29 dic 2020
GUIDE PRATICHE PER METALLARI: PER MANO AL DI FUORI DEL REAME DEL METALLO
25 dic 2020
LE MIGLIORI DIECI BALLAD DEL METAL
21 dic 2020
THE BEGINNING OF THE END: APPENDICE
E siamo così giunti al termine
della nostra Rassegna “The Beginning of the End”. Come avevamo anticipato nella nostra Anteprima,
nei dieci capitoli che ci hanno accompagnato da febbraio a novembre, le band
prese in considerazione sono state tutte dei Mostri Sacri del nostro Genere Preferito. Nate, cresciute e affermatesi tra la fine degli anni settanta e la
decade ottantiana, si sono ritrovate, dopo la spiazzante svolta stilistica dei
Metallica, l’avvento del grunge e la crisi dei generi classici, a confrontarsi
col grande tema del potenziale cambiamento e/o della necessaria (?) evoluzione
del sound che li aveva contraddistinti fino a quel momento. Un dilemma reso
ancor più complicato dal fatto che le Nuove Leve nate nei nineties stavano
facendo della “contaminazione” una bandiera, della promiscuità tra i generi e
della spinta sperimentale la loro “normalità”.
17 dic 2020
I MIGLIORI DIECI ALBUM METAL DEL 2020 - LA CLASSIFICA DI METAL MIRROR
Non ho paura di ammalarmi ma di tutto quello che il contagio può cambiare, compresa la consueta classifica dei migliori dischi di fine anno.
Il mondo in fondo è ancora un
luogo selvaggio come la nostra musica, dove pipistrelli, uomini e gorilla vivono
a stretto contatto generando patologie; la nostra aggressività verso l'ambiente
rende probabile il contatto con elementi nuovi che se ne stavano tranquilli
fino a poco tempo fa nelle loro nicchie naturali.
I virus sono come profughi della
distruzione ambientale, accanto a batteri, funghi o protozoi; e i dischi che la pandemia ha prodotto in questo 2020 sono figli di questa società.
13 dic 2020
I MIGLIORI BRANI DEL METAL ESTREMO
9 dic 2020
I MIGLIORI DIECI BRANI DI METAL "MODERNO"
5 dic 2020
I MIGLIORI DIECI BRANI METAL DI SEMPRE
1 dic 2020
500 ALBUM X 50 ANNI DI METAL - Conclusioni
Eccoci nuovamente alle prese con la storia cinquantennale del metal. Negli scorsi dieci mesi, a botte di cinquanta titoli per volta, vi abbiamo svelato quelli che secondo noi sono stati i cinquecento album più significativi del nostro genere preferito nei suoi cinquantant'anni di esistenza: dal temporale che apriva il primo mitico album dei Black Sabbath, ai colpi di tamburo che chiudono "Legacy of the Dark Lands" dei Blind Guardian, opera (in tutti i sensi!) che abbiamo eletto quale degna conclusione del nostro viaggio, ma che di certo non costituisce l'atto finale della saga immortale (ce lo auguriamo!) dell'heavy metal.
27 nov 2020
THE BEGINNING OF THE END: "JUGULATOR" (JUDAS PRIEST)
Sempre un passo avanti rispetto a
tutti. Sempre i più duri nell’alveo del Metal Classico. I Judas. I “Gods of
Metal” non hanno (quasi) mai tradito i propri fan. Erano già avanti prima dell’esplosione
della N.W.O.B.H.M., quando seppero sfornare album immortali come “Sad wings of tragedy”,
“Stained class” e “Killing machine/Hell bent for leather”; lo rimasero, nel
sound, nell’attitudine e nell'iconico look all’alba della New Wave quando, assieme agli
Iron, misero tutti in riga con “British steel” e “Screaming for vengeance”. E
anche quando la spinta propulsiva di quel movimento si stava consumando, i JP
non persero un briciolo di intensità e pesantezza, sfornando, anzi, uno dei
loro dischi più apprezzati: il programmatico “Defenders of the faith”.
23 nov 2020
PINK FLOYD: GUIDA PRATICA PER METALLARI
19 nov 2020
DIECI ALBUM (PIU' UNO) DI METAL "PINKFLOYDIANO"
14 nov 2020
SULL'ATTEGGIAMENTO DEL METALLARO MEDIO VERSO I FILM CHE PARLANO DI METAL - ovvero la (NON) RECENSIONE DI "THE DIRT"
E’ inutile: a noi metallari basta sapere che si sono accese le luci dei riflettori extra-musicali sul nostro Genere Preferito, e ci
si rizzano le antenne. La curiosità ci consuma. Ci
buttiamo a capofitto su qualsivoglia film, libro o documentario esca sul
mercato, a livello più o meno mainstream. Non foss’altro per vedere, con un po'
di pregiudizio e/o puzza sotto al naso, come si è trattato un qualcosa che noi
pensiamo di conoscere approfonditamente e che, come tale, consideriamo di
nostra ristretta competenza.
