Quest'anno la classifica dei dieci
migliori dischi del 2024 si è trasformata in un podio.
Non fraintendete questo concetto pensando che siano usciti pochi album o che gli stessi abbiano avuto una qualità generalmente scadente, perché non è così.
Ci sono però tre uscite che hanno
alzato l'asticella dando una spinta al genere estremo verso altri orizzonti.
I Blood Incantation hanno interposto
galassie tra il loro "Absolute Elsewhere" e il resto del mondo; gli
Oranssi Pazuzu e gli Ulcerate sono andati invece negli abissi, in quelle
profondità fumose o melmose (scegliete voi dove affogare) che avvolgono le
nostre paure e hanno abbracciato l'ascoltatore con una malvagia oscurità.
Tutto il resto è noia (o quasi).
Una pletora di musica discreta,
spesso derivata o piatta che, in alcuni album, riesce più accettabile che
in altri, ma faticano ad emergere dell'oblio.
La quantità non fa la qualità.
Una menzione speciale però la vorrei
riservare agli oltre 100 minuti contenuti in "Die Berge" dei Paysage d'Hiver. Tobias Möckl mantiene con orgoglio e capacità la sua versione
underground della musica, della vita (forse), ma certamente del concetto di
black metal. Apprezzo maggiormente il suo tentativo di coerenza rispetto a
molti altri personaggi (Akerfeldt in testa) che cercano l'ispirazione perduta.
È vero, "Die Berge" ha suoni degni di una demo, è un triplo vinile, ma dalla Svizzera arrivano spesso cose interessanti.
Rubo infine un tempo alle giornate
affollate di ognuno di noi per celebrare, hic et nunc, non solo il disco
dell'anno, ma del decennio: "Absolute Elsewhere" dei Blood Incantation. Non so
cosa accadrà dopo questo album, ma forse farebbero bene a sciogliersi dopo aver
toccato un apice del genere. Death metal progressivo, psichedelica, space rock
e molto altro in un raro mix bilanciato.
Per una volta viviamo in diretta una perla metal che entrerà negli annali della musica estrema. Non sottovalutiamo questo raro evento e, prima di affogare nella noia e nel quotidiano, facciamo prendere per mano dai ragazzi di Denver che, decollando dal Colorado, ci portano per mano verso un posto sconosciuto che è assolutamente Altrove.
Classifica:
1. Blood Incantation - "Absolute Elsewhere"
2. Ulcerate - "Cutting the Throat of God"
3. Oranssi Pazuzu - "Muuntautuja"
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4. Paysage d'Hiver - "Die Berge"
5. Thou - "Umbilical"
6. Ihsahn - "Ihsahn"
7. Dvne - "Voidkind"
8. Thy Catafalque - “XII: A Gyönyörű Álmok Ezután Jönnek”
9. Julie Christmas - "Ridicolous and Full of Blood"
10. Pallbearer - "Mind Burns Alive"
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