Il buonismo è quel
filone della comunicazione, molto efficace sulle masse, basato sulla
rivelazione dei buoni sentimenti, da intendersi come rivelazione
della fondamentale bontà dell'uomo e della storia, che tende, anche
sotto la spinta di una Provvidenza Divina, verso la pace e l'amore
universale. C'è poi il buonismo celebrativo delle utopie di
vittoria del Bene sul Male, e quello sofferente, di denuncia.
Nella musica il buonismo prendeva, togliendo gli ultimi anni, tre vie: l'ecologismo, l'antimilitarismo, e la lotta alle diversità. Considerando che i punti fermi dell'homo sapiens sono sempre stati: lo sfruttamento dell'ambiente, farsi delle guerre con i pretesti più improbabili, e non vedere l'ora di trovare qualcuno di diverso rispetto a cui sentirsi migliore.
Nella musica il buonismo prendeva, togliendo gli ultimi anni, tre vie: l'ecologismo, l'antimilitarismo, e la lotta alle diversità. Considerando che i punti fermi dell'homo sapiens sono sempre stati: lo sfruttamento dell'ambiente, farsi delle guerre con i pretesti più improbabili, e non vedere l'ora di trovare qualcuno di diverso rispetto a cui sentirsi migliore.
Il metal buonista non
monopolizza del tutto questi temi, poiché c'è anche un modo
cinicamente critico di trattarli, come ad esempio fanno gli Slayer
con la guerra; o sarcastico, come fanno i Nuclear Assault con la
politica e il nucleare.
Negli anni 80 andava
molto la canzone ecologista, e ci furono artisti che addirittura
bruciarono per sempre la loro credibilità proponendosi come paladini
dell'Amazzonia (Sting), per non parlare di Celentano che fece del
tema un tormentone dei suoi monologhi televisivi. A dimostrare
l'assurdità di questo filone basti pensare che perfino Ozzy fu
ritenuto un personaggio spendibile come paladino dell'ecologia e
dell'antimilitarismo. D'accordo, portava i pantaloni a zampa
d'elefante e aveva cantato "War Pigs" con i Black Sabbath, e aveva
pisciato da ubriaco sui resti di Fort Alamo, ma si trattava pur
sempre di quel tipo che azzannava i pipistrelli. Che poi, pisciare su
resti archeologici è più naturismo, antimilitarismo, o
mortificazione dell'ambiente?
Ma soprattutto, l'aspetto più autentico del personaggio Ozzy è quello dell'anti-profeta, di colui che è sceso tra noi per annunciare l'angoscia suprema della non-verità, e farci riprendere dal trip delle varie rivelazioni, che siano cristianesimo o animalismo. Questa sua veste di predicatore alla Joan Lui non ci quadra proprio.
Ma soprattutto, l'aspetto più autentico del personaggio Ozzy è quello dell'anti-profeta, di colui che è sceso tra noi per annunciare l'angoscia suprema della non-verità, e farci riprendere dal trip delle varie rivelazioni, che siano cristianesimo o animalismo. Questa sua veste di predicatore alla Joan Lui non ci quadra proprio.
Il primo tentativo è una "Revelation" (sottotitolo: Mother Earth), in cui per fortuna il
messaggio ecologista se ne va in vacca soffocato dal tono surreale e
ipnotico di Ozzy, che ci propone la sua visione dell'olocausto della
natura e il suicidio dell'uomo. Il ritornello....”ooooh, let my
mother live” ricorda tanto Celentano quando diceva “sono il
figlio della foca, non voglio che mia madre muoia”, ma anche Albano
e Romina nell'infelicissima “Cara Terra mia” (dal ritornello
infelicissimo Cara Terra mia, ti stan spaccando il cu..ore e tu lo
sai).