E se è addirittura Netflix, piattaforma mainstream per eccellenza, a prendersi la briga di distribuire un film su una metal band (ma è meglio usare la più tranquillizzante locuzione “rock band”) allora non possiamo proprio resistere. E il censore che è dentro ognuno di noi è pronto per calare la scure su un prodotto che, pensiamo già con una certa sicumera, "non metterà certamente in risalto, come solo un adepto del verbo metal saprebbe fare, le caratteristiche musicali che a noi premono, gli aspetti tecnici dei musicisti, le sfumature del sound, ecc".
Diciamolo…sotto sotto, con
una buona dose di pre-giudizio, siamo pronti a scommettere che i temi succitati rimarranno
in superficie, abbozzati in modo pacchiano, incompetente e mettendo in luce gli
aspetti pruriginosi e “commerciali” dei protagonisti dell’operazione.
Ecco, bene: è andata esattamente
così per “The Dirt: Mötley Crüe”. O addirittura peggio.
10 nov 2020
RECENSIONE: "PHANEROZOIC I & II" (THE OCEAN COLLECTIVE)
Per pigrizia. Per superficialità.
E per una sottile, e stolta, sensazione di sfiducia.
Per questi ingiustificabili
motivi non ho ascoltato “Phanerozoic” degli immensi The Ocean. Cioè, mi sono
accontentato di ascoltare, supinamente, i due singoli usciti nel 2018 (e sui
quali avevamo puntualmente relazionato).
E poi? Cosa mi ha spinto a non
procurarmi l’album completo? Forse il fatto che fosse una Parte I? O che,
appunto, non ritenessi che il Collettivo capitanato da Robin Staps e Paul
Seidel potesse in ogni caso superare, o quantomeno bissare, i fasti di
“Pelagial”?
In ogni caso, non ho scuse.
6 nov 2020
RECENSIONE: "TRANSITUS" (AYREON)
E’ la recensione che non avrei mai voluto scrivere. Ma mi
tocca scriverla. A malincuore, ma mi tocca…
Testa e pancia. Raziocinio e sentimento.
Come mi succede solo per pochi
altri artisti metal, mi trovo davvero in ambasce a parlare con serena obiettività
delle release degli Ayreon. Ma non possiamo di certo far finta di nulla adesso
che è da poco uscito il nuovo, doppio, “Transitus”, che cade peraltro nel 25ennale di
vita di questa Splendida Creatura, unica nel panorama metal mondiale.
3 nov 2020
500 ALBUM X 50 ANNI DI METAL - (Parte X)
Gli ultimi cinquanta album da noi trattati copriranno niente meno che quindici lunghi anni: un dato che cozza visibilmente con i numeri delle puntate precedenti, che hanno visto lo stesso numero di titoli rappresentare lassi di tempo ben inferiori, a dimostrazione di una "densità" creativa che ha conosciuto il suo acme durante gli anni ottanta e parte dei novanta.
Dovremmo dunque concludere che quello degli ultimi tre lustri sia stato un metal meno brillante che in passato? No, affatto: il metal è ancora fra di noi, vivo e vegeto, e capace tutt'ora di sfornare eccelsi capolavori, oggi come ieri...
29 ott 2020
THE BEGINNING OF THE END: "HEAR IN THE NOW FRONTIER" (QUEENSRYCHE)
Proprio no. HitNF fa proprio schifo. Non solo in relazione alla storia e alla carriera dei Queensrÿche, ma proprio come album in sé.
25 ott 2020
F. DE ANDRE' E IL METAL - 20 ESSENTIALS (Parte 3/3)
Ed eccoci alla terza e ultima parte della nostra Retrospettiva sul lato oscuro/metal della musica di Fabrizio De Andrè.
Nella seconda parte eravamo arrivati al 1975 e al suo ottavo disco di inediti in studio. In quest'ultima sezione affronteremo gli ultimi 20 anni della sua carriera artistica. 20 anni in cui il Nostro pubblicò "appena" 5 dischi. Ma che dischi...
21 ott 2020
F. DE ANDRE' E IL METAL - 20 ESSENTIALS (Parte 2/3)
Riprendiamo la nostra Retrospettiva sul De Andrè oscuro, dopo la conclusione della sua prima parte di attività (comprendente idealmente i primi 3 full lenght + le due importanti raccolte antologiche "Tutto Fabrizio De Andrè", del 1966, e "Nuvole barocche" del 1969), con quella che possiamo considerare la seconda parte della Carriera del Nostro. Che comprende tre concept albums in fila. Altre tre pietre miliari della canzone d'autore italiana.
17 ott 2020
F. DE ANDRE' E IL METAL - 20 ESSENTIALS (Parte 1/3)
Vi ricordate il varietà “RockPolitick”, condotto e ideato da Adriano Celentano nel 2005? La RAI lo presentò come un evento epocale, con teaser mandati in onda mesi prima, tali da creare un clima di attesa spasmodica come mai ricordo ancor oggi per una trasmissione televisiva. Il fulcro del Varietà erano, manco a dirlo, i monologhi del Molleggiato, punteggiati da pause chilometriche, nei quali il Nostro si dilettava a distinguere, non solo a livello musicale, ma anche politico, cosa fosse rock e cosa fosse invece lento.
