"Parlare di Musica è come ballare di architettura" Frank Zappa

11 dic 2025

VIAGGIO NEL DUNGEON SYNTH: VINDKALDR



Contemplando la pastorella...: Vindkaldr, "Ambient I" (2015)

Vindkaldr significa “vento freddo” in antico norreno: un monicker dunque nordico che potrebbe farci esclamare "Oooh, eccoci tornati finalmente in Norvegia, la patria di Mortiis e Burzum, dove tutto era iniziato!". Ed invece nulla di tutto questo: il progetto ha base nella parte opposta del globo terracqueo, per l'esattezza nella ridente città di Brisbane, capitale del Queensland, niente meno che in Australia! Ma non ci si stupisce oltremodo: l’Australia è sempre stata in grado di lasciare la zampata vincente un po’ in tutti gli ambiti del metal estremo. Una presenza discreta ma significativa: senza tirare in ballo act storici come Sadistik Exekution, Deströyer 666 e The Berzerker, e limitandoci alle nostre rassegne, possiamo dire che: 1) parlando di atmospheric black metal ci siamo imbattuti nei grandiosi Midnight Odissey; 2) fra i dieci nomi essenziali del funeral doom indicammo i Mournful Congregation; 3) in campo depressive abbiamo addirittura un pezzo da novanta del suicidal, ossia Abyssic Hate (senza contare nomi come Woods of Desolation ed Austere). Ovviamente nemmeno il dungeon synth poteva esimersi dall'annoverare fra le proprie file un degno rappresentante dalla terra dei canguri, a dimostrazione anche che il dungeon synth, come il black metal, sa attecchire in ogni angolo del Pianeta Terra e restituirci proposte credibili. 

Ma non solo: siamo ancora in anni in cui il fenomeno non era ancora molto diffuso (del 2015 è l’album di cui parleremo oggi), cosicché possiamo inserire questi vichinghi che hanno sbagliato rotta all'interno del novero dei pionieri della second wave del dungeon synth. 

6 dic 2025

VIAGGIO NEL METAL TOLKIENIANO - CONCLUSIONI


We were not made for death, nor born ever to die. Death was imposed upon us” (Non siamo stati creati per la morte, né siamo nati per morire. La morte ci fu imposta) – Andreth la Saggia

Maybe it was a gift to men to leave the world, when weary of it. Not a doom of death but a release.” (Forse era un dono per gli uomini lasciare il mondo, quando ne fossero stanchi. Non una condanna a morte, ma una liberazione)” – Finrod Felagund

E siamo giunti così al termine del nostro viaggio!

Abbiamo considerato svariati sotto-generi metallici (doom, stoner, death, classic, symphonic-power, black) e non (rock, folk, ambient), fatto la spola tra le due sponde dell’Atlantico e girovagato in Europa, da ovest a est fino ad approdare, in ultimo, in Terra d’Albione. Dieci i Paesi toccati: Austria, Cile, Francia, Serbia, Polonia, Stati Uniti, Italia, Finlandia, Russia e Regno Unito.

1 dic 2025

GUIDA PRATICA PER METALLARI: SHOEGAZE - 10 ESSENTIALS


Lo shoegaze non è certo un genere sconosciuto negli ambienti metal odierni, almeno per quanto riguarda gli appassionati di metal estremo, non fosse altro per l’affermarsi dell’apprezzata corrente del blackgaze, Il blackgaze è un filone tutt'oggi molto fecondo che, ridendo e scherzando, esiste da una quindicina di anni almeno, sdoganato e reso popolare da nomi come Alcest e Deafheaven e con un nutrito codazzo di realtà consolidate come Les Discrets, Amesoeurs, Lantlôs, Woods of Desolation, Ghost BathAn Autumn for Crippled ChildrenMØL, Agriculture, Sylvaine - giusto per citare i nomi più significativi.   
 
Sembra dunque più che opportuno andare ad approfondire l’argomento con una delle nostre imperdibili guide pratiche per metallari e capire come mai questo filone del rock alternativo, esploso agli inizi degli anni novanta, sia divenuto così importante per le evoluzioni del black metal del terzo millennio... 

26 nov 2025

Capitolo 5 - UNA FRONTIERA UNDERGROUND NEL METAL ESTREMO: GLI UPCHUCK

 



Upchuck è una band di Atlanta (GA) composta da cinque elementi, nata da legami con lo skateboard, l'edilizia e la delinquenza adolescenziale. Formata nel 2018, la band è composta da Spuzz Dangus (chitarra), Hoffdog (chitarra), Armando Arrieta (basso), Chris Salado (batteria) e Kaila "KT" Thompson (voce), che sono allo stesso tempo rauchi e rivoluzionari, traendo spunto da influenze punk, garage rock, psichedelia, doom e hip hop.

