"Parlare di Musica è come ballare di architettura" Frank Zappa

30 apr 2016

RESURREZIONI (settima puntata): ANATHEMA, SIAMO QUI PERCHE' SIAMO QUI!




Quello che doveva essere un post prettamente pasquale (il tema della resurrezione nasceva proprio come spunto per celebrare quelle festività, sebbene passare la Santa Pasqua assieme agli Swans non sia stato proprio il massimo dell’ortodossia cristiana!) è divenuta un saga di sette puntate dedicate alle reunion o alle rinascite artistiche che si sono verificate negli ultimi anni nel metal. Se abbiamo avuto modo di onorare gli apprezzabili ritorni di Swans (appunto), Burzum e Celtic Frost (tanto per citare quelli che abbiamo gradito di più), abbiamo anche dovuto constatare che la maggior parte di queste operazioni si sono rivelate, se non disastrose, poco significative. Heavy metal classico, glam, thrash, death: nessuno è scampato al fenomeno dell’Eterno Ritorno.

Concludiamo tuttavia questo ciclo di trattazioni (che ovviamente non ha pretese di esaustività) con una nota positiva: il ritorno degli Anathema con l’ottimo “We’re Here Because We’re Here”, rilasciato dopo sette interminabili anni di silenzio discografico.

29 apr 2016

XXV ANNIVERSARIO DEL DEATH - CARCASS: "NECROTICISM - Descanting the Insalubrious"


CLASSIFICA DEI 10 MIGLIORI ALBUM DEATH METAL USCITI NEL 1991

3° CLASSIFICATO: "NECROTICISM - Descanting the Insalubrious" (CARCASS)


42; 38; 46; 39; 36; 43; 37; 32; 39.

E 48.

No, non sto dando i numeri. Le cifre elencate nella prima riga si riferiscono ai minuti di durata di tutti gli album che, fino ad ora, hanno fatto parte della nostra Rassegna sul venticinquennale del Death.

Mentre 48 sono i minuti dell’album dei Carcass in oggetto.

28 apr 2016

RECENSIONE: LOCRIAN, "RETURN TO ANNIHILATION"


In una ipotetica classifica dei dieci migliori album di post-black metal (che forse un giorno stileremo) non metteremmo di certo questo “Return to Annihilation” dei Locrian. Un po' perché la componente black metal è decisamente periferica rispetto alla proposta dei Nostri, un po' perché questo lavoro del 2013, mano a mano che lo ascoltiamo, assume le sembianze di un palloncino che si sgonfia: splendente e rigoglioso all’inizio, poi via via sempre più inconsistente.

27 apr 2016

RECENSIONE: RAGE & THE SYMPHONIC ORCHESTRA PRAGUE "LINGUA MORTIS"


Mi trovavo a Dortmund nel febbraio 1996 quando uscì questo EP dei Rage che decido di celebrare a venti anni dalla sua coraggiosa e, per certi versi, pionieristica uscita. 

26 apr 2016

RESURREZIONI (sesta puntata): JUDAS PRIEST & IRON MAIDEN



Torneranno. Chi prima, chi dopo, torneranno tutti. Nel metal non si va in pensione, strano no? Tutti oggi vorrebbero andarci e non si può. Nel metal, dove la pensione per certi personaggi sarebbe cosa opportuna oltre che necessaria, proprio non se ne parla.

Con i fisici imbolsiti, con le rughe sul viso e i capelli sempre più radi, s’indossano i vecchi giacchetti di pelle, ci si mette il mascara e si torna sul palco: senza voce, senza forza, senza ispirazione. Senza voglia? Ma allora perché lo fate? Per i soldi? Per inconsapevolezza dei vostri limiti? Fatto sta che tornano tutti, senza eccezioni, chi sul palco, chi, ahimè, in studio…

25 apr 2016

MORTE E RINASCITA DI PAUL DI'ANNO: LA ZAVORRA DEI VECCHI MAIDEN



Parleremo di Paul Di'Anno e della maledizione dei vecchi Maiden. Qui non è soltanto l'annosa questione dell’artista che non riesce a staccarsi dal passato: l'ex cantante di una band gloriosa non deve necessariamente rimanerne schiavo a vita (basti pensare ad Ozzy che integra tranquillamente nel suo repertorio brani dei vecchi Sabbath, senza per questo essere ricordato come “quello che cantava nei Black Sabbath”). Qui si tratta di un personaggio dalla vitalità straordinaria, il quale, nonostante non abbia sicuramente sbancato, continua tutt'oggi a fondare gruppi, a produrre materiale. Un tipo che, spinto dall’incontenibile bisogno di stare sul palco, calca la scena oltre cento volte in due anni, a costo di farsi notare dalla Previdenza Sociale inglese che gli stava nel frattempo erogando una pensione di inabilità lavorativa.

