Si è detto mille volte "il metal è morto", eppure il metal ha dimostrato nel corso dei decenni una formidabile resilienza (tanto per utilizzare un termine oggi in voga) che gli ha permesso di sopravvivere alle mode ed alle novità di volta in volta introdotte nel più vasto mondo della musica. Anche a seguito dello tzunami del grunge e delle sonorità alternative, che in effetti comportarono la scomparsa di certi filoni in forza nel decennio degli '80, il metal ha continuato a marciare inesorabilmente, rigenerandosi attraverso nuovi suoni e altrettanto nuove modalità produttive, contaminandosi ove necessario, codificando nuovi stilemi, rinfrescando quelli vecchi.
Ma se proprio bisogna parlare di crisi, sarebbe appropriato tirare in ballo lo scorcio finale degli anni novanta, dove il panorama si faceva ancora più confuso che in precedenza, ma dove a predominare era indubbiamente il nu-metal, visto da molti come un atto di tradimento nei confronti di quello che era comunemente considerato l'autentico spirito dell'heavy metal.
Già introdotto qualche anno prima dai maestri Korn, il nu-metal trionfava nel triennio 1998-2000 grazie ai lavori degli stessi Korn (all'apice del loro successo commerciale), di Deftones, System of a Down e Slipknot (giusto per fare i nomi più noti - e non citiamo i Linkin' Park per decoro), che riscuotevano grande popolarità fra le frange degli ascoltatori più giovani. Suoni, attitudine, look, tutto era agli antipodi del metal tradizionale, ma questo non significa che il nu-metal fosse artisticamente inconsistente, anzi, esso esprimeva i bisogni delle nuove generazioni e mostrava ancora una volta come il metal fosse capace di innovarsi senza perdere, nella sostanza, le sue caratteristiche fondanti, con buona pace dei molti detrattori.
Se ci permettiamo di parlare di crisi, tuttavia, non lo facciamo riferendoci al nu-metal, che non fu altro che una delle tante forme che il metal ha assunto durante la sua lunga storia (e nemmeno la peggiore), quanto al fatto che in quegli anni iniziò a manifestarsi in modo più significativo una strana tendenza nel metal, ossia quella di "svestire gli abiti del metal". Paradise Lost, Tiamat, Anathema, Ulver, In the Woods... e molti altri iniziarono infatti a produrre album che poco e niente avevano a che fare con il metal, chi alle prese con la darkwave ottantiana, chi con la psichedelia pinkfloydiana, chi con l'elettronica (tutte valide release che non abbiamo contemplato nella nostra Top 500 solo perché non siamo voluti uscire di tema, visto che di metal si parlava).
Una tendenza, quella appena descritta, che palesava la sensazione che il metal avesse esplorato tutte le sue potenzialità e che avesse bisogno di spingersi altrove per ritrovare la vitalità perduta. In realtà il metal continuava a fare il suo "sporco" lavoro: power metal, prog-metal, gothic metal erano ancora generi fecondi, mentre post-hardcore, post-metal e post-black metal tessevano trame sottocutanee per preparare quella riscossa che sarebbe avvenuta di lì a poco. Nel frattempo band come Nevermore ed Opeth dimostravano come il metal potesse ancora toccare livelli di eccellenza pur in modalità "gender fluid". E poi ci sono i due ultimi clamorosi lavori rilasciati da quel genio che rispondeva al nome di Chuck Schuldiner, ossia "The Sound of Perseverance", ultimo lavoro con gli storici Death, e "The Fragile Art of Existence", rilasciato in seno alla nuova esperienza Control Denied: a dimostrazione di come il metal fosse ancora molto lontano dall'esaurire le cartucce a sua disposizione...
351. Gamma Ray – “Somewhere Out in Space” (25/08/1997)
352. Rammstein – “Sehnsucht” (25/08/1997)
353. Royal Hunt - “Paradox” (23/09/1997)
354. Today Is The Day – “Temple of the Morning Star” (23/09/1997)
355. In The Woods… - “Omnio” (14/10/1997)
356. Arcturus – “La Masquerade Infernale” (27/10/1997)
357. Rhapsody of Fire - “Legendary Tales” (27/10/1997)
358. Deftones – “Around the Fur” (28/10/1997)
359. In Flames – “Whoracle” (18/11/1997)
360. Amon Amarth – “Once Sent from the Golden Hall” (10/02/1998)
361. Virgin Steele – “Invictus” (20/04/1998)
362. Blind Guardian – “Nightfall in Middle-Earth” (28/04/1998)
363. Carpathian Forest - “Black Shining Leather” (05/1998)
364. Therion – “Vovin” (04/05/1998)
365. Cradle of Filth – “Cruelty and the Beast” (05/05/1998)
366. Gorguts – “Obscura” (23/06/1998)
367. System of a Down - “System of a Down” (30/06/1998)
368. Crowbar – “Odd Fellows Rest” (07/07/1998)
369. Opeth – “My Arms, Your Hearse” (18/08/1998)
370. Bruce Dickinson – “The Chemical Wedding” (15/09/1998)
371. Death – “The Sound of Perseverance” (15/09/1998)
372. Shadow Gallery – “Tyranny” (22/09/1998)
373. Meshuggah – “Chaosphere” (09/11/1998)
374. Nightwish – “Oceanborn” (07/12/1998)
375. Edguy – “Theater of Salvation” (25/01/1999)
376. Nevermore – “Dreaming Neon Black” (25/01/1999)
377. Immortal – “At the Heart of Winter” (22/02/1999)
380. Ten – “Spellbound” (27/04/1999)
381. Children of Bodom – “Hatebreeder” (04/05/1999)
382. Neurosis - “Times of Grace” (04/05/1999)
383. Summoning – “Stronghold” (11/05/1999)
384. Marduk - “Panzer Division Marduk” (07/06/1999)
385. Dodheimsgard - “International 666” (11/06/1999)
386. Slipknot - “Slipknot” (29/06/1999)
387. Agalloch – “Pale Folklore” (06/07/1999)
388. Satyricon – “Rebel Extravaganza” (06/09/1999)
389. Coal Chamber - “Chamber Music” (07/09/1999)
390. Dillinger Escape Plan - “Calculating Infinity” (28/09/1999)
391. Windir – “Arntor” (11/10/1999)
392. Opeth – “Still life” (18/10/1999)
393. Dream Theater – “Scenes from a Memory” (26/10/1999)
394. Control Denied – “The Fragile Art of Existence” (30/11/1999)
395. Sentenced – “Crimson” (17/01/2000)
396. Deftones – “White pony” (20/06/2000)
397. At the Drive-in - “Relationship of Command” (12/09/2000)
398. Cave In - “Jupiter” (08/08/2000)
399. Dying Fetus – “Destroy the Opposition” (03/10/2000)
400. Symphony X – “V – The new mythology suite” (10/10/2000)
To be continued... (Vai all'Anteprima)
A cura di Mementomori & Morningrise