"Parlare di Musica è come ballare di architettura" Frank Zappa

27 apr 2025

VIAGGIO NEL DUNGEON SYNTH: MORTIIS


Dungeon synth anno zero: Mortiis,"Født til å Herske" (1994)

Ogni genere (o sottogenere che sia) ha i suoi artisti emblematici, le sue opere fondanti. Per il dungeon synth certamente Mortiis e “Født til å Herske” lo sono. Basti pensare che il nome stesso del genere, molti anni dopo, avrebbe tratto ispirazione proprio dal nome della etichetta personale di Mortiis, la Dark Dungeon Music, tramite la quale il musicista norvegese avrebbe realizzato i suoi primi seminali lavori. 

22 apr 2025

RECENSIONE: "EXHAUST" (PYRRHON)

 


I Pyrrhon sono una band imprevedibile. 

L'imprevedibilità è una cosa piuttosto ingannevole nella vita. È orribile quando accade in bagno o all'Agenzia delle Entrate o durante la manutenzione dell'auto. Quando si tratta di musica, però, ha il potenziale per essere uno degli elementi più grandi su cui una band può appoggiarsi. 

La band newyorkese si è appoggiata così tanto all'imprevedibilità che il loro quinto album in studio, "Exhaust", è stato pubblicato il 06 settembre 2024 senza alcun annuncio precedente. L'album è semplicemente apparso su Bandcamp e i loro fan hanno ricevuto una bella sorpresa.

17 apr 2025

VIAGGIO NEL DUNGEON SYNTH: JIM KIRKWOOD


Prima del dungeon synth: Jim Kirkwood ,"Where Shadows Lie" (1990)

Il documentario “Searching for Sugar Man” (regia di Malik Bendjelloul, anno 2012) racconta la straordinaria storia del cantautore americano Sixto Rodríguez. Attraverso la diffusione di una serie di suoi bootleg nel Sudafrica dell’Apartheid nel corso degli anni settanta, il musicista era divenuto un nome di culto, quasi una sorta di Bob Dylan per una generazione di giovani che si erano riconosciuti nella sua musica e nei suoi testi impegnati. La cosa straordinaria è che il Nostro era assolutamente ignaro di questo inatteso scoppio di popolarità, anzi, a seguito delle scarsissime vendite negli USA dei suoi album (“Cold Fact” e “Coming from Reality”, rispettivamente del 1970 e del 1971), si era ritirato a vita privata conducendo una esistenza umile ed anonima lavorando come operaio edile. Solo nel 1997 egli apprese della propria popolarità in Sudafrica quando due suoi fan realizzarono un sito internet (“The Great Hunt Rodriguez”) per reperire sue notizie e rintracciare il loro idolo. 

Ma perché citare la figura di Sixto Rodríguez per inaugurare una rassegna sul dungeon synth che, come genere musicale, è quanto di più lontano ci possa essere dal cantautorato di protesta? Perché, fatte le dovute proporzioni e rapportata proprio al mondo del dungeon synth, la storia del compositore inglese Jim Kirkwood non è poi così distante da quella del cantautore americano... 

12 apr 2025

VIAGGIO NEL METAL TOLKIENIANO - AINULINDALE_LA MUSICA DEGLI AINUR TRA CREAZIONE E SUB-CREAZIONE

 



Viaggio nel metal 'tolkieniano' - 3) AINULINDALE - "Nevrast" (2014)

"Allora Ilùvatar disse: - Del tema che vi ho esposto, io voglio che voi adesso facciate, in congiunta armonia, una Grande Musica. E poiché vi ho accesi della Fiamma Imperitura, voi esibirete i vostri poteri nell’adornare il tema stesso, ciascuno con i propri pensieri e artifici, dove lo desideri. Io invece siederò in ascolto, contento del fatto che tramite vostro una grande bellezza sia ridesta in canto -“ (taken from “Il Silmarillion”)

Chiediamo venia ma, per questo terzo capitolo della nostra Rassegna, ci rendiamo arbitrariamente protagonisti di un doppio salto carpiato: e temporale e stilistico.

Infatti, rispetto ai BarroQuejon, facciamo un balzo di ben 11 anni, dal 2003 al 2014. E, soprattutto, usciamo dal metal…

7 apr 2025

VIAGGIO NEL DUNGEON SYNTH: ESCAPISMO PER ANIME VISIONARIE




In principio fu la pandemia. Tempi cupi ed isolamento ci portarono ad esplorare le potenzialità della nostra immaginazione, a sfondare quei muri di pietra delle nostre abitazioni per accendere a spazi ed orizzonti ampissimi che le pareti della nostra mente, invece, potevano benissimo contenere. Finimmo così nelle braccia dell'atmospheric black metal. Poi la situazione ci sfuggì di mano, incapaci di tornare alla realtà, nonostante le porte delle nostre case si sarebbero riaperte e la dimensione della vita sociale avrebbe, non senza esitazioni, attecchito nuovamente. Gli strascichi di quella enorme/abnorme esperienza collettiva rimasero saldamente ramificati nelle nostre esistenze e comunque, là fuori, ci avrebbero atteso guerre terribili e disastri naturali. Scaturirono di getto, come una fisiologica conseguenza, le rassegne sul funeral doom e sul depressive black metal: uno scavo esistenziale che sì, era iniziato per estraniarci dalla opprimente realtà, ma che in parte rinnegava le premesse originarie, rappresentando non più una sorta di evasione, ma un esorcismo per proteggerci dai mali del mondo

Affrontando adesso un genere come il dungeon synth crediamo di chiudere il cerchio di questa sorta di tetralogia di rassegne, rinnovando la connessione con gli escapisti intenti che, in origine, ci hanno spinto ad intraprendere la scoperta e l'esplorazione approfondita di questi generi di nicchia del metal estremo.

2 apr 2025

MILLE MOTIVI PER NON ANDARE AD UN CONCERTO DEI CARPATHIAN FOREST (ED UN PAIO PER ANDARCI!) - LONDON, 20/03/2025


Avevo sostanzialmente un solo valido motivo per andare a vedere i Carpathian Forest contro mille altri per cui non sarei dovuto andare. La ragione per cui alla fine ho fatto mio il biglietto - e tutto sommato senza batter ciglio - è radicato nella mia inguaribile sistematicità con cui affronto e gestisco le mie passioni, inclusa la musica: in fondo i Carpathian Forest sono un gruppo storico - mi son detto - esponenti di diritto della gloriosa ondata di band norvegesi degli anni novanta. Ed io, da sempre appassionato di black metal norvegese, tendo a farmeli tutti i concerti di questi gruppi, laddove possibile. I Carpathian Forest, più o meno, sono gli ultimi rimasti da depennare dalla mia lista personale. 

Ma come dicevo c'erano anche molte ragioni per non andare. Provo ad elencarle...