24 apr 2016

XXV ANNIVERSARIO DEL DEATH METAL: PESTILENCE, "TESTIMONY OF THE ANCIENTS"



CLASSIFICA DEI DIECI MIGLIORI ALBUM DEATH METAL USCITI NEL 1991

4° CLASSIFICATO: "TESTIMONY OF THE ANCIENTS" (PESTILENCE)

Abbiamo visto, nel corso della nostra classifica, quanto il 1991 sia stato un grande anno per il death metal. Ma è con il poker di opere che abbiamo posto in cima alla nostra graduatoria che il genere si esprime ai massimi livelli. Il primo del quartetto è “Testimony of the Ancients” degli olandesi Pestilence.

23 apr 2016

RECENSIONE - AVANTASIA: "GHOSTLIGHTS"


Io a Tobias Sammet voglio bene. Da tempo. Sarà perché è mio coetaneo, sarà perchè lo seguo da quando era(vamo) poco più che ventenne(i), cioè dagli Edguy di “Vain Glory Opera” (1998). Li andai a vedere apposta dal vivo a Bologna, di supporto ai Gamma Ray, nel 1999. Era appena uscito il capolavoro della band di Fulda, “Theatre of Salvation”, e rimasi impressionato dalla tenuta sul palco di quei giovani ragazzi, dalla padronanza dei mezzi che esprimevano dal vivo, dalla loro caratura tecnica (in particolare da Jens Ludwig alla chitarra) e dagli acuti di Tobias. Ma soprattutto sembravano davvero divertirsi un mondo: freschi, brillanti, ispirati.

22 apr 2016

CORONER, THRASH METAL KAFKIANO



I 10 MIGLIORI ALBUM DELLE CULT BAND (ANNI '90)

1991: "MENTAL VORTEX"

Se per band di culto s’intende una band di grande valore affetta però da scarsa notorietà, tanto che il suo seguito si riduce ad una nicchia di estimatori invasati, sicuramente i Coroner sono stati (e lo sono tuttora) una band di culto. Il rapporto successo/valore (laddove per valore intendiamo: inventiva, personalità, ispirazione, elevato tasso tecnico) è in effetti uno dei più impietosi registrati nella galassia multiplanetaria del metal.

Agli elvetici non mancava nulla, eppure nel 1996 si scioglievano nel silenzio più assoluto, dopo cinque album a dir poco strepitosi (la band si riunirà nel 2010: un ritorno sui palchi di tutto il mondo che però non ha coinciso con un ingresso in studio). L’album “Grin” (1993) e la raccolta di classici, brani inediti ed alterative mixCoroner” (1995) rimangono dunque ancora oggi il sigillo finale di una carriera senza macchia, dove l’unica colpa della band è stata quella di essere stata troppo avanti per essere compresa dal grande (ma anche dal medio) pubblico. Tutto questo, c’è da dire, si consumò in un contesto sociologico (la seconda metà degli anni ottanta, la prima metà degli anni novanta) in cui tendenze e dinamiche storiche non hanno sicuramente giovato alla causa dei Coroner, che decisero di chiudere la partita proprio per lo scarso ritorno in termini di vendite. Diamo dunque un fugace sguardo alla loro grandezza, per poi approfondire le ragioni di questo fallimento, non di certo artistico.  

21 apr 2016

RECENSIONE DI UN IDEALE DISCO FANTASMA


Scommetto che adesso riesco a prevedere il vostro futuro e leggervi nel pensiero.
Siete dentro un negozio con un nuovo disco in mano, forse la vostra curiosità è stimolata, ma vi state chiedendo se sarebbe davvero una valida aggiunta alla collezione. Non importa in fondo di quale disco si tratti, perché la questione corretta da porsi è: ne vale veramente la pena? 

