29 dic 2023
VIAGGIO NEL DEPRESSIVE BLACK METAL: WIGRID
24 dic 2023
IL METAL NON RIDE - X. FAITH NO MORE, METEORE DEL "NONSOLOMETAL"
Nell'epoca della consacrazione del metal ad un rango mediatico più elevato (cioè passare in rotazione su MTV), il pegno fu pagato in termini di apertura ai generi “metal ma non troppo”, “anche metal”, “non solo metal”.... Ecco, “non solo metal” era il perfetto slogan che esprimeva il senso di imbarazzo per il metal, la foglia di fico del metallaro quando si trovava a dover difendere in piazza le sue posizioni.
20 dic 2023
BRUTUS: VIVA LA GIOVENTU'! - LIVE IN LONDON (07/12/2023)
15 dic 2023
2023: LA CLASSIFICA DI FINE ANNO DI METAL MIRROR
Il gioco dei "migliori dischi" è pura follia.
Se 10 sono troppo pochi, 100 sono troppi. E a quel punto svanirebbe il gioco della scelta perché quello in cui il suddetto gioco consiste non solo le inclusioni, ma le esclusioni.
10 dic 2023
VIAGGIO NEL DEPRESSIVE BLACK METAL: SILENCER
Attivi dal 1996 al 2001, i Silencer sono stati fondati dal polistrumentista Andreas Casado, in arte Leere. Solo in un secondo momento si sarebbe aggiunto Nattramn alla voce, con il quale sarebbero stati rilasciati una demo dal titolo “Death – Pierce Me” nel 1998 e tre anni dopo un album dal medesimo titolo. Il batterista Steve Wolz avrebbe figurato come un session-man, cosa che di fatto ha reso i Silencer un duo. E proprio nello scontro-incontro delle diverse visioni artistiche dei due membri principali si sarebbe forgiata l’unicità del suono dei Silencer.
5 dic 2023
A NIGHT (AND A LIFETIME) WITH KIRLIAN CAMERA (LONDON, 17/11/2023)
30 nov 2023
VIAGGIO NEL DEPRESSIVE BLACK METAL: SHINING
Dodicesima puntata: Shining - “Livets ändhållplats” (2001)
Non starà simpatico a molti Niklas Olsson detto Kvarforth, ma non possiamo negare che sia stato un talento precoce. Anzi, quasi un bambino prodigio. Considerate che questo Mozart del depressive è nato nel dicembre del 1983 e già nel 1996, alla tenera età di dodici anni, dava vita agli Shining. A quattordici, nel 1998, pubblicava il seminale primo EP “Submit to Selfdestruction”, e già dal titolo capiamo che il Nostro aveva fin dall'inizio le idee ben chiare riguardo alla sua missione artistica.
Non starà simpatico a molti Niklas Olsson detto Kvarforth, ma è indubbio che egli costituisca uno dei pesi massimi del depressive black metal e in special modo della variante suicidal.
25 nov 2023
SINFONIA DOOM - IL CASO DEI GEVAUDAN
Questo è stato l’acuto commento del nostro Dottore al primo ascolto di “Umbra”, secondo full lenght, uscito lo scorso ottobre, del four-piece inglese Gévaudan (in rete potete conoscere la storia cui si riferisce questo termine francese, anche se, dalla copertina del disco, si intuisce già...)
20 nov 2023
VIAGGIO NEL DEPRESSIVE BLACK METAL: ABYSSIC HATE
15 nov 2023
LUNGO I CONFINI DEL METAL ED OLTRE: BEYOND THE REDSHIFT
Prosegue il nostro viaggio attraverso le "sonorità promiscue": un'acrobazia che ci vede in bilico, come equilibristi, sul filo sottile che separa metal e non metal. Dopo aver assistito alla splendida esibizione di Lingua Ignota nella cornice del suo Perpetual Flame, a pochi giorni di distanza (il 20 ottobre per l'esattezza) ci siamo immersi nel vibrante mondo del Beyond the Redshift, festival ideato e curato dai Cult of Luna e che anch'esso giunge alla sua seconda edizione. Ad attirarmi, oltre ai padroni di casa, un cartellone di nomi di diversa estrazione, molti a me ignoti, fra cui spiccano gli storici Napalm Death e la cantautrice Emma Ruth Rundle: un luogo, il Beyond the Redshift, dove possono coesistere post-metal, grindcore, cantautorato, hardcore, noise, elettronica, shoegaze e post/rock.
