Partiamo
da un equivoco. Ad una prima interpretazione, avevo interpretato il titolo “The
Age of Dead Christ” come L'era del Cristo Morto, quindi età nel senso di era,
epoca. Il riferimento pareva quello alla nostra era, non tanto quella “dopo
Cristo”, ma quella dopo la morte di Cristo. Uno scarto di 33 anni su 2000, ma è
l'evento fondante, la morte (rispetto alla nascita o alla resurrezione) che
conta. E la Pasqua conta più del Natale nella storia di Cristo, perché è lì che il messaggio si rivela.
I casi potevano essere due: o una visione satanica, in cui si ribadiva che la storia di Cristo si conclude con la morte, e che la resurrezione è una rappezzata bugia per poter fondare una Chiesa sopra un profeta altrimenti perdente. In questo caso viviamo nell'era della salvezza "millantata" dietro il fumo della rivelazione, a beneficio della Chiesa. Oppure – seconda ipotesi – un riferimento (con pessimismo doom) al fatto che la parte salvifica del messaggio di Cristo non si è mai concretamente realizzata, e che quindi il mondo vive ancora con l'eredità della morte di Cristo, piuttosto che con l'eredità della sua resurrezione. Viviamo insomma, nell'era della salvezza mancata.
Nell'intervista
a RockHard i Necrodeath sembrano confermare quest'ultima visione, e ci lasciano
perplessi con una visione addirittura positiva della religione, la cui funzione
“superiore” rispetto all'umanità sarebbe poi stata tradita e travisata,
cosicché un messaggio di pace e tolleranza si è tramutato in un messaggio di
guerra e intolleranza. Anche in altre interviste i nostri insistono su questo
punto, e cioè sul fatto che, sostanzialmente, se Cristo è morto in croce in
nome del bene e dell'amore, come mai il cristianesimo ha presto mostrato un
volto sanguinario e intollerante?I casi potevano essere due: o una visione satanica, in cui si ribadiva che la storia di Cristo si conclude con la morte, e che la resurrezione è una rappezzata bugia per poter fondare una Chiesa sopra un profeta altrimenti perdente. In questo caso viviamo nell'era della salvezza "millantata" dietro il fumo della rivelazione, a beneficio della Chiesa. Oppure – seconda ipotesi – un riferimento (con pessimismo doom) al fatto che la parte salvifica del messaggio di Cristo non si è mai concretamente realizzata, e che quindi il mondo vive ancora con l'eredità della morte di Cristo, piuttosto che con l'eredità della sua resurrezione. Viviamo insomma, nell'era della salvezza mancata.
Una roba così Glen Benton l'avrebbe saputa spiegare e smontare in un temino delle elementari. Al di là di questo, come conciliare quest'idea con quella del satanismo come dottrina di riferimento, nella sua accezione di razionalismo spirituale, e di neo-umanesimo libero da vincoli religiosi? Perché uno dei brani, “The order of Baphomet”, parla appunto di questo, del satanismo razionalista, e nella stessa intervista (così come in altre) si fuga ogni dubbio sul fatto che il riferimento sia quello, per intenderci lo stesso di Carducci che celebra Satana come "forza vindice della ragione", in chiave illuministica.
Quindi, quale dovrebbe essere questa era "positiva" inaugurata dal cristianesimo, ma mai compiuta veramente secondo l'insegnamento di Cristo? Dobbiamo intendere che il satanismo è un anti-clericalismo, e che Satana potrebbe, in tal senso, identificarsi con il Cristo delle scritture, magari apocrife, tradito poi dalla Chiesa e dal corpus più ambiguo delle Scritture ufficiali ?
Il
tutto è reso ancora meno chiaro dalla copertina, in cui sembra di leggere una
“contro-rivelazione”. Si vedono le tre croci issate sulla cima del Golgotha,
corvi che girano intorno e un serpente che si attorciglia intorno alla croce di
mezzo. Una copertina bellissima, che mi aveva suggerito un'interpretazione bentoniana: il serpente (l'anticristo) individua, tra le tre croci, quella di
Cristo, e la rivendica come propria. Questa è la rivelazione finale: il
messaggio religioso è un messaggio diabolico, e il vero tramite con gli uomini
sarà il serpente. Beninteso, il serpente non è un interprete che induce in
errore, ma il vero autore del messaggio. Come se, al posto di Cristo, dalla
tomba vuota uscisse il serpente. In questo senso, l'Età del Cristo Morto è
un'età in cui l'uomo si riappropria di sé, lasciando morire il messaggio
religioso, e lasciando che chi lo segue sia preda del serpente. Quando
i Necrodeath parlano di Illuminismo come punto storico che segna una
anti-rivelazione, si potrebbe pensare che sia storicamente quello l'inizio
dell'era del Cristo morto e idealmente la morte di Cristo.
