La prima volta che ho sentito
accostare l’Heavy Metal al mondo degli Anime è stata quasi 25 anni fa, in
occasione dell’uscita della serie tv blockbuster
Neon Genesis Evangelion (edito nel 1994
ma arrivato in Italia a fine 1997). Luca Signorelli, su Metal Hammer, la
consigliava caldamente, assicurando che fosse un prodotto verso il quale la
sensibilità di un metallaro poteva facilmente provare un totale coinvolgimento e partecipazione
emotiva.
Gli anime giapponesi, già dalle elementari/medie, li avevo seguiti appassionatamente anch’io (da Gigi la Trottola a C’era una volta…Pollon, da Lupin a L’Uomo Tigre, da Holly & Benji a Lady Oscar) senza peraltro sapere neppure che fossero anime. Ma di certo non li avrei mai accostati a un genere musicale.
E neppure
mi interessava trovare quel nesso posto che i manga, da cui gli anime come NGE erano tratte, non
rispondevano ai miei gusti "fumettari", nonostante molti miei coetanei andassero pazzi per quelli
più celebri (Ken il Guerriero e I cavalieri dello Zodiaco su tutti). Sfogliandone
le tavole, pur apprezzandone la qualità grafica, non riuscivano però a
coinvolgermi, sembrandomi quasi “pacchiani” nella loro violenza espressionista,
eccessiva e, ai miei occhi, un po' ridicola. E questo probabilmente perchè ero cresciuto
Ho dovuto aspettare un quarto di
secolo, su consiglio di un fidato amico cinefilo, per cimentarmi, non senza una buona dose di perplessità, nella visione
di “Attack on Titan” (erroneamente
tradotto in italiano con “L’attacco dei Giganti”), super premiata anime
del 2013 tratto dall’omonimo manga edito in Giappone già a partire dal 2009. La
Serie, che è ancora in corso, mi ha senza dubbio chiarificato
su quanto espresso dal buon Signorelli in quel lontano 1997. Questo perché, mi sento
di dirlo, “Attack on Titan” è un anime
fottutamente Metal!
Metal a partire dai temi
trattati: orgoglio, amicizia, coraggio, sacrificio, colpa & espiazione, lealtà & tradimento si intrecciano sullo scacchiere di una Terra
dalla genesi storica alternativa, in parte fantasy e in parte post-apocalittica.
Ma "Attack on Titan" è metal anche per ciò che mette in scena: duelli, battaglie e avventure in cui, lo diciamo subito, non si risparmiano allo spettatore situazioni particolarmente cruente ed efferate, trovando spazio in esse un vasto assortimento di persone (comprese donne, vecchi e bambini), bruciate, schiacciate, trafitte, sgozzate, impiccate, avvelenate, lapidate, travolte, sparate e, non da ultimo, mangiate (dai Giganti del titolo, of course…). A tutta questa parte “d’azione”, si aggiunga l’ampio spazio riservato a temi universali e senza tempo, e quindi attualissimi, come intolleranza, pregiudizio, razzismo, segregazione.
La trama, invero, è parecchio complessa e articolata e contempla, in aggiunta a quanto sopra esposto, lotte intestine tra i diversi reparti degli eserciti, giochi di potere politici, ricatti economici tra nazioni e altre simili “leggerezze”…I dubbi morali, poi, attanagliano tutti i personaggi (coinvolti anche in amori "impossibili"), i quali lungi dall'essere “tagliati con l’accetta", si rendono protagonisti di personali parabole umane e comportamentali davvero inaspettate. Insomma, in "Attack on Titan" non c’è spazio per due soli colori (bianco e nero) ma per un’accecante policromia che saprà premiare gli spettatori più attenti e pazienti.
Ma tutto questo è accompagnato
dal Metal vero e proprio?, mi si chiederà. Cioè dalla musica? Si si…c’è pure
quella, tranquilli: la colonna sonora che accompagna le sigle di apertura e
chiusura delle puntate nelle diverse stagioni sono opera di tal Revo,
nome d’arte del classe ’78 Yasuo Kamanaka,
che si fa carico con i suoi Linked
Horizon di musicare le gesta di Eren,
Mikasa e Armin, i tre principali protagonisti di questa grandiosa saga.
Stratovarius, Avantasia ed Epica, rivisitati in salsa japan rock,
sono i primi nomi che salgono alla mente non appena si ascoltano le musiche di
AoT. Non a caso il buon Revo è un grande fan di Simone Simons e compagnia tanto
che li andò a vedere in concerto a Tokyo nel 2017, si intrufolò dopo lo
spettacolo nel camerino degli olandesi e gli chiese se fossero interessati a
musicare in lingua inglese le sue composizioni per AoT. Gli Epica accettarono e
quello che ne risultò, di lì a pochi mesi, è l’EP oggetto di questo post, di
ben 41’: "Epica vs Attack on Titan Songs", edito in anteprima in Giappone a fine 2017 e poi worldwide a metà 2018.
Rispetto alle versioni originali, come detto più j-rock oriented, le songs acquistano qui maggior peso metallico, struttura sinfonica e resa professionale. E, tratto non trascurabile, la
lingua inglese meglio rende il feeling dell’opera. Detto per inciso, la lingua
giapponese applicata al Metal, pur non sfigurando, non è certamente il massimo
della vita…
Gli Epica, quindi, riescono molto bene
nell’intento di interpretare il songwriting dei Linked Horizon, da un lato
rielaborandolo in base al tipico Epica-sound ma dall’altro non tradendone lo
spirito originale (anche in relazione alla Serie TV), né quando pigiano sull’acceleratore, come nelle buonissime “Crimson
bow and arrow”, “Wings of freedom”, né quando i toni si fanno più lenti,
sognanti e malinconici, come nell’ottima power
ballad sinfonica “If inside these walls was a house”. Nota di demerito per
i soliti, pessimi grunts di Mark
Jansen che, come abbiamo già avuto modo di dire, sono un pugno nelle orecchie (a maggior ragione in questo contesto).
“Attack on Titan”, serie&EP, si
configura quindi come un’ottima esperienza a tutto tondo dalla quale i vostri occhi e
le vostre orecchie (ma soprattutto i vostri cuori) ne usciranno appagati.
Io intanto mi preparo all'uscita, a gennaio, della seconda e ultima parte dell'avvincente final season...
A cura di Morningrise