Lo dico subito a scanso di equivoci: adoro “Renewal”. E adoro anche “Outcast” ed “Endorama”, che con "Renewal" compongono un controverso trittico di opere che ha svelato, nel corso degli anni novanta, le qualità autoriali di Mille Petrozza e le propensioni al cambiamento, fino ad allora insospettabili, di una band della vecchia scuola come i Kreator.
Cambiamento: era questo il tema di cui volevamo dibattere. Qui il problema non è l’album in sé (quel “Renewal” tanto bistrattato all’uscita e poi rivalutato successivamente), perché il senso di questa rassegna non è trattare gli album più brutti del metal, ma quegli album che hanno costituito un punto di “rottura” nel percorso di talune band. In questo caso, più che di una fase di definizione identitaria specifica per i Kreator stessi, sarebbe più lecito parlare delle crisi di un genere intero: il thrash metal agli inizi degli anni novanta.