Sssshhh! Se chiudo gli occhi leggo le pagine di Topolino
seduto nella casa dei nonni; in spiaggia divoro le avventure di Paperino; prima
di addormentarmi rileggo la sapienza di Qui Quo e Qua. Mi piace calarmi nella
mia dimensione infantile ascoltando gli odori di quel tempo che sono nascosti
dentro me, ma Tuomas decide di portarci per mano nel Klondike di Zio Paperone.
Gulp!
Capisco l’onnipotenza sul mercato discografico della Nuclear Blast, comprendo anche la voglia di rendere sempre più sinfonico il mondo delle produzioni, apprezzo anche il tentativo di dare una bellissima veste a questa idea di Holopainen, ma dove sta il confine tra qualità e ridicolo? Bof!
Leggo in giro e percepisco recensioni che si sentono in dovere di elogiare il
tastierista dei Nightwish con il suo lavoro solista, ma la sostanza? Gurgle!
Tuomas concepisce un disco fondamentalmente strumentale, fatta eccezione per
qualche parte recitata o gorgheggiata ma incredibilmente non perde la bussola.
Restando in tema paperoniano non trova la famosa Numero Uno, ma neanche solo
carbone.
Non capisco perché mettere al centro proprio le avventure di Zio
Paperone: il mercato non sentiva questa esigenza e non meritava tanto clamore
un disco simile ai lavori che solitamente Holopainen trasmette agli
altri musicisti dei Nightwish. Gasp!
Il punto mi sembra fondamentalmente questo: Tuomas, più che un lavoro solista
dove far emergere il suo credo o la sua potenza orchestrale e dimostrare a
tutti il suo cuore sinfonico, purtroppo non esagera, e invece di caricarsi un
mondo intero e travestirsi da Zio Paperone per rappresentare le sue gesta
avventurose, si dimostra un limitato che sì sa far bene questo tipo di musica, gestendone sapientemente gli spazi, ma non riesce, o non sa, andar oltre. Puff!
Voto: 7
Canzone top: “Cold Heart of The Klondike”
Momento top: l’andamento incalzante di “Dreamtime”
Canzone flop: “Into The west”
Anno: 2014
Dati: 11 canzoni 60 minuti