Un
vero metalhead ascolta musica tutti i giorni. Anche a Capodanno. Capisco che
sia un giorno particolare; spesso un giorno “a metà” posto che tutta o buona
parte della mattinata se ne va stando a letto, cercando di recuperare le ore di
sonno “perse” dall’aver partecipato al veglione di San Silvestro.
Veglione che presenta il conto nella giornata successiva…
Se quindi vi alzate un po’ rincoglioniti e non sapete come gestire la scelta dei dischi metal da ascoltare a Capodanno, ecco che Metal Mirror vi viene in aiuto, suggerendovi una playlist di album idonei per trascorrere il primo giorno di questo 2019.
Partiamo però a monte, dal principio, da quel brindisi e da quei baci con amici e parenti coi quali,
tradizionalmente salutiamo il nuovo anno…
Ore
00:00
Se
non avete utilizzato “2 minutes to midnight” degli Iron per il countdown, beh
almeno cercate di rimediare con “British
Steel” dei Judas! 36’ di super heavy metal ed ogni brano diventato un
classico. Ma qui ve lo consigliamo per cantare a squarciagola “Living after
midnight”, song che calza a pennello con la prima ora del nuovo anno. Mentre
gli altri convitati sono magari impegnati in qualche squallido trenino, con indosso cappellini di carta e lingue di Menelik in bocca, noi ci isoliamo per accompagnare Halford urlando…Living after midngith / rockin’ to the dawn!
Ore 1:00
L’alcool del cenone e del post-mezzanotte fa il suo effetto e quindi siamo
ancora su di giri. Abbiamo bisogno di qualcosa che pompi ben bene, che
vi faccia ballare spensieratamente…Qualcosa di valido ma al contempo non troppo
impegnativo: il nostro suggerimento ricade su ”Land of the free” del buon Hansen e dei suoi Gamma Ray! “Rebellion in dreamland”, “Man
on a mission” e “All of the damned” è un trittico che tirerebbe su anche i
cadeveri! Headbanging assicurato e…tutti pronti a salvare la galassia dalla
tirannia!
Ore
2:00
Come
si suol dire “la notte è ancora giovane” e la voglia di festeggiare dimenando
le chiappe alta. In questo contesto un po’ di alt metal / crossover è quanto fa
al caso nostro e vi consigliamo quello che è uno dei capolavori del genere,
vale a dire “The Real Thing” dei
Faith No More. Patton e soci vi sapranno far divertire come non mai guidandovi
verso il cuore della notte con anthems immortali contenuti nelle varie "Epic", "Falling to pieces", "Underwater love", "War Pigs"…top!
Ore 3:00
Siamo in quella fase dove il sonno e il rincoglionimento affiorano prepotenti…l’adrenalina ci fa reggere ancora ma in modo sempre più inconscio. In alcuni momenti ci si incupisce e affiora la voglia di metallo nero. E’ l’ora dei Dimmu Borgir e delle note di “Enthrone darkness triumphant” col quale violenza & maestosa epicità ci daranno quella spinta necessaria a non collassare per terra. E se a qualcuno degli astanti non piacesse il grugno di Shagrath, se ne vada pure a dormire...
Ore 4:00
E’
il momento peggiore della nottata…il sonno comincia a farsi sentire e gli
effetti dell’alcool tendono più ad abbioccare che a tenerti sveglio...difficile
trovare qualcosa di idoneo in questo stato d’animo, tra il sonno e la veglia…un
album onirico e sognatore è necessario per guidarvi verso quella che gli
spagnoli chiamano “madrugada”, quando la notte non è più notte ma l’alba è
ancora di là da venire…si si, il mitico Devin è ciò che fa al caso nostro e il
suo capolavoro ambient “Ghost” del 2011 è
quanto di meglio ci possa accompagnare tra le braccia di Morfeo…
Ore 5:00
Ci
congediamo, con le note della toccante "As you were" ancora nelle orecchie, dalla compagnia residua e ce ne torniamo a casa. La testa gira di brutto e l'unica cosa che desideriamo è toccare un materasso (e se per una volta non ci mettiamo il pigiama poco male).
Ci gettiamo esausti nel letto…ci aspetta un sonno
ristoratore…(sperabilmente!)
A cura di Morningrise
(continua e finisce domani)