20 apr 2016

LEZIONI DI SATANISMO A FASCICOLI - I NOCTURNUS CONTRO CRISTO-SKYNET



Venne un giorno in cui gli uomini organizzarono un sistema di difesa che era in grado di reagire in maniera immediata ad ogni minaccia esterna. Questo sistema comunicava attraverso una rete di satelliti orbitanti ed era automatizzato al punto da non richiedere più l'innesco umano per entrare in funzione. Fino al giorno in cui le macchine decisero di far guerra agli uomini.

No, signori, non è la storia di Terminator, ma di come i monoteismi universali hanno preso possesso del mondo. E chi ci propone questa allegoria fantascientifica sono i Nocturnus.

19 apr 2016

LIVE REPORT: SECRET SPHERE (Genova - 09/04/2016)




Devo dire che subito ci sono un po’ rimasto male. Per i musicisti intendo. Cioè, il 9 aprile scorso arrivano a Genova (città che ha una tradizione metallica non indifferente) i Secret Sphere, una delle band più importanti del panorama power/prog italiano, con quasi 20 anni di carriera alle spalle, tour in mezzo mondo con band di fama mondiale (King Diamond, Gamma Ray, Edguy tra le altre) e…i componenti del pubblico non arrivano neppure a un numero a tre cifre!! Caspita…ma cavoli, c’è pure Michele Luppi alla voce!! No, dico…Michele Luppi…cioè, uno dei più grandi (il più grande?) cantanti italiani (la garbatezza di Geoff Tate unita alla forza di Kiske: così lo descriveva giustamente il nostro Lost In Moments nell’ambito degli Oscar di MM per i migliori vocalist) e non si precipita mezza città a vederlo??

No, evidentemente non si precipita…il che, egoisticamente parlando, ha avuto i suoi effetti positivi visto che ha permesso ai presenti di godersi il concerto in modo perfetto, riuscendo a stare comodamente a pochi centimetri dal palco.

18 apr 2016

RECENSIONE: EPICA "THE DIVINE CONSPIRACY"


Il fascino che nel mio immaginario ha suscitato la trama della Bella e la Bestia, penso non possa essere paragonabile a fantasie indotte da altre fiabe e, forse per questo, non sono mai riuscito a staccarmi da questo tipo di metal gotico con il cantato femminile misto a growl. Gli Epica sono un esempio perfetto di questo prodotto di metal sinfonico, ma attirano simpatie ed antipatie in modo così radicale che sono costretto a impostare la recensione come un libro game, scegliete voi da dove partire e in quale categoria vi riconoscete.

17 apr 2016

LIFELOVER: LA MISANTROPIA MOLESTA


Se uno si guarda intorno può scorgere ovunque giovanotti che si aggregano con entusiasmo: per ballare, far festa e agitare di fronte al mondo i loro cuori color arcobaleno. Non altro che la gioventù che Leopardi descriveva con rimpianto ne “Il Sabato del Villaggio”.

Poi ci sono i Lifelover: sarà deformazione professionale, ma non riesco a non preferirli. Chiariamo però subito un concetto: quel che è “bello” del depressive black metal non è tanto lo sbandierato messaggio di autodistruzione e disperazione, quanto la voglia di vivere che esso reclama, rivendica. L'ironia del nome è quindi relativa (più sarcasmo che ironia, a dire il vero). Diciamo che se li prendete come dei ragazzetti viziati che cianciano di dolore e morte perché sono annoiati vi sbagliate. Ma se prendete troppo seriamente uno che suona con una sorta di calzino infilato sulla testa secondo me siete ancora fuori strada...

16 apr 2016

RESURREZIONI (quinta puntata): THRASH TILL DEATH!!



 “Thrash Till Death” cantavano i Destruction. Testualmente: “Colpisci fino alla morte”, che può essere tranquillamente tradotto come “Thrasheggia fino alla morte” (o anche "finché puoi", aggiungiamo noi). Interpretazione avvalorata da un testo che, senza troppi veli, va ad inneggiare con fierezza alla solita fratellanza metal. Con “Thrash Till Death” si apriva “The Antichrist”, del 2001, punta di diamante della produzione recente dei teutonici, rinati a seconda vita nel 2000 con l’ottimo “All Hell Breaks Loose”.