Nel vasto e articolato mondo metallico, i più non identificano come "metal" solo la musica che ascoltano. Ma vi comprendono tutta una
serie di manifestazioni artistiche che hanno una sensibilità, una struttura e
un concepimento che sono affini al nostro Genere Preferito. Quanti film, libri,
mostre d’arte, opere pittoriche, fumetti abbiamo sentiti definire “metal”?
13 ott 2020
LEZIONI DI SATANISMO A FASCICOLI - IL NON RITO DELLA VITA CHE NASCE IN "SATAN'S FALL" DEI MERCYFUL FATE
9 ott 2020
"FLOWERS OF EVIL": L'ALBUM NON-DEFINITIVO DEGLI ULVER CHE NON BALLEREMO
6 ott 2020
500 ALBUM X 50 ANNI DI METAL - (Parte IX)
Con l'avvento del nuovo millennio, la parola d'ordine è stata indubbiamente "post": un approccio, in verità, già anticipato nel quinquennio precedente dalle brillanti intuizioni di interpreti quali Tool e soprattutto Neurosis.
2 ott 2020
IN DIFESA DI "THE X FACTOR" A 25 ANNI DALLA SUA USCITA
28 set 2020
THE BEGINNING OF THE END: "BLACKACIDEVIL" (DANZIG)
Glenn Danzig infilava dischi in stato di grazia nei primi anni '90. Un mito con i Misfits, un culto con i Samhain.
Poi il terzo Samhain, i cui brani presero lentamente una forma dark-blues-metal, rinunciando all'approccio punk. Probabilmente molti lo hanno abbandonato lì, perché troppo pulitino e impostato. Per modo di dire, naturalmente. Il suo tema è il sesso, a impronta bdsm, ma anche la religione, con un nesso non difficile da ricostruire tra padronanza di sé e dei propri istinti e rifiuto di sistemi che subordinano per privare, e non per dare. Vi è quindi una tematica traversale in cui il diavolo, il dominatore sessuale e il predicatore indipendente si allineano. Questo liricamente.
24 set 2020
KING CRIMSON: GUIDA PRATICA PER METALLARI
20 set 2020
NEPTUNIAN MAXIMALISM, "EONS"
16 set 2020
IL RESPIRO "ANTI-ESTABLISHMENT" DI GRAVE DIGGER E RUNNING WILD
12 set 2020
IL METAL FUORI DAL METAL: IL CASO DI A.A. WILLIAMS
8 set 2020
CHISSA' QUANTO HA COMPOSTO JOHN PETRUCCI DURANTE LA PANDEMIA
Premesso che è stato un duro colpo per tutti, forse per i musicisti dotati di fama e solidità economica il colpo è stato meno duro. Come per molti altri lavoratori che hanno superato (quasi) indenni il dramma del lockdown dribblandolo con l’home-working, forse anche per gli artisti affermati affrontare questo periodo ha significato semplicemente pazientare e trovare un modo per ammazzare il tempo in modo costruttivo. Il mio pensiero è andato, non so perché, a John Petrucci...
4 set 2020
500 ALBUM X 50 ANNI DI METAL - (Parte VIII)
31 ago 2020
THE BEGINNING OF THE END: "LOW" (TESTAMENT)
Ho un ricordo netto, ma non so se è vero. Qualcuno di voi avrà visto il film “Memento” di C. Nolan (2000). Ve lo riassumo (attenzione, è uno spoiler!): un tizio diventa incapace di fissare le memorie, e per sbaglio pratica un'iniezione di insulina alla moglie due volte, uccidendola. Per evitare di vivere nel rimorso, crea una falsa pista prima di perdere nuovamente la memoria. Quando si risveglia, si troverà falsi indizi che lo spingeranno a seguire sulla falsa pista gli inesistenti assassini della moglie, in realtà le persone che conoscono la verità, e che in questo modo lui eliminerà.
28 ago 2020
REMINISCENZE ULVERIANE: ELOGIO AL MADRIGALE DELLA NOTTE
Oggi, 28 agosto, dovrebbe uscire l’ultimo album degli Ulver. Stando ai tre brani condivisi in rete, parrebbe che i Nostri abbiano deciso di proseguire il loro cammino sulla scia del precedente (e molto valido) “The Assassination of Julius Caesar”, accentuandone ulteriormente i toni pop. Cosa che non è un male in sé, ma al momento devo dire che quello che ho ascoltato non mi ha entusiasmato (esprimerò un giudizio più avanti, quando avrò ascoltato l’album per intero). Il vero problema, semmai, è che il 2020 (l'anno del corona virus), per come si è configurato fino ad oggi, non si presta molto al pop degli Ulver, che per il sottoscritto significa aperitivi, cene, incontri, scenari urbani (un'urbanità oggi preclusa in molte delle sue modalità e che era già stata suggerita dalla location del video di “Russian Doll”, singolo di lancio diffuso in tempi non sospetti).