21 nov 2025

VIAGGIO NEL DUNGEON SYNTH: JÖTGRIMM




Come se niente fosse accaduto, Jötgrimm - "Gramessteig" (2015)  

Abbiamo introdotto ai nostri lettori il filone del winter synth parlando di Jääportit, uno che in un certo senso ha lanciato il sasso e poi ritirato la mano, visto che dopo il seminale esordio "Kauan Koskematon" del 1999 avrebbe progressivamente abbandonato i lidi del dungeon synth per abbracciare un sound più ricco e contaminato dalle istanze del post-rock. 

Sia quel che sia, con il tempo si sarebbe sviluppato un nuovo filone del dungeon synth tematicamente focalizzato sulla descrizione di mesti scenari invernali. Come successo per il dungeon synth, sarebbe nato un blog apposito (http://wintersynth.blogspot.com) auto-incaricatosi di definire e trattare questo sotto-genere musicale. E come per il dungeon synth, vi sarebbe stato un articolo introduttivo con tanto di definizione del genere (questo accadeva nel gennaio del 2013, poco meno di un anno dopo che la definizione di dungeon synth fosse stata ufficialmente coniata nel marzo del 2012). 

18 nov 2025

COME IL METAL ITALIANO E' DIVENTATO SE STESSO - 50 dischi per conoscere il metal italiano (new edition available!)


Cari Lettori di Metal Mirror,
nel ricordarvi che, da inizio febbraio '23, è disponibile la nuova edizione riveduta e corretta del libro in oggetto, linkiamo qui di seguito gli ultimi riscontri avuti da Truemetal.it e da Universorockandmetal.com:

https://www.truemetal.it/articoli/recensione-libro-come-il-metal-italiano-e-diventato-se-stesso

https://universorockandmetal.com/2023/02/25/come-il-metal-italiano-e-diventato-se-stesso/

La Redazione
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Finalmente è uscito! Ci riferiamo a "Come il metal italiano è diventato se stesso: 50 dischi per conoscere il metal italiano": il primo libro realizzato dalla redazione di Metal Mirror! Grazie a questa opera l'approccio "metalmirroriano" che avete imparato a conoscere (e, chissà!, ad amare) sulle pagine di questo blog, trova finalmente spazio su carta!

16 nov 2025

FONDI DI DISCOGRAFIA: LIERS IN WAIT - "SPIRITUALLY UNCONTROLLED ART"

 


È mai possibile entrare nella Storia del Metal Underground con all’attivo, praticamente, appena 17 minuti (dico-diciassette!) di musica?!

La risposta che, di getto, ci verrebbe da dare sarebbe, ovviamente, ‘NO’ ma gli svedesi Liers in Wait potrebbero farci ricredere.

Agganciandomi all’omaggio che il nostro Dottore ha recentemente dedicato a Tomas ‘Tompa’ Lindberg, in cui i Liers In Wait sono giustamente citati, ho deciso di rispolverare per la nostra rubrica  “Fondi di Discografia”, il mitico EP del 1992 della band di Gothenburg: “Spiritually Uncontrolled Art”. Di fatto, la loro unica pubblicazione riconosciuta (ci sarebbe anche un full lenght titolato “Deserts of Rebirth” ma non ci risulta di effettiva pubblicazione).

11 nov 2025

AN EVENING WITH...ATTILA CSIHAR - VOID OV VOICES (THE OLD CHURCH, LONDON - 30/10/2025)



Attila Csihar è ovviamente il cantante dei Mayhem, non solamente quello attuale in una formazione da sempre mutevole, ma anche colui che ha cantato sul mitico “De Mysteriis dom. Sathanas”, quando appunto i Mayhem erano ancora i True MayheM. Ancora prima era stato il frontman dei Tormentor e, più in generale, è senza dubbi una figura di prim'ordine nell'empireo del black metal, prestando di traverso l’ugola a diverse altre valide realtà, fra cui i nostrani Aborym e i Keep of Kalessin, giusto per fare i nomi più noti. Ma il Nostro ha anche da sempre espresso, senza snaturarsi, un’anima più sperimentale, prima con il progetto elettronico Plasma Pool, poi collaborando con i maestri del drone-metal Sunn O))). Fra questi solchi non va trascurata l’esperienza solista Void ov Voices, una dimensione spesso rimasta sotto traccia in una carriera a dir poco stellare e densa di passaggi pregni di significato, e storico ed artistico. 

Nonostante abbia già avuto modo di saggiare dal vivo il buon Attila sia con i Mayhem che con i Sunn O))) (peccato, a questo punto, esserselo perso con i Tormentor l’anno scorso al Cosmic Void Festival), non ho resistito alla tentazione di poter essere testimone oculare di una delle sue rare apparizioni in veste di solista.