Definitemi pure un masochista, perchè mi sono
scientemente e deliberatamente fatto del male. Ma tanto male: mi sono pippato tutta assieme l’intera discografia dei Metallica dal 1996 ad oggi.
Sarà l'imminente uscita del nuovo album in studio tra poco più di un mese o non so cos'altro. Sta di fatto che mi sono sparato tutti e 4 gli album, nessuno escluso: “Load”, “Reload”, “St. Anger” e “Death Magnetic”: 305 (trecento e cinque) minuti. Cioè 5 ore e 5 minuti!
Guardate che sono proprio tante cinque ore dei Metallica post-blackalbum. Pesanti come il piombo; roba che le Dodici Fatiche di Ercole al confronto sono una passeggiata di salute…
Sarà l'imminente uscita del nuovo album in studio tra poco più di un mese o non so cos'altro. Sta di fatto che mi sono sparato tutti e 4 gli album, nessuno escluso: “Load”, “Reload”, “St. Anger” e “Death Magnetic”: 305 (trecento e cinque) minuti. Cioè 5 ore e 5 minuti!
Guardate che sono proprio tante cinque ore dei Metallica post-blackalbum. Pesanti come il piombo; roba che le Dodici Fatiche di Ercole al confronto sono una passeggiata di salute…
A cura di Morningrise
Per la verità, vent’anni fa, a
“Load” c’ero arrivato. Mi ero messo a sentirlo con attenzione e senza
pregiudizi. Andando a strimpellare con la chitarra anche le varie “Mama said” e
“The Unforgiven II” (non perchè mi piacessero particolarmente, ma semplicemente perchè erano le uniche che, per un incapace come me, era possibile riprodurre a grandi linee con una chitarra acustica).
Se in un primo tempo l'entusiasmo acritico verso un nuovo disco in studio mi aveva fatto mettere da parte le evidenti perplessità del contenuto del platter, il giudizio, nel medio/lungo periodo, era diventato
inevitabilmente negativo. Moooolto negativo...
Così quando uscì “Reload” nel 1997, ascoltato
comunque in modo fuggevole, mi rifiutai di andare avanti con coloro che
comunque avevano segnato la mia vita…metallica (gioco di parole non voluto, sorry).
Dai giudizi letti sulle riviste e
poi in rete, il mio abbandono, oramai quasi ventennale, dei Four Horsemen sembrava
essere stata una scelta corretta, supportata dalle uscite successive,
unanimemente riconosciute come pessime. E quindi ero tranquillo così. In pace
con me stesso.
Ma poi è venuto Metal Mirror:
prima il bellissimo post “revisionista” di Lost in Moments. E dopo l’intervista
impossibile di Mementomori a Cliff Burton. Lì qualcosa mi è scattato. Insomma,
se Cliff in persona ti dice che del buono c’è anche nelle ultime uscite dei
suoi ex compagni, chi sono io per dire il contrario?
Allora mi sono messo di buzzo
buono, sono andato a procurarmi i dischi che mi mancavano. Mi sono mezzo
pazientemente ad ascoltarli. Più e più volte volte. E…
E confermo che fanno cagare;
tutti quanti. Non se ne salva nessuno, con una nota di (de)merito per “St.
Anger” che tra songwriting infimo, produzione indegna e ispirazione
inesistente, raggiunge uno dei punti più bassi del metal tutto degli ultimi 15
anni. E soprattutto quel disastro trasposto in musica rivela una cosa: che nel
momento in cui i ‘Tallica hanno voluto ripigiare il piede sull’acceleratore non
hanno MAI trovato l’ispirazione, la creatività giusta, uno scatto di reni che
potesse dimostrare che fossero ancora in grado di dettare legge anche adesso in
ambito “pesante”.
Checchè ne pensi il nostro Cliff io dico che si sono limitati
a pestare senza un senso, senza alcuna credibilità giusto perché non potevano fare un Re-reload con quelle sonorità
hard-rock/southern.
Quanto fatto poi in “Death Magnetic”, seppur in modo più “strutturato” ha ribadito a cinque anni di distanza questo giudizio.
E vi dirò: quel paio di pezzi che ho sentito dell’imminente “Hardwire… to
self-destruct” non lascia presagire nulla di buono e/o diverso rispetto al
passato (speriamo almeno che non ripropinino brani fiume di otto-nove minuti
l’uno).
Ma tornando al focus di questo post: il nostro post sui Metallica dal
1996 a oggi cominciava con il proverbio “La merda più la rigiri più puzza”, ma
chiosava con la frase “Se sentite puzza di merda non guardatevi
attorno: siete proprio voi”.
E siccome non ci tengo a puzzare
di merda, e come Lost in Moments conosco il significato della parola “gratitudine”, ho
deciso anch’io, come il collega, di “inoltrarmi nelle fogne con
i resti dei Four Horsemen” (che frase geniale!). E, riemergendone, guarda un po’, me ne vengo su con altri 8 brani da salvare di questi disastrosi quattro album.
Otto brani che strappano la
sufficienza e che vedono i Nostri dare il meglio (!!??) a mio modo di vedere in
due contesti: quando si fanno riflessivi, con pezzi guidati da linee melodiche discrete. Oppure quando rispolverano la vena
sabbathiana (che ogni artista metal alla fin fine porta dentro) miscelandola
con sonorità southern rock, dando vita ad uno sludge metal a tratti coinvolgente
(ben inteso: questo tipo di sonorità le suonavano, prima e molto ma molto
meglio, i Corrosion of Conformity!). Ecco perché di queste cinque ore e passa
il brano che ricordo e riascolto sempre con piacere è “Bleeding me” (e brani a
questo affini, come “The outlaw torn” o “Fixxxer”). Perché credo che quella espressa in quel pezzo potesse essere la “strada” da percorrere per i metallica del terzo millennio (e
invece no: i metallica del terzo millennio ci hanno rifilato “St. Anger”).
Comunque, in fin dei conti ecco la mia personale
tracklist del secondo CD di “Loading Anger Magnetic”:
- Hero
of the day (Load)
- Bleeding
me (Load)
- The
outlaw torn (Load)
- Low
man’s lyric (Reload)
- Fixxxer
(Reload)
- The
unnamed feeling (St. Anger)
- Broken,
beat & scarred (Death magnetic)
- My apocalypse (Death Magnetic)
Riporto per completezza anche quella del primo CD:
- Fuel (Reload)
- St.
Anger (St. Anger)
- That
was just your life (Death Magnetic)
- The
day that never comes (Death Magnetic)
- All
nightmare long (Death Magnetic)
- Mama
said (Load)
- Until
it sleeps (Load)
- The
memory remains (Reload)
Poi ci ripenso e mi dico: forse tutto questo è un’autoillusione e i Metallica alla
fin fine hanno messo nel sacco anche me, che sono andato ancora a dedicargli un sacco di tempo ed energie mentali; e l’unica verità è quella che mi ha
detto il nostro Dottore in privato:
"Questa è la sofferenza a cui i Metallica costringono
il loro pubblico: fargli trovare del buono nei loro dischi, approfittando dei
fans. Vecchi e nuovi…"