"Parlare di Musica è come ballare di architettura" Frank Zappa

9 set 2015

LE DIECI PIU' ATROCI CANZONI D'AMORE DEL METAL - SECONDA POSIZIONE: VOLA UCCELLINO!


Nord contro Sud. Vediamo in queste ultime due posizioni (primo e secondo posto) come può finire allora l'amore sotto il sole o in mezzo ai ghiacci. Partiamo con la visione sudista, con un esempio italiano.
Poesia d'amore e Italia è un'associazione obbligata. E andiamo allora a ripescare uno dei primi gruppi che suonava metal con il cantato in italiano, ovvero gli Strana Officina di Livorno.


Piccolo uccello bianco” parte con un riff che personalmente mi richiama “Phantom Lord” dei Metallica.
Di cosa parla? Questo dovreste averlo imparato. Lei lascia lui, e lui non ci sta. In questo caso tenta di prenderla con stile, ovvero: “Ti lascio andare senza rancore e sarò orgoglioso di te se ti andrà bene e troverai la tua strada” (mai uomo ha pensato sinceramente una cosa del genere).

L'amante abbandonato spera che il suo piccolo uccellino bianco spicchi da solo il volo, né più né meno come lo spera un cacciatore appostato dietro un cespuglio.

Se vuoi vivere ti aiuterò
Se vuoi ridere con te sarò
Ma se vuoi piangere ne soffrirò
Se vuoi andartene vai, io non verrò 

Si inizia coi buoni sentimenti. Preceduti però da un urlo a squarciagola che all'epoca spesso lanciava il pezzo, che non fa presagire niente di buono.Comunque l'uccellino prende il volo con un accordo niente male: potrà contare sul suo ex come amico, nei momenti di difficoltà e anche per condividere quelli felici, ma lui non la inseguirà certamente più, la lascerà libera. Che maturità di sentimenti. 

Scorre il tempo, scorre l'acqua
Scorre il sangue, io non ci sarò
E se vuoi vivere senza di me
Vai pure dove vuoi, non ti fermerò

Ecco...già qui si affacciano immagini inquietanti. Quindi niente rancore...ma allora perché buttare lì l'immagine del sangue che scorre. “Scorre il sangue, io non ci sarò”: di chi sarà questo sangue, i versi non lo dicono. Ho paura che un briciolo di rancore in quel “vai pure dove vuoi” ci sia.

Si vola in alto ti ammirerò
Sarà infinito il cielo come il mio amor
Piccolo uccello bianco ti perderai
Ti spezzerai le ali, dovrai tornare

L'uccellino quindi vola via, lui non la rincorre, per carità....Il cielo sarà infinito come il suo amore. Quindi ecco, praticamente dovunque lei vada, lui le sarà sopra e intorno, incombente. Anche l'augurio è da amico: ti perderai e ti spezzerai le ali. Come volevasi dimostrare, il maschio italiano non ha retto per più di sei versi e già sprizza rancore da tutti pori.

Con me piangerai
Tu dovrai sognare il tuo passato
Con te tornerò nel tempo, indietro
Lascia scorrere il sangue
Nel tuo cuore

L'uccello bianco quindi deve fare dietrofront e prima che finisca malissimo è bene che ci ripensi. Lui, se per caso lei dovesse ridere, la farà piangere insieme a lui in nome del ricordo del loro amore, la circonderà come il cielo, le manderà vento e fulmini per farla perdere e cadere ferita. Si finisce con un avvertimento mafioso, un'offera che lei non può rifiutare. “Lascia scorrere il sangue nel tuo cuore” è una di quelle frasi che potrebbe aver pronunciato Bernardo Provenzano di fronte al giudice, come dire: stai attento a che decisione prendi e vediamo se riesci a non farti ammazzare.

Certo, mica dev'essere per forza questa l'interpretazione, la frase può suonare appunto anche come un “va dove ti porta il cuore”. Quindi non resta che decidere tra l'accezione “corleonese” e quella di Susanna Tamaro. Una versione del secondo tipo di questo tema del "ti lascio andare etc" ha vinto a Sanremo, ad esempio: era "Ti lascerò" di Anna Oxa e Fausto Leali. Un brivido mi scuote.

Un consiglio al pubblico femminile: spiccate il volo senza avvisare, perché se poi vi dicono “vola pure, piccolo uccello bianco”, mi sa che vi sta per arrivare una fucilata...


A cura del Dottore

(vedi classifica)