"Parlare di Musica è come ballare di architettura" Frank Zappa

30 lug 2016

DIECI ALBUM (PIU' UNO) PER CAPIRE IL FOLK APOCALITTICO: DEATH IN JUNE, "BUT, WHAT ENDS WHEN THE SYMBOLS SHATTER?"

 


Terza puntata: Death in June

Nell'anteprima della nostra rassegna abbiamo evidenziato la centralità dei Death in June riguardo alla nascita ed alla definizione stilistica del folk apocalittico. Correva l'anno 1987 ed essi rilasciavano il leggendario "Brown Book", niente meno che l'opera che poi sarebbe divenuta il manifesto dell'intero genere. Ma Douglas Pearce, oramai solo alla guida del progetto, non si sarebbe limitato a gettare le basi, le fondamenta su cui l'intero edificio avrebbe poggiato: egli nondimeno avrebbe contribuito a sviluppare il genere, perfezionandolo ulteriormente, aggiungendo nuovi elementi con una serie di album memorabili, fra cui spicca quello che va ad incarnare, in una perfezione idealtipica, l'essenza stessa dell'intero movimento.

29 lug 2016

METAL SOTTO L'OMBRELLONE: I CONSIGLI PER L'ESTATE DI METAL MIRROR!



Estate: fa caldo, le agognate ferie si profilano all'orizzonte e il metal come sempre è a farci compagnia. Il metal: il metal non ha stagioni, perché le emozioni che esso ci porta vanno oltre il caldo e il freddo, la pioggia e il sole, la nebbia e la grandine.

Al di là di questo, c'è però da aggiungere che il metal, in generale, tende a privilegiare il brutto tempo, vuoi per le atmosfere gotiche, decadenti o addirittura macabre di certe (molte) sue estrinsecazioni, vuoi per la durezza dei suoni che, coerentemente, non sono molto funzionali a temi estivi, come spiagge, snorkeling e divertimenti vari. Non a caso, nel momento stesso in cui il metal nasceva ufficialmente, ossia con l'irruzione del primo importante riff di Tony Iommi all’inizio del primo album dei Black Sabbath, in sottofondo c'era lo scrosciar della pioggia e non il canto delle cicale…

Metal Mirror, non curante di queste difficoltà, ha selezionato per voi una serie di titoli che potranno scandire la giornata-tipo delle vostre vacanze.

28 lug 2016

TRE OPERE PER CAPIRE WREST, L'ULTIMO GENIO DEL BLACK POST-MODERNO




Di veri geni il black metal ne ha visti pochi, forse cinque o sei: Euronymous, Dead, Varg Vikernes, Fenriz, Nocturno Culto e qualcun altro. Eppure il black metal, se suonato in maniera ispirata, fa sembrare un po' tutti dei geni, forse per via della massima che dice: "Poco sforzo, grande risultato". Ed infatti solo i veri artisti riescono a fare grandi cose con mezzi scarsi, e questo è proprio il caso del black metal, genere minimale e strafottente per eccellenza, ma che sa regalare grandi emozioni.

Il "genio" di cui parliamo oggi è Jef Whitehead, in arte Wrest.

27 lug 2016

GRIP INC., QUELLO CHE GLI SLAYER AVREBBERO POTUTO...



I MIGLIORI ALBUM DELLE CULT BAND (ANNI '90)

1999: "SOLIDIFY"


C’erano una volta un cubano-americano, un polacco, un inglese e un canadese che si erano riuniti in una sala di registrazione

Lo so, sembra l’incipit di una di quelle barzellette che andavano di moda quando eravamo ragazzi (ricordate “il tedesco, il francese e l’italiano” che si trovavano sempre assieme nelle situazioni più strane ed estreme?). E’ questa, invece, la verità. E’ quello che è successo con la creazione di una band tanto importante quanto poco fortunata: i Grip. Inc.

26 lug 2016

RECENSIONE: IHSAHN - "ARKTIS."


Lo abbiamo trattato più volte, Ihsahn; ne abbiamo decantato le gesta. Lo abbiamo addirittura definito, con una frase tra il serio e il faceto, come uno dei pochi artisti metal contemporanei che ha a cuore il futuro della nostra musica preferita.

E’ uscito da pochi mesi la sua ultima fatica. Come, date queste premesse, non parlarne?