The cosmological redshift is caused by the expansion of space. The
wavelength of light increases as it traverses the expanding universe.
Unable to assume that we have a special place within this universe, the
redshift suggests to us that everything is moving away from everything
else…
We may not be able to go beyond the redshift, but we can
certainly think beyond it. We are bringing together artists who expand
within their space - artists who create something special within this
space.
10 nov 2023
LUNGO I CONFINI DEL METAL ED OLTRE: PERPETUAL FLAME
5 nov 2023
25 CANZONI (+1) PER ORIENTARSI NEL NUOVO 'NUOVO METAL' (3/3)
Chiudiamo la nostra riflessione sul nuovo 'nuovo metal' con la terza e ultima puntata della nostra rassegna, dove andremo a estrarre altre 10 canzoni rappresentative, dando spazio anche, in calce, alle consuete conclusioni.
Riprendiamo da dove meglio non si potrebbe con...
2 nov 2023
25 CANZONI (+1) PER ORIENTARSI NEL NUOVO 'NUOVO METAL' (2/3)
Proseguiamo la nostra Rassegna sul nuovo 'Nuovo Metal' con altre 10 songs che ci possono guidare nel definire le tendenze in divenire del nostro Genere Preferito.
30 ott 2023
25 CANZONI (+1) PER ORIENTARSI NEL NUOVO 'NUOVO METAL' (1/3)
Chi siamo? Da dove
veniamo? Dove andiamo? E, soprattutto, come cambiamo?
Le ataviche domande che assillano l’uomo sin dagli albori della
speculazione filosofica, su se stesso e sulla sua esistenza nel mondo, nel
nostro piccolo ce le siamo poste per il Metallo sin da quando Metal
Mirror esiste (quasi 9 anni, ormai).
E cioè: cos’è il Metal oggi? Dove sta andando? Quali vie sta battendo?
27 ott 2023
IL METAL NON RIDE - IX. HELLOWEEN E "HAPPY METAL", CI E' ANDATA BENE!
Al di fuori del vero metal parodistico stanno altre realtà, che non vogliono parodiare, irridere, o compiacersi con autoironia di quello che siamo. Semplicemente scherzare, perché il lato ridicolo della bellezza non ne guasta il valore e l'impatto, e anzi dà a volte un tocco di colore.
Insomma, un metal “pride”, se – come accade nei vari pride – si carica e si ostenta la parte più risibile del fenomeno. Da notare come questo accada appunto quando a quel fenomeno si vuole rivendicare con orgoglio l'appartenza (pride). Lo spirito di un pride sarebbe quello di dire: noi rivendichiamo gioiosamente, in maniera plateale e visibilissima, il nostro diritto ad esserci e contemporaneamente vi poniamo la nostra esistenza in maniera circense, non ingenua ma innocua.
L'opposto, insomma, di una parata militare, nella quale anche i più scalcinati eserciti fanno i seri su trabiccoli di cartapesta.
22 ott 2023
MARDUK - LA RELIGIONE DEL SANGUE E DELLA FORMA CONTRO LA PROMESSA DIVINA
La vita, dopo il trauma della nascita, è una fame; una fame di vita. E la vita che l'uomo avrà per sfamarsi coincide con un processo di morte. La vita è la celebrazione del proprio funerale.
La liturgia del funerale è l'allegoria della vita, e non della sua conclusione. Il funerale inizia quando il cuore inizia a battere.
In questo caso i Marduk si allineano con la tradizione del pensiero sulla morte, il topos del memento-mori, ovvero quelle forme di espressione pittorica, grafica e poetica che esaltano la consapevolezza della morte come antidoto all'attaccamento alla caducità della vita. A differenza del retroterra cristiano che solitamente sta dietro il monito del “ricorda che devi morire”, i Marduk invece propongono un credo nichilista, a-teistico: il nostro Dio è la morte, la nostra fede il funerale.
