30 ott 2024

I MIGLIORI ALBUM DI ATMOSPHERIC BLACK METAL - DRUDKH: "AUTUMN AURORA" (2004)

 

Definire i Drudkh una band dedita al black metal atmosferico non è del tutto corretto. La loro musica potrebbe essere descritta come un black metal passionale, tinto di natura, folclore, storia e cultura ucraine. Tuttavia, su un album in particolare, il secondo "Autumn Aurora", l'appellativo di atmospheric black metal ci sta, eccome. 

Erano anni, del resto, a cui si assisteva un po' ovunque ad un rigoglioso rifiorire del black metal sotto nuovi auspici. Le premesse erano sempre le stesse: quel black metal che si era venuto a modellare durante gli anni novanta entro la penisola scandinava. Ma questa volta si notava nelle band della generazione successiva un piglio diverso: le lezioni dei maestri erano state finemente metabolizzate e venivano rielaborate in forme estremamente personali e con forti connotazioni territoriali: approccio, questo, che spesso di concretizzava in un black metal maggiormente meditativo, melodico, introspettivo. E questo era ovviamente il caso dei Drudkh.  

26 ott 2024

VIAGGIO NEL DEPRESSIVE BLACK METAL: SELVHAT

Trentaseiesima puntata: Selvhat - "Jgennom Moerket Famlende" (2008) 

Si è visto che la Norvegia è stata la culla del depressive black metal. Realtà come Burzum, Forgotten Woods, Manes e Strid sono stati determinanti affinché il filone attecchisse e potesse acquisire una sua autonomia (quella che, più volte, abbiamo definito come la deviazione dalla strada maestra). Il verbo del depressive, soprattutto a partire dagli anni zero, sarebbe poi proliferato un po' ovunque e la Norvegia, paradossalmente, sarebbe uscita dai radar per quanto riguarda questo sotto-genere. 

Pone in parte un rimedio il progetto Selvhat, chiamato a tenere alta la bandiera della Norvegia anche in ambito depressive. Non vi preoccupate se non ne avete mai sentito parlare, i Selvhat hanno dato alla luce solo un full-lenght e questo è uscito originariamente in cassetta per poi essere ristampato un paio di volte su vinile, mi immagino non in grandi tirature. Questo il motivo per cui il vostro negoziante di fiducia non ve lo ha proposto nel 2008, quando è stato realizzato. L'utilità della rete si palesa proprio in questi casi: quando ti permette di riscoprire gioielli altrimenti irrecuperabili come questo... 

23 ott 2024

UN COCCODRILLO PER PAUL DI'ANNO - LA CHIAVE NEL PUGNO


Il coccodrillo per Paul è doveroso, ma non perché lo sia a prescindere. 

E, anzi, l'ultimo dei motivi è che sia stato il cantante dei Maiden. Non c'era già più quando i nostri componevano “Die With Your Boots On”.

Ma lui è morto così, “con gli stivali”, da uomo che non dismette i suoi panni.

20 ott 2024

AN EVENING WITH...ZOLA JESUS (ST MARY MAGDALENE'S CHURCH, LONDON - 23/09/2024)



Ci sono dei live-report in cui amo annegare nei dettagli e nelle sfumature. Sono quelli che di solito riguardano artisti che conosco benissimo e che vanno a descrivere, passo dopo passo, le sensazioni provate durante una esibizione: sensazioni soggettivissime, spesso condite da digressioni e considerazioni di maggior respiro sull’artista o su un genere intero. Ci sono poi quei live-report che, più generici, fungono più che altro da scusa per presentare un artista al pubblico di Metal Mirror. E’ questo il caso: con la scusa di parlare di una sua recente comparsata in terra londinese, mi piacerebbe introdurre ai nostri lettori - qualora già non la conoscessero - la figura di Zola Jesus, altra musa dell’universo “goth e derivati” del nuovo millennio da mettere accanto alle già decantate Chelsea Wolfe, Anna Von Hausswolff, Kristin Hayter (aka Lingua Ignota) e Darkher

Rispetto alle colleghe sopra menzionate, Nika Roza Danilova (classe 1989, nata in Arizona ma dalle origine russe, tedesche, slovene ed ucraine) è indubbiamente la più dotata da un punto di vista vocale, ma, di contro, è quella che offre il percorso artistico meno interessante. Non sono un fan sfegatato della cantante americana, lo dico subito, in quanto i suoi album non mi hanno mai completamente catturato, ma nonostante questo ne ho sempre apprezzato le qualità di interprete e il magnetismo di certe sue composizioni; per questo ho deciso di coglierla in un momento di “nudità”: solo lei e il pianoforte, la dimensione ideale affinché quella sua bellissima voce potesse emergere su tutto il resto. 

15 ott 2024

WHAT'S...NU? GUIDA RAPIDA AI 30 ANNI DEL "NU" METAL (2/2)


 


Proseguiamo il nostro countdown cronologico per celebrare i 30 anni del Nu Metal.

Nella scorsa puntata ci eravamo fermati alla posizione n.08, con i redivivi Linkin Park (da poco tornati in pista, dopo 7 anni di iato, con un nuovo album, "From Zero", e una nuova frontwoman, Emily Armstrong).

E ripartiamo dai...

11 ott 2024

WHAT'S...NU? GUIDA RAPIDA AI 30 ANNI DEL "NU" METAL (1/2)




Finchè c’è da scherzare, scherziamo. Con annessa sdegnosa noncuranza, ai limiti dello snobismo. Ma questa mini-rassegna vuole essere un post ‘serio’. E celebrativo. Celebrativo di una ricorrenza che, piaccia o meno, attiene a un fenomeno che ha trasformato il volto del metal. Che da esso è, anzi, stato preso per mano e portato a livelli di popolarità e diffusione raramente (mai?) toccati in precedenza.

Parliamo del tanto vituperato, da noi, nu metal. Parliamo dei 30 anni, oggi, del debut omonimo di Jonathan Davies & co.

“Korn”. 11/10/1994

5 ott 2024

UN ASSAGGIO DI COSMIC VOID FESTIVAL - ARCTURUS & DJEVEL (13/09/2024, LONDON)



Eccoci finalmente al Cosmic Void Festival, un altro sfizio che mi tolgo in questo 2024 foriero di grandi soddisfazioni sul fronte concertistico. Giunto alla sua terza edizione, il festival londinese si è subito distinto per intercettare chicche da veri intenditori nell'empireo del black metal e derivati (basti pensare, in seno all'edizione dell'anno scorso, al debutto assoluto dal vivo dei Midnight Odissey, mai saliti su un palco in precedenza, o la riesumazione dei Ved Buens Ende..., che non mettevano piede in UK dal 1995!). Il format delle tre giornate (con nomi effettivamente di rilievo ma annacquati con molti altri tutto sommato trascurabili) e i prezzi altissimi, tuttavia, mi hanno sempre scoraggiato, ma quest'anno credo di aver trovato un giusto compromesso fra qualità e prezzo, ossia presenziare solamente alla serata di warm-up all'O2 Academy Islington, la giornata più abbordabile economicamente delle tre e che ha visto come headliner gli Arcturus, mia passione di gioventù.