25 lug 2016

IL DOOM CHE NON PERDONA - LA VISIONE DEFINITIVA DEGLI THE HOWLING VOID



Gli Howling Void fanno musica monadica.

Ci sono gruppi democratici, in cui decidono tutti. Carismatici, in cui decidono tutti ma alla fine l'elemento trainante è uno. Poi ci sono gruppi tirannici, in cui uno spadroneggia e caccia periodicamente gente stremata da dovergli dar retta. Infine ci sono i gruppi in cui una sola persona si esprime in maniera orchestrale provvedendo a tutti gli strumenti; arrangia, scrive i testi, e si fa anche i pompini da solo.

23 lug 2016

DIECI ALBUM (PIU' UNO) PER CAPIRE IL FOLK APOCALITTICO: SOL INVICTUS, "TREES IN WINTER"





Seconda puntata: Sol Invictus

Anno domini 1987: nascono i Sol Invictus di sir Anthony Charles “Tony” Wakeford. Prego passare da queste parti per capire cosa è il folk apocalittico.

Tony Wakeford fu buttato fuori dai Death in June perché aderì al National Front, violando il dettame secondo cui nessuno nella band avrebbe dovuto assumere pubblicamente posizioni di ordine ideologico. Ma è lecito pensare che al di là di questa spinosa questione non vi fossero più le condizioni affinché due personalità così forti, quella di Douglas Pearce e quella di Tony Wakeford, potessero coesistere pacificamente nella medesima dimensione artistica. Paradossalmente le forti divergenze avrebbero portato entrambi al medesimo risultato, ossia un sound che si sarebbe emancipato sia dal punk dei Crisis (dove i due avevano militato ad inizio carriera) che dal post-punk dei primi Death in June, per orientarsi esattamente nella direzione opposta: verso lo standard della ballata folk.

22 lug 2016

SEPTIC FLESH, UNA LEZIONE DI TRAGEDIA GRECA


I 10 MIGLIORI ALBUM DELLE CULT BAND (ANNI '90)

1998: "A FALLEN TEMPLE"

No, i Rotting Christ non sono l’unico gruppo greco che si è ritagliato uno spazio importante nel panorama metallico mondiale. Certo, la band dei fratelli Tolis è senz’altro la più famosa e longeva. Ma un altro gruppo ellenico non da meno (anzi…) sono sicuramente i Septic Flesh (oggi Septicflesh). 
Dopo essersi sciolti nel 2003, all’indomani del loro sesto full lenght, “Sumerian Deamons”, la band dei fratelli Antoniou si è riunita 5 anni più tardi sfornando dischi a cadenza triennale, tutti abbastanza apprezzati da pubblico e critica. Ultimo in ordine cronologico, il più che valido "Titan" (2014).

21 lug 2016

MUSE: L'ULTIMA TENTAZIONE DEL METAL?




Il metal vede le sue origini nell'hard rock e nel rock progressivo. Grazie al punk si tramuterà in thrash, e da quel momento, abbastanza grande da potersi sostenere sulle proprie gambe, proseguirà un cammino tutto suo in cui, per molto tempo, saprà rigenerarsi e rinnovarsi guardando più che altro a se stesso.

Questo non vuol dire che il metal si sia chiuso a riccio proibendosi ogni contatto con l'esterno, anzi, proprio nella nostra rassegna sugli album non-metal fatti da band ed artisti metal, abbiamo potuto vedere come (in particolare sul finire degli anni novanta) il metal abbia saputo flirtare con altri generi, dalla psichedelia alla dark-wave ottantiana, dal trip-hop di Bristol ad addirittura il synth-pop.

Pink Floyd, Cure, Sisters of Mercy, Massive Attack, Depeche Mode sono stati sicuramente i nomi più ricorrenti fra le influenze mutuate da altri universi musicali. A questa lista, guardando principalmente all’ultimo decennio (che ha coinciso con l'esplosione ed espansione del neo-progressive), aggiungerei i Muse.

