"Parlare di Musica è come ballare di architettura" Frank Zappa

29 ago 2017

INTRODUZIONE AL METAL AFRICANO



Dopo una prima indagine esplorativa sul metal africano serpeggiava nei corridoi di Metal Mirror un'inconfessabile soddisfazione, prosecuzione di una conflitto artistico mai sopito tra Occidente e Terzo Mondo. In due parole: “Ce l'avranno anche più lungo come media, a pallone sanno giocare, ma sul metal in Nigeria hanno poco da dire...”.
In effetti il panorama del metal africano restituisce un'immagine a macchia di leopardo, con alcuni insospettabili stati alla guida di un movimento povero ma non debole, come l'Angola, il Botswana, il Mozambico o l'Algeria, e grandi assenti come appunto la Nigeria, il Camerun, lo Zaire.

Naturalmente, sotto il concetto di metal africano si possono comprendere due realtà: la prima è quella di un metal suonato da bianchi africani e caratteristico quindi di paesi come il Sudafrica, ma poco rappresentativo dell'Africa in senso etnico. L'altro senso è quello di metal “nero”, cioè come il metal può costituire veicolo espressivo all'arte dei diretti discendenti dei popoli sviluppatisi nelle regioni africane. Quest'ultima idea è in realtà illusoria, poiché le diversità percepite dalle popolazioni locali sono decisamente diverse dalla semplificazione bianco/bruno/nero dovute al mero colore della pelle.

Cosa potremmo prevedere del metal “africano” su base etnica? Poco o niente, anche perché gli esponenti di etnia “africana” nei gruppi metal noti sono scarsissimi. Tolti i Living Colour, che si collocano tangenzialmente al metal, mi viene in mente Derrick Green dei Sepultura, che ha comunque retto l'urto del ruolo di frontman di un gruppo in fase calante. Ricordo anche la composizione multietnica dei Suicidal Tendencies, con un chitarrista di colore dall'impatto decisamente non-metal. Ancora, possiamo citare l'avvicinamento al rap degli Anthrax.

Non abbiamo invece idea della suddivisione etnica degli amanti del metal, anche se ricordo di aver incrociato per caso in rete la foto di un fan africano di black metal che indossava la t-shirt dei Darkthrone inneggiante al “vero black metal ariano”. In ogni caso va ricordato che la celebrazione etnico-nazionalistica non equivale al suprematismo razziale, per cui niente di strano che una persona di colore possa apprezzare prodotti che celebrano la cultura ariana, così come è vero il reciproco. Il filone dell'anti-islamic black metal, già trattato in un altro articolo, è tangenziale perché non riguarda tanto l'Africa quanto il mondo islamico. Esiste un red-anarchist-black metal, che forse è una risposta antifascista al national-socialist black metal, o forse qualcosa di più vicino al valore ribellistico del black metal, in stile Venom per intenderci.

Un'altra osservazione può riguardare il passato coloniale. La prima nazione del Terzo Mondo a emergere nel mondo metal è stata indiscutibilmente il Brasile, seguito poi a ruota da altri paesi sudamericani. Di passato coloniale portoghese sono anche Angola e Mozambico, due degli stati in cui il metal fa capolino, senza peraltro alcun elemento materiale favorente.

Un'ultima precisazione deve riguardare il tipo di metal che ci troviamo ad affrontare. Troppo frettolosamente le realtà sono catalogate in riferimento a generi già consolidati. Inoltre, nell'imbarazzo di non parlar male di un metal povero e diverso, è tipico cercare appigli indiretti atti a suggerirne il valore e l'importanza, glissando sugli aspetti musicali. Ad esempio è facile sgattaiolare dal giudizio artistico sul metal africano buttandola sulla musica come sublimazione dei traumi storici dovuti alle guerre e al colonialismo e al bisogno di reagire agli orrori quotidiani o all'oppressione politica. Noi cercheremo di scrollarci di dosso questo complesso e partiremo innanzitutto dalla considerazione di ciò che di queste realtà ci arriva per poter essere valutato artisticamente.

Le prime curiosità con cui affronto questa disamina sono le seguenti:

- L'insieme delle tradizioni popolari africane troverà spazio nella via africana al metal? Penso in particolare non alle percussioni rituali, quanto al patrimonio di riti, magie e superstizioni dell'animismo.

- Le vicende storico-politiche dell'Africa saranno fonte di ispirazione?

- Se esiste una genetica del ritmo, questa sarà riconoscibile nell'afrometal e ne costituirà addirittura la cifra stilistica?

Vediamo se riusciamo a dare qualche risposta...

Angola

Botswana

Madagascar

Mozambico

Algeria

Zambia

Kenia
A cura del Dottore