15 apr 2016

NOCTURNUS, "TERMINATOR" IN SALSA DEATH



I 10 MIGLIORI ALBUM DELLE CULT BAND (ANNI ’90)

1990: “THE KEY”

Prima che diventassero capofila del movimento Death Metal mondiale, deflagrando col seminale “Altars of Madness” (1989); prima che l’istrionico David Vincent vi si unisse mettendosi dietro al microfono; prima di reclutare alla batteria il grande Pete Sandoval e diventare un four-piece…prima insomma di diventare i Morbid Angel che tutti conosciamo, il gruppo floridiano all'origine era un trio che annoverava tra le proprie fila un certo Mike Browning
Per un paio di anni, agli albori della vita dell’Angelo Morboso, egli rivestì il singolare ruolo di batterista/cantante (“mosche bianche” i batteristi/cantanti, seppur, caso vuole, recentemente il nostro Blog ne abbia ricordato un altro, cioè Chris Reifert degli Autopsy). Con quella formazione a tre, i Morbid Angel pubblicarono “Abominations of Desolation”, demo del 1986 che però non soddisfò minimamente il padre-padrone Trey Azagthoth. Effettivamente la voce di Browning non si può dire che fosse memorabile…

14 apr 2016

XXV ANNIVERSARIO DEL DEATH METAL: ATHEIST, "UNQUESTIONABLE PRESENCE"


CLASSIFICA DEI DIECI MIGLIORI ALBUM DEATH METAL USCITI NEL 1991

5° CLASSIFICATO: "UNQUESTIONABLE PRESENCE" (ATHEIST)

Gli Atheist irruppero sulla scena nel 1989 camuffati da gruppo death con la predilezione per soluzioni “jazzate”, ossia: ritmi sincopati, cambi di tempo, svisature in corsa con la sezione ritmica che saltellava intorno al riff per poi ricomporsi. Intorno a stilemi rassicuranti come il timbro vocale, titoli e grafica, si proponeva una destrutturazione del metal estremo, che all'epoca, a cavallo tra vecchio thrash e nuovo death, era quanto di più strutturato potesse esserci...

13 apr 2016

RECENSIONE: SERENITY "FALLEN SANCTUARY"


Sono un drogato, lo ammetto. Il mio doping si chiama: power metal sinfonico, ma non solo quello d'autore o i grandi capolavori, ma ogni uscita mi incuriosisce e stimola l'acquisto e l'ascolto. Da tempo studiavo questo gruppo di origine austriaca, di nascosto, senza darlo a vedere a me stesso leggevo le recensioni, ascoltavo su YouTube, ma poi ho fatto la fine di ogni tossico e ho comprato la mia dose.

12 apr 2016

RESURREZIONI (quarta puntata): VENOM & CELTIC FROST



Se c’è un gruppo spregevole nell’heavy metal, quel gruppo sono i Venom: gente che non sapeva suonare un cazzo e che si è semplicemente trovata al posto giusto nel momento giusto.

In un’epoca il cui il metal era ancora una fucina in forte fermento, un laboratorio infernale dove ciascuno poteva dire la sua e consegnarsi alla Storia, i Venom sono passati per artisti seminali. Vorrei vederli oggi, con gli altissimi standard attualmente vigenti, molti gruppi degli anni ottanta. Ma i Venom non sono mai stati sopravvalutati, questo va detto: quello che erano è sempre stato chiaro, davanti agli occhi di tutti. I Venom sono semmai stati premiati da un tempismo che li ha visti affermarsi come un'icona, i pionieri indiscussi del metal estremo.

11 apr 2016

È VERAMENTE ARRIVATA LA FINE DEGLI AC/DC?


Poveretti.
Parlo degli AC/DC, naturalmente. Hanno una miriade di problemi in questo periodo e non è davvero colpa loro, dovremmo fargli pat pat sulla schiena e dargli una mano, magari con dentro una pasticca di viagra per rendere meno depresso il loro umore. Prima la notizia di demenza legata a Malcolm Young, poi i problemi all'udito di Brian Johnson. Penserete che li sto commiserando, ma non è così!

