I
MIGLIORI DIECI BRANI “LUNGHI” DEL METAL ESTREMO
5° CLASSIFICATO: “YEARNING THE SEEDS
OF A NEW DIMENSION” (IN THE WOODS...)
Dei
Venom abbiamo apprezzato l'irriverenza, la
spregiudicatezza: la capacità, nonostante l'
incompetenza,
di saper mettere in fila venti minuti di metal rozzaccio ed efficace senza
annoiare un istante. Dei
Cathedral, invece, abbiamo elogiato il gusto da
intenditori nella creazione di una
suite
che sapesse far convivere doom, progressive e psichedelia, tutto in salsa squisitamemente
vintage. Se i
Cradle of Filth ci hanno entusiasmato con le loro
kitscherie e i conterranei
My Dying Bride commosso con la loro
vicenda di solitudine, ai
Void of Silence abbiamo riconosciuto la grandezza nel concepire e realizzare un
monumento sonoro come "
Human Antithesis", forse
l'operazione più ambiziosa mai partorita in campo estremo.
Ma tutti questi mirabili tentativi non sono stati altro che
una
messinscena. E così i Venom, come i Cradle, imbandiscono la
sagra
dell’eccesso, inscenando i primi lo scontro tremendo fra Inferno e
Paradiso, descrivendo i secondi orge popolate da avvenenti e demoniache sacerdotesse
assetate di sangue e sperma. Se i Cathedral si sono affidati alle sostanze
stupefacenti per il loro viaggio allucinante, i My Dying Bride hanno preferito guardare
ai classici della letteratura romantica inglese, con quel tocco un po’
artificioso che contraddistingue chiunque voglia esasperare la sfera degli
umani affanni. Un tocco che troviamo anche nei Void of Silence,
autori di un sontuoso spettacolo a sfondo bellico volto ad evocare le brutture
della Guerra. Proseguiamo oltre ed accediamo invece alla galassia delle
emozioni, quelle vere: entriamo nella dimensione in cui l'arte si mette al
servizio dell'interiorità, quella dei musicisti. Addentriamoci dunque nella
top-five
della nostra classifica dei migliori brani lunghi del metal estremo.
Quinto posto: In the Woods..., "Yearning
the Seeds of a New Dimension" (dodici minuti e ventitre secondi
come mai si erano sentiti nel 1995!).