17 ott 2023
DEPECHE MODE, MARDUK: RICORDATI CHE DEVI MORIRE!
12 ott 2023
VIAGGIO NEL DEPRESSIVE BLACK METAL: SORTSIND
Decima puntata: Sortsind - "Sår" (1999)
7 ott 2023
UN'ALTRA MEMORABILE SERATA CON I SISTERS OF MERCY...
2 ott 2023
VIAGGIO NEL DEPRESSIVE BLACK METAL: I SHALT BECOME
27 set 2023
IL METAL NON RIDE - VIII. L'EPICA DEL RIDICOLO NEI NANOWAR OF STEEL
Ci avviciniamo alla fine della Rassegna. Non faremo considerazioni scontate sulla bravura dei Nanowar, crescente e che se mai merita di essere provata direttamente sugli orecchi. Ma dobbiamo, tramite loro, concludere il discorso sul metal parodistico. Se neanche con loro esiste, se neanche i Nanowar facessero metal parodistico...allora il cerchio si chiuderebbe sulla tesi iniziale che “Il metal non ride”. Perché i Nanowar come punto di raccordo circolare? Perché sono decisamente ai vertici del genere, e perché sono italiani, quindi fruibili fino in fondo a livello sia musicale che testuale.
22 set 2023
VIAGGIO NEL DEPRESSIVE BLACK METAL: JUDAS ISCARIOT
Ottava puntata: Judas Iscariot - "Thy Dying Light" (1996)
17 set 2023
ANCORA E PER SEMPRE LEE DORRIAN: "DAI MORTI CON AMORE"
Chi ci ha seguiti in questi 8
anni di vita, sa bene che tutta la redazione di Metal Mirror è irrimediabilmente doom
addicted. Passano gli anni, cambiano le mode ma il doom non riusciamo proprio a
farcelo venire a noia.
Detto ciò, non poteva quindi mancare una retrospettiva relativa ad una delle tante incarnazioni di chi del doom ha fatto una vera e propria ragione di vita: sir Lee Dorrian.
12 set 2023
VIAGGIO NEL DEPRESSIVE BLACK METAL: BETHLEHEM
7 set 2023
PENSIERI A CAZZO SUI CHAT PILE ED ALTRO (SEDICENTE LIVE REPORT)
- Amore, io vado...
- Dove vai?
- Ad un concerto dei Chat Pile...
- Ah, e chi sono? Cosa suonano?
- Ehm, non so, fanno casino...
Queste le mie parole di congedo quando lunedì 14 agosto sono uscito di casa per recarmi al (The) Dome. E così, mentre magari voi ve ne stavate ancora in spiaggia a sorseggiare del mojito, io me ne andavo a vedere i Chat Pile, non proprio la stessa cosa....
Questo è anche stato l'unico appuntamento live di questa mia eretica estate concertistica. Eretica perché in una estate in cui si ha avuto il "Ritorno degli Dei", voglio dire, Pantera ed Iron Maiden a calcare nuovamente i palchi di mezzo mondo, la mia dimensione concertistica è iniziata e si è conclusa in un piccolo locale al cospetto di una band poco più che emergente e nemmeno metal in senso stretto. Ma del resto, più che eretica, questa non è stata manco un'estate, tenendo conto del tempo di merda che si è abbattuto su Londra quest'anno. Ecco dunque il resoconto di una serata musicalmente "strana" che, volendo, potremmo ancora definire metal, visto che ad aprire le danze abbiamo trovato un gruppo black, gli inglesi Dawn Ray'd, e niente meno che il mitico Iggor Cavalera con il suo nuovo progetto electro-noise Petbrick.