10 apr 2016

XXV ANNIVERSARIO DEL DEATH: SUFFOCATION "EFFIGY OF THE FORGOTTEN"


CLASSIFICA DEI DIECI MIGLIORI ALBUM DEATH METAL USCITI NEL 1991

INTERMEZZO: "EFFIGY OF THE FORGOTTEN" (SUFFOCATION) 

Sospendiamo la nostra classifica per un attimo e concediamoci una "boccata d'aria" con i ...Suffocation!

I Suffocation... intanto una riflessione. In un periodo di rinnovato interesse per il death-metal, a distanza di dieci anni dall'anno mirabile 1991, mi posi una domanda: se, come era ed è mia tesi, il death-metal a cavallo di quegli anni toccò il suo apice per poi attraversare un'involuzione, come era possibile che vi fosse ancora un fiorente sottobosco di quei progetti? Ad un certo punto si moltiplicarono i progetti, è vero, ma con il meccanismo del Circo di Amedeo Orfei. Quel circo, costola povera dei circhi Orfei degli anni '80, proponeva numeri risicati in quantità e allestimento, ma ad un certo punto il pubblico cominciò a mormorare sotto il tendone, perché era fin troppo evidente che i vari artisti bulgari, croati, brasiliani etc. erano sempre gli stessi che cambiavano camuffamento...

9 apr 2016

QUELLI CHE ASPETTANO... LA RECENSIONE SU "THE ASTONISHING" DEI DREAM THEATER


Ci vuole pazienza nella vita! Il 29 gennaio 2016 i Dream Theater hanno pubblicato "The Astonishing" e per ora il disco giace inascoltato nella redazione di Metal Mirror, ma non per paura quanto per una serie di ragioni che ci hanno spinto a studiarlo a distanza. Le nostre prime riflessioni su questa monumentale uscita discografica sono una non-recensione, ricordi e sensazioni dettate dalla megalomania di Petrucci & soci.

8 apr 2016

KING'S X - NATURALMENTE "ALTERNATIVI"



I 10 MIGLIORI ALBUM DELLE CULT BAND (ANNI ’90)

FUORI CONCORSO: i KING’S X

Se c’è una definizione controversa e spiazzante, tra le mille coniate dalla stampa specializzata nel corso degli anni, per indicare un determinato sottogenere metallico, per il sottoscritto questa è senza ombra di dubbio Alternative Metal.

Anche perché il c.d. Alt-Metal è una “categoria” dove dentro ci può stare di tutto e di più. Infatti negli ultimi 25 anni e passa, cioè più o meno da quando si è sviluppato e affermato nel panorama mondiale, sotto questa definizione abbiamo visto inserire dalla critica band che suonavano nel modo più svariato: funk, rock, industrial, noise, rap, nu…bastava aggiungere a questi prefissi il sostantivo “metal” e tutto, ma proprio tutto (ad esempio anche lo stesso “grunge” è considerato come un genere alternative), sembrava poter essere annoverato sotto il grande “cappello” dell’alternative.

7 apr 2016

COSÌ UGUALI, COSÌ DIVERSI: LA STRANA RELAZIONE TRA LOU REED E STEPHEN O'MALLEY


Perché Stephen O'Malley ha costruito una carriera sulle convulsioni estreme del Nulla elettrico? Ha scelto di spingere agli estremi le intuizioni dei Velvet Underground, dotando il tutto di un appiattimento sonoro dietro enormi amplificatori. Eppure qualcosa ancora non mi quadra, ma l'inedito confronto tra Lou Reed e il leader dei Sunn O))) si arricchisce di un secondo capitolo dopo l'analisi del loro potere curativo di qualche mese fa.

6 apr 2016

REVISIONISMO STORICO: 1992-1999, LA TRILOGIA SPERIMENTALE DEI KREATOR


Pleasure to Kill” ed “Extreme Aggression” sono opere che da sole basterebbero per scolpire in caratteri cubitali la parola Kreator nella storia del metal. Ma Mille Petrozza non è certo uno che si è accontentato di sfornare un paio di capolavori e dormire sugli allori per il resto della sua carriera.