20 lug 2016

CONFRONTI IMPOSSIBILI: EMINEM E I MISFITS - MANOVRA A TENAGLIA CONTRO LA MUSICA CORALE




Tempo fa decisi di sentire l'allora emergente Eminem. La presentazione a Sanremo di Raffaella Carrà era stata decisamente fallimentare (data la violenza dei testi, fece una premessa strappalacrime sul fatto che il povero Eminem era cresciuto nella violenza e picchiato dai bulli, ma poi si era fatto strada. A parte che non vedo che c'entri, ma cambiai canale). Non credo che il povero Eminem fosse consapevole di una tale presentazione, chissà che avrebbe detto.

Le sue antopresentazioni erano una controprovocazione, riassumibile nel concetto: “io sono quello che sono, se tu vuoi che io sia il male, sono il male”.

19 lug 2016

INTERVISTE IMPOSSIBILI: SCOTT WEILAND



Che la fine del 2015 e l’inizio del 2016 sia stato un periodo particolarmente sfigato (diciamolo pure: un periodo di merda!) per il rock e il metal è fuor di discussione. Lemmy e Bowie prima, Menza e Emerson dopo. Ma prima ancora delle scomparse di queste icone, di questi illustri musicisti, già il 3 dicembre del 2015 era mancato un cantante al quale ero particolarmente affezionato: Scott Weiland, ex frontman degli Stone Temple Pilots.

Scott aveva appena 48 anni (classe ’67) e pare sia stato stroncato dal “classico mix” di alcool e droghe. Dramma, quello della tossicodipendenza, col quale conviveva praticamente da vent’anni.

Una personalità controversa e sfaccettata quella di Scott. Bistrattata e osannata, con tanti “alti” e molti, pesantissimi “bassi”. Un uomo che ha conosciuto sia le critiche feroci che gli “osanna” della stampa. Gli allori dei “dischi di platino” e le stroncature pesanti, la ricchezza e l’infamia della prigione. Insomma, ce n’era abbastanza per noi di MM per andare a trovarlo nell’Aldilà…

18 lug 2016

WEAKLING: UN CASO DA STUDIARE



In questo blog si è parlato molto di black metal, dedicando a questo genere persino una rassegna (quella sui migliori album black metal norvegesi), sostenendo implicitamente una netta e decisa supremazia europea.

Non abbiamo tuttavia mancato di considerare quell'importante fenomeno che si è sviluppato all'alba del terzo millennio al di là delle vastità dell’Oceano Atlantico, e che successivamente è stato riconosciuto dalla critica con la dicitura U.S. Black Metal: il rigoglioso proliferare di band che hanno saputo rivitalizzare un genere che, proprio laddove era germogliato e fiorito (nel Nord Europa), aveva mostrato evidenti segni di stanchezza. Lo abbiamo fatto parlando di band come Agalloch e Wolves in the Throne Room, ed oggi torniamo sull'argomento con coloro che sono da considerare i capostipiti del filone: parliamo dunque dei Weakling e del loro capolavoro (nonché unico album rilasciato) "Dead as Dreams".

17 lug 2016

DIECI ALBUM (PIU' UNO) PER CAPIRE IL FOLK APOCALITTICO: BOYD RICE AND FRIENDS, "MUSIC, MARTINIS AND MISANTHROPY"



Prima puntata: Boyd Rice

Aprire la nostra rassegna sul folk apocalittico con Boyd Rice non vuol dire entrare dal portone principale: egli infatti non può essere di certo considerato come la figura più rappresentativa del genere, in quanto le sue sperimentazioni come musicista si sono mosse piuttosto in direzione industrial-noise. Ma è indubbio che il suo contributo alla "causa apocalittica" sia stato consistente, essendo stato un assiduo collaboratore dei maggiori esponenti del genere, ed in particolare di Douglas Pearce dei Death in June, a cui il Nostro rimane legato da una profonda amicizia, da un'incrollabile stima professionale e da forti affinità per quanto riguarda la visione del mondo.

"Music, Martinis and Misanthropy", uscito sotto la dicitura Boyd Rice and Friends, rimane nondimeno un'opera imprescindibile per chiunque voglia addentrarsi nel "lato oscuro" del neo-folk.

16 lug 2016

CONFRONTI IMPOSSIBILI: MARADONA E AXL ROSE





Non essendo un esperto di calcio, di Maradona posso dare un giudizio più che altro psicologico. Non so dire neanche se giocasse particolarmente bene, ma quello che invece mi ha sempre colpito è l’atteggiamento. Funzionava solo in attacco, non solo in ambito calcistico. Faceva di tutto per non essere fermato, e quando è accaduto è andato in tilt. 

