage

Insomma a casa Amott si mangiava: pane, polpette Ikea e musica, ma gli Arch Enemy sembravano il classico gruppo parallelo. Questa volta coinvolge anche il fratello Christopher e il cantante Johan Liiva (che già aveva conosciuto nei Carnage) ed ecco che gli Arch Enemy sono una realtà del melodic death svedese.

22 ott 2021

ZODIACO METAL - "SCALES OF JUSTICE" (AVANTASIA)

 

Le persone nate sotto questo segno sono caratterizzate dalla continua ricerca di equilibrio, nei rapporti personali e interpersonali. La loro ricerca dell'armonia e l'attenzione verso la formalità possono spingerle verso carriere di stampo mediatorio. Sono infatti contraddistinte da imparzialità e sono solite soffrire le situazioni di conflitto, mentre sono socievoli e portate per la diplomazia.

Puttanate.

Tutte le persone che ho conosciuto in vita mia, nate sotto il segno della Bilancia, sono tutt’altro che propense all’equilibro, alla formalità e alla mediazione. Anzi, sono fortemente “fumine” e “sbilanciate”, e personalmente e relazionalmente…

18 ott 2021

DEAFHEAVEN - LIMITI, DIFETTI E PREGI DEL METAL



Infinite Granite” è un album ingannevole, si svela strada facendo: all’inizio lo liquidi come la spersonalizzazione definitiva di un percorso iniziato con il botto (“Roads to Judah” e “Sunbather” contribuirono alla definizione del cosiddetto blackgaze) e poi deviato verso lidi sempre più lontani dal metal estremo ed appiattito su schemi ampiamente conosciuti (quelli dello shoegaze e del post-rock). Ascolti “Shellstar” e “In Blur” e capisci che il sound dei Nostri, così originale ed ispirato in campo estremo, si è andato ad adagiare su arpeggi riverberati, impalpabili melodie eteree e scoppi di chitarre a dir poco telefonati. Intuisci che la voce di George Clark non ce la fa a reggere un intero album su registri puliti, che la magia delle composizioni dei soliti My Bloody Valentine, Slowdive e Ride è un’altra cosa. 
 
Eppure, brano dopo brano, ti rendi conto che, sotto la "scorza sognante", cova la complessità e la pesantezza che solo una band metal può avere...

14 ott 2021

ODE AD ASTAROTH - I BLACK WIDOW E IL LORO POSTO NELLA STORIA DELL' H.M.

 

Uno degli aspetti maggiormente gratificanti dell'aver realizzato sul nostro Blog la Rassegna sul Cinquantennale del Metal è stato quello di aver colmato lacune nelle nostre conoscenze musicali, di aver conosciuto album fondamentali nell’evoluzione del nostro Genere Preferito con cui non eravamo mai entrati in contatto.

Personalmente, pronti-e-via e la nostra Lista mi ha messo davanti un album di una band che conoscevo solo di nome e soltanto perché uno dei negozi di dischi rock/metal della mia città cui mi rifornivo da ragazzo, e che è anche sede dell’omonima etichetta, si chiama proprio “Black Widow”.

10 ott 2021

I MIGLIORI ALBUM DI ATMOSPHERIC BLACK METAL - SAOR: "AURA" (2014)

 


Il Regno Unito, soprattutto nell’ultimo decennio, ha saputo contribuire alla causa del black metal con realtà di primario livello, capaci di oscurare in parte il ruolo di predominanza che gli inglesi Cradle of Filth da sempre esercitano in ambito di black metal albionico, almeno a livello di immaginario collettivo. 
 
Fen è il primo nome che viene in mente, indubbiamente fra le punte di diamante dell’odierno post-black metal. E poi come non citare i Winterfylleth che nei loro lavori migliori hanno saputo esprimere un fiero e battagliero black metal condito da patriottismo e forti tinte atmosferiche. Andando ad alzare la spessa coltre dell’atmospheric black metal, ci imbattiamo oggi negli immaginifici Saor, che si distinguono per una proposta decisamente valida ed originale, fatta di black metal, folk e vibranti visioni dalle highlands scozzesi, loro terra natia. 
 

6 ott 2021

UN COCCODRILLO PER DUSTY HILL - THE SOUND OF THE SOUTH

 


Se mi avessero detto nel 1994 (anno in cui conobbi, mio malgrado, gli ZZ Top) che 27 anni dopo avrei scritto un sentito “coccodrillo” per Joe M. Hill (per tutti Dusty), lo avrei mandato a quel paese…

Quanto mi stavano sugli zebedei gli ZZ Top: in quel 1994, ricordo, frequentavo il liceo e la mattina, mentre facevo colazione, accendevo la TV sintonizzandomi immancabilmente su VideoMusic. Per parecchi mesi di quel 1994 veniva propinato in continuazione un odioso video della band texana, relativo a un singolo di cui non ricordo neppure il titolo (era appena uscito il disco “Antenna”). Mi chiedevo chi cazzo fossero quei due energumeni barbuti; davo per scontato fossero gemelli. Sbagliandomi.

2 ott 2021

ISON: DALLO "SPAZIO INTERIORE" ALL' "AURORA" DELL'ANIMA



Ison è una di quelle splendide epifanie che il web ti svela quando meno te lo aspetti. Era l’estate del 2018 quando, a seguito dell’ascolto dell’ultimo strepitoso album dei Void of Silence,  YouTube mi servì su un vassoio d’argento l’EP “Andromeda Skyline” degli Ison. Subito ne fui rapito: una sorta di ethereal-shoegaze spaziale (loro lo avevano battezzato cosmic-drone) illuminato dalla magica voce di Heike Langhans

Poiché oggigiorno tutto non può essere approfondito, gli Ison riaffondarono presto nell’oblio, ma ecco che la magia si è ripetuta con “Aurora”, ultima prova discografica del progetto. Manco mi ricordavo il loro nome, ma quando accidentalmente (sempre per una mandrakata di YouTube) questa musica è entrata di nuovo in contatto con la mia sfera cosciente, l’effetto è stato esattamente lo stesso: lo scoppio di voce e chitarre in “Jupiter”, dopo qualche minuto di introduzione ambient, è stato indubbiamente uno dei momenti più alti del mio 2021 musicale. E a questo punto non indagare sarebbe stato davvero un delitto…