2 set 2023
VIAGGIO NEL DEPRESSIVE BLACK METAL: STRID
27 ago 2023
IL METAL NON RIDE - VII. L'AUTO RUBATA DEI GWAR
I Gwar sono stati il mio primo impatto con il metal parodistico. Esaltati a priori dalle testate giornalistiche di allora come geniacci soltanto perché parodiavano il metal. Il motivo: uno dei grandi complessi del metal, ossia quello di dover ironizzare su di sé per sentirsi a posto con la coscienza. Corollario di questo complesso: è geniale chiunque la butti sul comico e parodistico, deplorevole chi si prende sul serio o addirittura parla di spiritualità all'interno del metal. Già all'epoca non mi era chiaro il confine tra il parossismo serio, tipo gli australiani Sadistik Exekution, i quali buttano a volte sul caricaturale qualcosa di fondamentalmente serio, e i gruppi-parodia, che costruiscono con serietà qualcosa di fondamentalmente scherzoso.
Comunque sia, questi Gwar erano presentati come il massimo dello shock-rock a livello di allestimenti scenici, mentre sul piano musicale non si riusciva a capire esattamente a cosa questo potesse corrispondere: grindcore, hardcore-punk di (s)pregevole fattura o magari invece metal-pop di grana grossa?
22 ago 2023
VIAGGIO NEL DEPRESSIVE BLACK METAL: LES LEGIONS NOIRES
Quinta puntata: Le Légions Noires (1993 - 1997)
18 ago 2023
BLACKIE LAWLESS E PIRANDELLO: LA RICERCA DELL'IDENTITA' OLTRE L'IDOLO CREMISI E IL DIO AL NEON
Blackie Lawless è da sempre ossessionato dal tema dell'identità. In una fase iniziale dissimula o, meglio, ci si avvicina per gradi, tramite il tema collaterale della maschera. I personaggi di Lawless coniugano la figura del rocker motociclista d'assalto a quella dell'erotomane sado-maso.
Di necessità virtù: il profilo di Lawless non fa pensare né a quello di un motociclista legnoso e misantropo, né a quello di un sex symbol; e allora ci butta sopra un bel po' di salsa grottesca, circense. Il suo personaggio è un motociclista con il pisello di fuori che passa attraverso un tunnel degli orrori. Quale messaggio potrebbe veicolare un simile teatrino? Nessuno, nella comune percezione.
Ma l'inquietudine concettuale di Lawless già ribolle in questo calderone anni '80, fin dall'opener dell'esordio omonimo (1984): "I Wanna Be Somebody". Prima ancora di decidere come presentarsi, la maschera carnevalesca di Lawless pone la sua istanza, sotto l'apparenza del classico inno “wanna-be” delle giovani generazioni ribelli e inquiete. Il sospetto poteva venire perché, subito dopo questa dichiarazione di intenti, si susseguono una teoria di personaggi un po' tutti uguali che in realtà sembrano non voler divenire proprio nessuno, nel nulla di una consumazione di una fuga continua da ogni vincolo e placcaggio da parte della società. Le maschere di Lawless sono innanzitutto travestimenti della natura fondamentale: un uomo ossessionato da un'identità definitiva.
15 ago 2023
FERRAGOSTO CON KING DUDE
12 ago 2023
VIAGGIO NEL DEPRESSIVE BLACK METAL: MANES
Insieme ai Forgotten Woods, i Manes hanno rappresentato una entità anomala per la Norvegia della prima metà degli anni novanta. Siamo a Tromsø, lontani dai riflettori che proiettavano la loro luce accecante su Oslo e Bergen, le città-natale dei due maggiori esponenti del famigerato Inner Circle: il guru Euronymous e il suo alter-ego (o antitesi) Count Grishnackh (alias Varg Vikernes).
Contrariamente ai Forgotten Woods, tuttavia, i Manes non hanno un "As the Wolves Gather" (1994) o un "The Curse of Mankind" (1996) da esibire con orgoglio: nel loro caso ci dobbiamo fidare sulla parola ed accettare come atto di fede che le loro tre storiche demo ("Maanens Natt", "Ned i Stillheten" e "Til Kongens Grav de Døde Vandrer"), uscite fra il '93 e il '95, siano effettivamente circolate e, soprattutto, siano state significative per qualcuno...