15 lug 2016

IN THE WOODS...TRACCIANDO PARALLELE TRA INTUIZIONI E ISTINTI


I 10 MIGLIORI ALBUM DELLE CULT BAND (ANNI ’90)

1997: “OMNIO”

“Signore e signori, smontiamo baracca e burattini, riponiamo nel cassetto i nostri lettori cd, mandiamo in soffitta gli hi-fi e smettiamo qua di ascoltare metal. Tanto, cosa proseguiamo a fare? Cosa ci può/potrà essere di più bello, di superiore, di più…perfetto di questo dischetto che abbiamo tra le mani!!? Cosa mai lo potrà superare? Questo è il massimo! E quindi tanto vale fermarsi qua…”.

Ebbene si, lo ammetto: sono stati questi i pensieri che mi sono passati convintamente per la testa quasi 20 anni fa quando ascoltai “Omnio” degli In The Woods…Vale a dire quello che per parecchio tempo ho considerato il disco più bello ed emozionale che avessi mai ascoltato fino ad allora, non soltanto a livello metallico, ma in assoluto nella mia vita! Esagerato? Forse si; anzi sicuramente si.

14 lug 2016

QUALE FUTURO PER IL METAL? (terza ed ultima parte) IL PUNTO DI VISTA DEI LEPROUS



Da un po' di tempo a questa parte ci affligge una questione in particolare: quale futuro si riserva per il metal? Abbiamo provato a rispondere prendendo in considerazione una band relativamente giovane, riconoscendo nella sua musica il consolidarsi di nuove tendenze che potessero dare fiorenti prospettive al nostro genere preferito. Abbiamo dunque parlato degli inglesi Haken in quanto band e del neo-progressive in quanto sotto-genere capace di incanalare le energie più vive del momento. Abbiamo poi osservato le gesta degli americani Between the Buried and Me, i quali, con modalità diverse, ci hanno fornito un'interpretazione analoga di metal progressivo inteso come contenitore in cui far convergere una miriade di influenze: da quelle più classiche (e radicate nella tradizione del rock degli anni settanta) a quelle più moderniste, sconfinando persino nell'elettronica.

Chiudendo un ipotetico cerchio, torniamo dalla nostra parte dell'oceano e parliamo dei norvegesi Leprous e del loro capolavoro "Bilateral".

13 lug 2016

IO NON C'ERO: LIVE DEGLI IRON MAIDEN - ROCK AM RING 2014


La grandezza si vede dalle piccole cose e gli Iron Maiden, se avevate qualche dubbio, sono ancora i numeri Uno. Ascoltate per esempio "Doctor Doctor" degli UFO come intro in mezzo all'oceano di gente che affolla il circuito automobilistico tedesco prima del loro concerto ed è già pelle d'oca, solo per la scelta del pezzo, solo per il carisma che una scelta del genere implica, solo per l'attesa che si respira al Rock Am Ring. Sono sul mio divano a casa, ma è come se fossi emozionato sotto quel palco al tramonto. 

12 lug 2016

OZZY PARTE III - OZZY OZONO



Il buonismo è quel filone della comunicazione, molto efficace sulle masse, basato sulla rivelazione dei buoni sentimenti, da intendersi come rivelazione della fondamentale bontà dell'uomo e della storia, che tende, anche sotto la spinta di una Provvidenza Divina, verso la pace e l'amore universale. C'è poi il buonismo celebrativo delle utopie di vittoria del Bene sul Male, e quello sofferente, di denuncia.

11 lug 2016

POLVERE E SUDORE: VENTENNALE DALL'USCITA DI "ROOTS" DEI SEPULTURA


Appiccicaticcio nel letto con il cuscino sudato, ma da dove viene questo caldo nella mia stanza? Mi volto a guardare le lenzuola e sono una riedizione della sindone, tra l'altro più che il volto di Cristo sembrano far intuire la cartina del Brasile. Istintivamente penso ai Sepultura, ma cosa starà facendo ora Max Cavalera?