Si presenta poco dopo
vestito da licantropo e si lagna che la gente lo tratta come un
diverso, mentre per lui il prossimo non è mai un diverso da
escludere ("You're no different"). Non c'è posto per chi azzanna i
pipistrelli in una società malata e piena di pregiudizi, e pare che
gli uomini preferiscano farsi nemici tra coloro che scelgono di
odiare, piuttosto che lasciarsi andare all'amore che li porterebbe a
vivere come fratelli. E qui facilmente ritornano alla mente gli
incisivi versi
Se n'i mondo esistesse un po' di
bene
e ognun si considerasse suo fratello
ci sarebbe meno pensieri e meno
pene
e il mondo ne sarebbe assai più
bello;
Versi che, recitati in corte d'Assise,
non furono invero compresi e non evitarono quindi al Pacciani la
condanna.
Si insiste con "Killer
of Giants", che pur con una
melodia cantilenante e accattivante, adattissima a Ozzy, cade sul
testo con considerazioni di un buonismo supponente, tipo: “se
nessuno di noi crede nella guerra, allora a che serve avere un'arma
micidiale ?”. Si propone la
solita visione di "War Pigs", secondo cui le guerre sono volute
dall'alto da chi il potere ha reso folle. Peccato che il mondo sia
pieno di esempi di persone che non vedono l'ora di farsi saltare in
aria, a patto che questo comporti anche la morte di altri e la
promessa di una ricompensa, anche immaginaria.
Ozzy
prende poi una strada diversa. Icona dark per famiglie, ormai adulto
e inoffensivo, pittoresco e bonaccione. Autoironico sulle sue mille
identità da palcoscenico ("Gets me through"),
sembra però voler tranquillizzare e giustificare una perdita di
aggressività che non provocare, come faceva prima, parodizzando le
varie possibili verità. E' di questo periodo il parto buonista più
deforme, “Dreamer”.
Ancora Ozzy parla della Madre Terra e di come l'uomo ne abusi, con
l'arroganza di chi dall'alto in basso ti giudica mentre fa finta di
schermirsi “Sai, io sono solo un sognatore...”,
esattamente come faceva John Lennon in "Imagine".
La questione, dice il santo sognatore, non è sapere chi ha ragione,
ma vivere nell'amore reciproco, e infatti ci dice “Il tuo
potere celeste può essere Dio o Gesù Cristo, questo mi importa
poco, a meno che non ci aiutiamo l'un l'altro non c'è speranza per
noi”. A parte l'ampia scelta
che ci è data - dalla Trinità non si sfugge – la storia insegna
come è più utile costruire rifugi antiaerei che fare appello alla
fratellanza universale.
Come
diceva De André in "Girotondo", visionaria rappresentazione
anti-buonista, dai buonisti equivocata come loro manifesto, l'uomo
tende alla guerra. I bambini sopravvissuti all'olocausto bellico
iniziano a giocare alla guerra tra i crateri desolati. Il gioco della
guerra è già di per sé la archetipica di questa spinta: chi gioca
ai soldatini non imita, ma vi riconosce un motivo fondamentale della
vita. I cuccioli giocano al combattimento per allenarsi. Nelle tribù
il gioco della guerra e la guerra vera sono elementi di un continuum
che si spera non giunga mai al suo compimento più sanguinoso, ma
deve essere presente.
Per
questo definiamo brani come "Dreamer", "Imagine" e simili come vicoli
ciechi spirituali, deformità. Belle per carita, gradevoli, ma
deformità. E questo è l'Ozzy che, concettualmente e liricamente, ha
meno da dire.
Ci risentiamo però del fatto che nel cartone animato ecologista prodotto dalle Nazioni Unite, "Ozzy Ozone", non possiamo vedere un Ozzy cartoniforme, e dobbiamo invece sorbirci la voce narrante di Luca Carboni.
A cura del Dottore
Rileggi le prime due parti: I e II
Ci risentiamo però del fatto che nel cartone animato ecologista prodotto dalle Nazioni Unite, "Ozzy Ozone", non possiamo vedere un Ozzy cartoniforme, e dobbiamo invece sorbirci la voce narrante di Luca Carboni.
A cura del Dottore
Rileggi le prime due parti: I e II