La classifica
di fine anno è un momento malinconico. Non perché si ripercorrano i fotogrammi
dei giorni appena trascorsi o perché ci si senta più vecchi, ma per la
necessità di constatare la direzione musicale del fenomeno estremo musicale con
più disincanto, con un sorriso amaro e con fiera esperienza del proprio
ego.
Come quando passeggi per le vie del centro ed incroci il tuo vecchio compagno di classe trovandolo invecchiato, ma tutto sommato in forma e adeguato al trascorrere del tempo. Ti coglie così quel senso di ineluttabile malinconia per il tempo trascorso e per certi entusiasmi che non possono ritornare, pur mantenendo un piacevole effetto nel vedere quello che il vecchio amico è diventato.
Così accade con il metal targato 2022 che è come quel compagno invecchiato che ti affascina sapendo regalare un sorriso sornione e sapendo anche renderti malinconico per i giorni trascorsi.
Ci sono band
giovani, ci sono band che spingono nell'estremo underground, ci sono critici
che rincorrono nei bassifondi per stupire i lettori con un gruppo scoperto nel
garage di Tel Aviv o ci sono persone che non riescono a staccarsi dall'amore
per vecchi mostri sacri della musica.
Noi abbiamo
scelto un'altra via.
La strada del
cuore e delle proposte di oggettiva qualità. So che possono sembrare
contraddittorie queste vie e palesare criteri limitati, ma è attraverso queste
componenti che nasce la migliore fotografia dei dischi estremi del 2022.
Quando parliamo di cuore, volgiamo lo sguardo a quelle ricerche e a quelle sonorità fatte con istinto, passione e disperazione che sembrano reali, ma si devono mescolare alla qualità della proposta con novità, coraggio e approfondimento.
Lascio a voi
tre riflessioni:
1. Quanta
difficoltà per confermarsi ad alti livelli o ripetersi con un disco di spessore
per le cosiddette nuove leve! Un esempio su tutti: gli Imperial Triumphant che
mostrano tutti i limiti nella nuova uscita, difetti che già si palesavano nel
precedente album, sin troppo incensato.
2. Quante
zampate mancate dai presunti campioni del genere! Mi riferisco agli Slipknot,
ai Megadeth, agli Alter Bridge e ai Ghost, tanto per capire come i loro
risultati siano al di sotto di standard attesi (e non pretendevamo certo la
luna).
3. Un giudizio
sospeso, al confine con l'apprezzamento, resta per i Rammstein che creano un
album più cupo del solito, ma con gusto e per i Porcupine Tree che escono dal
metal (o quasi) ma sanno quello che devono fare. Si sente puzza di bruciato per
queste due band, ma ancora si fanno rispettare.
Le belle notizie (è incredibile, lo so) provengono dall'Italia e dal Veneto per la precisione con i Messa che portano in "Close" le loro contraddizioni verso lidi mai toccati dal metal italico.
Aggiungiamo la forza espressiva post apocalittica dei Cult of Luna e mettiamo dentro un pizzico di ispirazione superiore per apprezzare il coraggio e le qualità degli White Ward.
Questo esprime il podio dei migliori dischi del 2022; un podio che racchiude il motivo per cui, quando passeggiamo per le vie del centro, siamo felici e malinconici perché vediamo la nostra vita invecchiata negli occhi degli altri, ma percepiamo anche il fuoco che ancora arde sotto le ceneri di un'esistenza estrema.
Un fuoco vero che non
è affatto assimilabile alla lux aeterna data da quel terribile ultimo singolo dei Metallica che ha inacidito il finale di questo anno.
Lars, non ce lo
meritavamo!
1. Messa - "Close"
2. Cult of Luna - "The Long Road North"
3. White Ward - "False Light"
4. Mizmor & Thou - "Myopia"
5. Cave In - "Heavy Pendulum"
6. Devin Townsend - "Lightwork"
7. Wilderun - "Epigon"
8. Dream Unending - "Song of Salvation"
9. Wormrot - "Hiss"
10. Doomocracy - "Unorthodox"