Come
comunicarvi la mia delusione teologica quando apprendo poi, ricercando altre
dichiarazioni dei Necrodeath, che tutto questo discorso sul titolo è un puro
equivoco? Non l'era di Cristo, ma semplicemente l'età nel senso de “gli anni
che aveva Cristo quand'è morto”. E perché tirare in ballo proprio i 33 anni di
Cristo? Perché casualmente il disco coincide con i 33 anni dei Necrodeath...
...i quali non si capacitano che gli uomini si uccidano nel nome della religione
nonostante abbiano realizzato, nella copertina, una sintesi perfetta della
risposta a questa scottante questione. Perché dunque gli uomini si dichiarano
seguaci del messaggio d'amore e poi uccidono in nome di quello stesso amore?
Semplice, perché dietro Cristo c'è il serpente. Come del resto dice chiaramente
anche Glenn Danzig in “Snakes of Christ”, come dicono i Deicide in “Serpents of
the light”: dietro ogni monoteismo c'è un Serpente. Basterebbe lèggere Metalmirror.
Le
uniche religioni che possono produrre il bene sono quelle che frammentano la
verità, che la rendono plurale. Se per ogni uomo ci sono più Dei, cioè nel
politeismo, ecco che c'è anche tolleranza. Se c'è una verità unica, c'è un Dio
solo per tutti gli uomini, e quindi nessuna tolleranza per la diversità, che è
automaticamente considerata come una deviazione dal giusto.
Si
può poi separare la figura di Cristo dal cristianesimo, e questa semmai è teologia. Ma sostenere, come i nostri, che “Cristo si schierava dalla parte dei
deboli”, significa fare fantastoria. La storia di Cristo è parte integrante
della religione, non esiste una parola di Cristo esterna alla religione. Un
Cristo “umano” è una creazione fuori dalla religione, che invece ne stabilisce
la natura divina. Esistono vangeli apocrifi, che sono tali poiché spesso
contengono elementi incompatibili con i dogmi cristiani. Sostenere che quindi
la Chiesa sia una manifestazione diabolica, mentre il messaggio originario di
Cristo fosse valido, significherebbe però dire che in realtà Cristo non
intendeva fondare alcuna Chiesa, ma semplicemente diffondere un messaggio
umanitario. Cioè un Cristo senza Dio. Ma si tratta di un personaggio
immaginario, da inventare, un adattamento impossibile della figura di cui tutti
leggiamo nelle Scritture.
Peraltro, anche un grande cantore della vicenda umana di Cristo, ovvero De André, ironizza sul fatto che Cristo desse spazio ai più deboli, ricordando che i più deboli non hanno avuto neanche la luce dei riflettori sul Golgotha, non hanno avuto neanche forze e tempo da perdere per fare da spettatori al calvario, troppo impegnati a morire, o a non morire, di fame. E se un valore al messaggio di Cristo si dà, è quello di richiamare il peso dei sentimenti tra individuo e individuo, fuori dalle leggi e dalle convenzioni. E fuori anche dal mito della rivoluzione dei poveri, perché in realtà il messaggio di Cristo giunse in maniera trasversale, ai poveri come ai ricchi, agli onesti come ai criminali. Una visione anarcoide del Cristo, chiaramente, ma non di santità, semplicemente di assoluzione dell'umanità da se stessa. Non a caso la Buona Novella di De André si compie con la morte, pessimisticamente.
Quindi, teologicamente parlando, il marasma regna sovrano. Che poi, copertina e title-track a parte, non è che si parli di cristologia.
Involontariamente,
però, con questo disco i Necrodeath pareggiano i conti con Benton, perché risolvono un enigma che tiene col fiato
sospeso il metal da anni. Come mai Glen Benton non si è suicidato a 33 anni, come
andava proclamando ai tempi degli esordi dei Deicide? Qui scatta l'intuizione.
Non lo ha fatto perché i 33 anni non vanno calcolati dalla nascita di Benton,
ma dalla nascita dei Deicide, analogamente al titolo “The age of dead Christ”,
che celebra i 33 anni come età dei Necrodeath. Quindi teoricamente Benton
dovrebbe compiere l'insano gesto nel 2023.
Ma
già forse gli sono cadute le braccia a leggere i ragionamenti cristologici dei
Necrodeath.
A cura del Dottore