10 lug 2016

DIECI ALBUM (PIU' UNO) PER CAPIRE IL FOLK APOCALITTICO (anteprima)




Folk apocalittico (o neo-folk, o folk noir che dir si voglia): in pochi ne parlano, nessuno sa cosa sia veramente. Anche in questa spinosa questione lo staff di esperti di Metal Mirror vi viene incontro. Il folk apocalittico non è metal? Poco ci importa: fra i due ambiti non mancano certo i punti di contatto. Si pensi, da un lato, a Michael Moynihan, leader dei Blood Axis (personaggio ed entità cardini per capire il neo-folk), che scrive un libro-inchiesta ("Lords of Chaos") sulla filosofia black-metal e, nella fattispecie, sui violenti accadimenti che si verificarono all'inizio degli anni novanta in Norvegia attorno al famigerato Inner Circle. Si faccia attenzione, dall'altro, a come band quali Agalloch e Void of Silence (giusto per fare due nomi) abbiano incorporato con successo certi stilemi del neo-folk nel loro sound (si lasci invece perdere, a scanso di equivoci, il folk nordico degli Ulver di "Kveldssanger", che è un'altra cosa ancora, perché, è importante chiarirlo subito: neo-folk e folclore popolare sono due cose diverse, sebbene vi siano delle affinità).

Black metal e folk apocalittico, dunque, due universi uniti da umori e visione del mondo: uno sguardo severo verso il presente, uno nostalgico verso un passato irrecuperabile. Ma non solo: il neo-folk, torbido crocevia fra post-punk, industrial e sonorità folcloristiche (appunto), è un universo conturbante che vale la pena scoprire ed approfondire come genere a sé stante. Fatelo con la pratica guida di Metal Mirror, che sotto mentite spoglie continua a rendere un servizio al popolo metallico nell'intento di ampliare percezione e conoscenze, e gettare un ponte su mondi che il cultore del metallo potrebbe gradire per davvero.

9 lug 2016

RECENSIONE: ICED EARTH "BURNT OFFERINGS"


Da qui tutto ebbe inizio nel mondo della Terra Ghiacciata. È il primo passo della proficua collaborazione tra Matt Barlow e gli Iced Earth e, come noto, chi ben comincia... Questo disco è infatti uno dei migliori della discografia del gruppo, una discografia travagliata, ma fin troppo monocorde. Andiamo nelle viscere infuocate alla scoperta di queste note che, dopo oltre venti anni, accendono ancora le fiamme dentro di me.

8 lug 2016

SKYCLAD: IL MUCCHIO SELVAGGIO IN FUGA DAL FUTURO


I 10 MIGLIORI ALBUM DELLE CULT BAND (ANNI '90)

1996: "IRRATIONAL ANTHEMS"

Gli Skyclad sono per me legati a due linee di valutazione. Una è quella relativa al ruolo avuto nella storia del metal, e cominciamo con questa. Emergono non prepotentemente grazie alla caratteristica del violino e dello stile folk che pervade i brani, prima con "Jonah's Ark" (1993) e poi con "Prince of the poverty line" (1994). Il folk degli Skyclad muove dall'incrocio del metal con la musica popolare, sicuramente con un retroterra pagano, ma con la volontà di dare subito un'applicazione del modello folk alla trattazione della contemporaneità. Non si tratta quindi di un recupero di stili passati per il gusto dell'antico, ma della trasposizione di elementi tradizionali (il violino folk) e di moduli tradizionali (le ritmiche saltellanti e serrate) in composizioni che parlano di politica, società e temi esistenziali dei nostri tempi.

7 lug 2016

RITRATTI D'AUTORE: ROB HALFORD


Inauguriamo una rubrica che ci porta ad analisi inedite, private e scandalose dei personaggi più significativi della storia della musica heavy metal. Un ritratto d'autore come si effettuava nel Rinascimento, più di una fotografia, ma meno di una biografia. Sotto la grande lente a specchio di Metal Mirror, ecco la nostra visione di: Rob Halford.

6 lug 2016

DOVE STANNO I "MAGHI NERI"...




Emperor: "In the Nightside Eclipse", anno 1994. Si è già visto come i norvegesi Emperor, grazie a questo loro clamoroso debutto, si siano ritagliati un posto d'onore all'interno della storia del black metal. Oggi ci limitiamo a parlare di uno dei brani del suddetto platter: "I am the Black Wizards", il cui titolo tradotto alla lettera ("Io sono i maghi neri") mi ha sempre incuriosito per quell’effetto stridente che dà il contrasto fra il singolare del soggetto e il plurale del predicato nominale.

