Quella notte non c’era nessuno in casa e sentivo odore di polvere nell’aria, camminando in soggiorno senza idee e senza sapere dove sbattere la testa, ho deciso di fare una cosa che non avrei dovuto neanche pensare: ascoltare un disco dei Death Angel.
Partendo però da “Evil priest” e “Voracious souls” ho iniziato a percepire un’essenza diversa del thrash, per la precisione mi sono sentito parte di una comunità: la comunità dei riff.
Come se fosse la Contea per gli Hobbit, ho percepito quella sera nel mio
salotto, tra polvere e avanzi di cibo, la certezza di essere parte di un tutto
più inglobante e inclusivo.
La spinta, il ritmo e il groove generato da “The Ultra-Violence” dei Death
Angel ha generato in me la dolce consapevolezza di essere parte di un insieme,
un mondo cacofonico, pesante e dissonante come una padellata in faccia. Non giudico né gli acuti né i riff che si susseguono, quanto mi soffermo sul
fatto di essere parte di una famiglia, parte di una serie di persone che
sostengono questa cacofonia nella loro vita, ed anzi...la ricercano!
Questo mi lega a voi tutti: a prescindere dalle classifiche e dalle recensioni,
siamo collegati da questo estremo musicale che stanotte i Death Angel mi hanno
ricordato.
Così anche l’ultimo dei tossici, il diffidente o il metallaro alternativo si
trova a cercare e comprendere il mondo altrui grazie a questa dose di
elettricità che ha dentro.
Perché quando hai dentro un mondo che è fatto di elettricità difficilmente
riesci a trasmetterlo agli altri, ma riconosci immediatamente chi ce l’ha e non
può farne a meno.
Questa volta sono inaspettatamente i Death Angel a farsi paladini di questo
spirito elettrico, sono queste note che dal 1987 ascolto con sufficienza a
stupirmi e farmi sentire parte di un tutto.
Mi sento così debitore verso di loro e solo oggi approfondisco la loro discografia scoprendo che
avevano prodotto nel 2015 un documentario dal titolo emblematico, “A
Thrashumentary”, del quale non mi colpisce niente in particolare, se non il
fatto di sentirmi ancora parte di un insieme comune con Osegueda & soci.
Quattro anni fa esce l’ultimo album prodotto dall’Angelo della Morte: “The Evil
Divide” ma il loro Male, invece che allontanare, mi ha unito ad un’ideale
comunità metallara.
Per me i Death Angel resteranno coloro in cui ho percepito
un Evil United...