Credo che tutto sia iniziato,
come tante altre cose in quel periodo, con il gruppo che gravitava intorno a
Nicke Andersson. Sai, Nicke, Fred Etsby, Uffe Cederlund e gli altri andavano ai
concerti thrash metal e pian piano intorno a loro si era formata una cerchia di
death-metaller. Dopo un po’ il gruppo ha iniziato a incontrarsi ogni venerdi e
sabato vicino alla “mappa”, presso la Stazione Centrale, e poi se ne andava in
giro per la città come una specie di gang.
A parlare è uno dei massimi protagonisti
dello SDM, Anders Schultz,
batterista degli Unleashed.
Stemperiamo il clima della Rassegna parlando di uno dei fenomeni più divertenti del movimento SDM: la Bajsligan.
Avremmo potuto scrivere nel
titolo del post L’Armata della Merda, posto che Bajsligan in svedese vuol
dire proprio quello. Ma abbiamo preferito il più morigerato termine
“escrementi”…
Per capire cosa sia stato il
fenomeno di questa sorta di setta occulta composta da pazzi scatenati, dovete
però calarvi nello stato d’animo dei giovani deathsters svedesi di provincia di
fine anni ottanta. Cioè: immaginatevi di essere
isolati tra i vostri coetanei, di vivere in una cittadina dove l’unico ad
ascoltare certe sonorità siete voi. Siete incompresi, ghettizzati, guardati
storto. E sicuramente questa caratteristica non solo non vi procura molti
amici, ma menchemeno della gnocca. Dramma…
Quello che agognate è trovare
qualcuno come voi, che vi possa capire, che sappia apprezzare questa musica che
tutto il resto della società classificherebbe come “insopportabile rumore”.
E allora, dove incontrare propri
simili se non ai concerti thrash, che all’epoca si tenevano principalmente a
Stoccolma? E così anche i giovani deathsters di provincia cominciarono ad
arrivare in massa nella Capitale, soprattutto durante i weekend; ci si incontrava alla Stazione
Centrale, sotto la grande "mappa" o a fermate prestabilite della metro e ci si dava dentro di alcool e
death metal, il tutto condito da sfrenato headbanging davanti agli occhi
stupefatti dei passanti: era l'"Armata della Merda", bellezze...
All’inizio il gruppo era scarno,
poche persone perlopiù di Stoccolma. Ma, come detto, con l’arrivo dei concerti, la Bajsligan si ampliò considerevolmente. Ma facciamoci guidare nel
racconto ancora da Schultz: ricordo che a quei tempi non era affatto figo
ascoltare metal estremo. Non piacevi a nessuno, soprattutto alle ragazze. Per
cui ci toccava setacciare la città in cerca di amici. […] Intorno alle sette e
mezza di ogni venerdi e sabato sera, c’era sempre gente alla “mappa”. Certi
giorni c’erano dieci persone, altri ce n’erano quaranta. […] Eravamo tutti
contenti di aver trovato della gente che la pensasse come noi. Ho incontrato
Johnny Hedlund ad una festa nel parco, e praticamente abbiamo deciso proprio lì
di fondare gli Unleashed.
E questo è uno dei punti cardine
del nostro post: sottolineare come, degli incontri di ragazzini minorenni a
base di alcool, rumore e comportamenti inurbani, siano stati la miccia che
avrebbe creato opere metalliche di grandissimo rilievo. Che questi mocciosi
avessero visione e idee chiare su cosa fosse il materiale che volevano suonare
risulta chiaro da queste parole di Jesper
Thorsson, chitarrista degli Afflicted: La Bajsligan beveva birra e parlava
di metal in quel puro stile con i paraocchi, tipico dei teenager. L’unica cosa
che contava era il death metal brutale. Alcuni disprezzavano anche i gruppi
thash metal estremi come gli Slayer e tutti odiavano il thrash metal tecnico. –
Fottuto tecnho-thrash da femminucce! Meglio fare un down-tune spinto e
distruggere tutto! – Le cose stavano così…
Quanti di noi, pur magari non
essendo arrivati a formare un gruppo, possono ritrovarsi in queste parole?
Quanti di noi, da adolescenti, non desiderava altro che trovare qualche anima
affine che apprezzasse il metal estremo? E poi, incontrandosi, parlare solo e
soltanto dell’amato metal?
Raccontare tutte le folli
pagliacciate alcooliche dei componenti della Bajsligan è impossibile: troppo
numerose! Tra tutte quelle che ho letto, la migliore probabilmente è quella che
ha visto protagonista Tomas “Tompa” Lindberg dei Grotesque (e dei futuri At the
Gates): una sera era talmente ubriaco che non riusciva a camminare, e qualche
suo compagno di bevute, non sapendo che farne, l’ha infilato dentro uno degli
armadietti per i bagagli della stazione! Più tardi, il buon Tompa verrà portato all’ospedale
per una lavanda gastrica…a sentire i testimoni oculari, quella “non era altro
che una serata normale”!
Se i concerti live erano il
pretesto per incontrarsi, andarci, al concerto, sembrava un optional. I
“rimbalzamenti” all’ingresso, per evidente stato di ubriachezza molesta, erano
all’ordine del giorno. Se si riusciva a presenziare bene, sennò…pazienza! Ancora
Schultz: Non importava se ti perdevi il concerto, l’importante era divertirsi
e fare casino. Ricordo una sera in cui abbiamo perso il treno per tornare a casa
e ci siamo introdotto in una specie di magazzino pieno di cucine e frigoriferi.
Eravamo lì…un gruppo di death metallers ubriachi, e ci siamo messi a dormire
tra quegli elettrodomestici nuovi di zecca. Doveva essere una bella scena…
Anders è un fiume in piena quando
racconta della Bajsligan: Nel 1991 le nostre buffonate erano così famose che
un fotografo aveva iniziato a seguirci ovunque per documentare le nostre
abitudini. Poi ha fatto addirittura una mostra su di noi. Non è fantastico? Dei
death-metaller adolescenti ubriachi sono diventati arte! Ora ditemi voi se
potrebbe esserci qualcosa di più incredibile!
Quando quei ragazzini sono
diventati grandicelli, il gruppo ha abbandonato le strade. E oggi non c’è più
neppure la “mappa” alla stazione di Stoccolma.
A cura di Morningrise