Quando le idee di Dan Swano incontrano le influenze dei Dark Tranquillity, quando il death diventa melodico e c'è voglia di far passare momenti emozionanti senza inventare niente, quando pensi che tutto sia fuori tempo massimo ed invece tutto funziona ancora, benvenuti nel nuovo disco degli Insomnium, benvenuti nella porta di ingresso dell'inverno.
Dalla Finlandia più emotiva e malinconica arrivano questi ragazzi che, attivi da 15 anni, hanno pian piano attirato l'attenzione dei nostalgici. Nostalgici della melodia nel mondo estremo, nostalgici del death metal influenzato dalla cupezza del doom e pian piano a questi nostalgici si sono aggiunti quelli del black sinfonico e quelli dei primi Dark Tranquillity e così via... il pubblico degli Insomnium è cresciuto fino ad arrivare in questo 2016 con buoni attestati di stima.
Niente di nuovo sotto la luna invernale, però il disco è ben suonato ed ispirato. Corrono veloci le sinfonie come un treno nelle foreste innevate, si riconoscono le idee di Emperor, In Flames, Opeth, Moonspell e senza stupire c'è però una piacevolezza di ascolto.
Il disco riprende il concetto di "Crimson" degli Edge of Sanity con una canzone unica di 40 minuti, ma il concept fantasy mitologico che ne traccia le coordinate è abbastanza interessante perché ha punti di vista e narratori diversi.
Ci provano a fare il salto di qualità, in parte ci riescono anche, ma non avvicinatevi da queste parti se avete voglia di ascoltare qualcosa di nuovo. Le novità non ci sono, ma c'è il feeling ed è una uscita che rafforza il genere e che fa bene al nostro umore autunnale; laddove Akerfeldt deve per forza essere oltre a tutti e forzare i cancelli del progressive, qui l'unico cancello che abbiamo di fronte è quello che porta ad un inverno uguale a molti altri già vissuti.
Il tepore che troviamo sotto le coperte lo abbiamo già sentito, ma è sempre bello riscoprirlo.
Voto: 7/8
1 canzone, 40 minuti
2016
Etichetta: Century Media