In tutti questi anni, tuttavia, l'unica mia premura è stata di andare a verificare se si fosse trattato di un errore di battitura nell'editing del package (cosa possibile nell'ambito delle produzioni underground) o di una cosa voluta. Ogni dubbio venne fugato andando a scorrere gli ultimi versi del brano, il quale si completa magistralmente con la voce strascicata di Ihsahn che ripete "I am them" ("Io sono loro"), andandoci a confermare che, sì, (io) sono per davvero (loro) i Maghi Neri! Andiamo a vedere esattamente di cosa stiamo parlando.

5 lug 2016

RECENSIONE: HAKEN "THE MOUNTAIN"


Il gusto dolce di un risveglio al mattino, bere una tazza di tè e guardare la montagna dalla finestra oppure... ascoltarla. Udirla e immaginarla anche sotto forma di progressive elegante degli Haken, grazie ai quali scopriremo la reale vetta da scalare dentro di noi. 

4 lug 2016

IO NON C'ERO: MONSTERS OF ROCK, REGGIO EMILIA, 12 SETTEMBRE 1992



Io non c'ero, ma avrei voluto tanto esserci. Correva l'anno 1992 e in una vasta area messa a disposizione dall'Aeroporto di Reggio Emilia si celebrava la quinta edizione di quello che è stato il "papà" del Gods of metal: il leggendario Monsters of Rock nella sua declinazione italiana.

La nostra rubrica "Io non c'ero" oggi non si adagia come consueto sul divano davanti allo schermo di un pc portatile, ma si addentra nei meandri della memoria per rispolverare i ricordi di un all’epoca adolescente che, non potendo partecipare all'evento, lo seguì da "lontano" con lo stesso sguardo trasognato che ha un bambino davanti ad una vetrina di un negozio di giocattoli. Una vetrina di ricordi rinverdita dalle “immagini” recuperate da internet ed accompagnate da qualche riflessione maturata in vecchiaia...

3 lug 2016

LA CLASSIFICA DEI MIGLIORI DIECI ALBUMS DJENT METAL


Forse stiamo parlando del niente, probabilmente stiamo frazionando l'atomo e classifichiamo un genere che andrà a sparire, ma oggi è vivo e attira molti fans del metallo pe(n)sante e con una sonda cibernetica ci avventuriamo nel labirinto di questa misteriosa, ma non troppo, corrente musicale: il djent metal.

2 lug 2016

I DIECI MIGLIORI ALBUMS DJENT METAL - ANTEPRIMA


Che diavoleria è mai questa? Cosa cazzo è il djent? Avete presente quelle persone che ti devono far sentire in difetto se non conosci le nuove terminologie? Ecco io mi sentivo vittima di un tranello quando leggevo le recensioni che, senza nascondere una certa spocchia, parlavano di tracce djent qui o progressive là. Quale genere riesce, in meno di un decennio, a catturare l'attenzione in un mondo così conservatore come il metal? Il Djent ci è riuscito, non si capisce bene come sia potuto accadere, ma sono esplosi miriadi di gruppi in questa corrente musicale. Metal Mirror ha studiato il fenomeno per voi, analizzato il genere e stilato una classifica di albums da accaparrarsi (ma anche no! nda) prima che tutto scompaia in una bolla di sapone o diventi il metal del futuro.

1 lug 2016

QUALE FUTURO PER IL METAL? LA "VIA" DEI BETWEEN THE BURIED AND ME


Non pensiate, cari lettori, che ai componenti della redazione di Metal Mirror interessi soprattutto fare retrospettive; analizzare, classificandolo, il trascorso del Genere; rievocare, con sguardo nostalgico e a volte malinconico, i begli anni andati (soprattutto le care e vecchie decadi ’80-’90 su cui tanto ci siamo soffermati e ancora ci soffermeremo).

No, a noi di MM interessa molto anche il Futuro del Metallo; capire dove va, o dove potrebbe andare, il nostro genere musicale preferito. E soprattutto quali potrebbero essere le strade evolutive da percorrere. E, infine, il “come” percorrerle.