Ci dispiace per gli estimatori dei Sodom (che tanto ci stanno simpatici per la filosofia cazzereccia fatta di birra e sesso con bambole gonfiabili), ma Petrozza è di tutt’altra pasta. Come pochi altri nel metal (mi viene in mente un Chuck Schuldiner), egli può vantare ben due status: da un lato è stato un artista seminale capace di codificare stilemi, dall’altro è stato un autore che ha saputo dare forma alle proprie visioni artistiche, distaccandosi dal profilo con cui si era originariamente affermato. Ed è proprio questo “secondo” Mille Petrozza che oggi andremo a trattare, anzi a rivalutare. Su Wikipedia, infatti, il periodo 1992-2000 è indicato come quello del “declino”. Forse commerciale, aggiungiamo noi, ma non sicuramente artistico…

5 apr 2016

INCURSIONI NEL METAL: ZETAZEROALFA


Non si tratta di un gruppo che nasce nel metal o per il metal, ma utilizza vari generi come soluzioni espressive. Al centro c'è un messaggio esistenziale e politico che è illustrato da una vera e propria teoria di slogan stampati su magliette a tiratura limitata, molte delle quali ormai introvabili.

Come riportato nella confezione della maglietta, indossare Zetazeroalfa è una responsabilità...

4 apr 2016

RESURREZIONI (terza puntata): SE IL DEATH METAL RISORGE DALLA CRIPTA...




Swans, Burzum: due modi diversi di rinascere, due esempi di come sia possibile, dopo tanti anni, tornare alla ribalta e portare sul mercato discografico prodotti che siano in grado di competere con un passato glorioso.

Tuttavia le tanto sbandierate reunion divengono il più delle volte occasioni per raschiare il fondo del barile e permettere a vecchi ed imbolsiti musicisti, probabilmente pieni di debiti, di sbarcare il lunario facendo leva sulla fama guadagnata ai bei tempi d'oro. Se è vero che di solito il frutto di queste operazioni è un prodotto che è l’ombra di quello che fu, è anche vero che esse si possono rivelare ghiotte occasioni per accalcarsi sotto al palco e rivendicare la riproposizione dei grandi classici da parte di band che pensavamo oramai irrimediabilmente defunte. Ci si può dunque accontentare. Ma anche no…

3 apr 2016

XXV ANNIVERSARIO DEL DEATH - ENTOMBED, "CLANDESTINE"


CLASSIFICA DEI DIECI MIGLIORI ALBUM DEATH METAL USCITI NEL 1991

6° CLASSIFICATO: "CLANDESTINE" (ENTOMBED)

"Clandestine", uno degli album più caratteristici della storia del Death Metal, nasce in maniera decisamente travagliata. Il cantante dell'album d’esordio L.G. Petrov era stato cacciato via perché Nicke Andersson (batterista, nonché membro fondatore e all'epoca maggiore compositore del gruppo) era convinto ci avesse provato con la sua ragazza (una versione che non chiarisce comunque l’esito di tale prova). Dopo di che si approda a Johnny Dordevic, il quale non fa in tempo a registrare l'album perché in tempi record viene giudicato poco adatto. A quel punto Andersson chiama la casa discografica. Ecco il botta-e-risposta:

- “Ancora cambio di programma, ragazzi: Dordevic è fuori, canto io, bisogna pertanto cambiare i credits sul libretto e sulla copertina”.
- “Sticazzi! O ti trovi un’altra ragazza, bello, o fai il becco e stai zitto, ormai siamo in stampa!”.

Non è chiaro cosa scelse Andersson, ma poco dopo tornò in forze Petrov il mandrillo.

2 apr 2016

IDOLI E METEORE DEL CIRCO METAL ANNI '80 - MOTLEY CRUE


Un gruppo che non sarebbe potuto esistere in altro periodo. Un periodo (gli anni '80) in cui il benessere glassava tutto, anche la povertà, che pure c'era, e la violenza metropolitana, che dilagava. Per capire cosa fosse la glassa anni '80, si può fare un parallelo tra “On with the Show”, brano non indimenticabile dei Motley Crue, e "The Show Must Go On" dei Queen.

Nella prima si racconta con commozione, ma anche cinismo, come il mondo potesse andare avanti passando oltre gli anonimi cadaveri di chi non ce l'ha fatta o di chi si è distrutto nel tentativo di farcela. E' chiaro che la società passava sopra i cadaveri, perché ne era corresponsabile. Mentre i Crue, drogatissimi, scalavano le classifiche, loro coetanei e amici magari morivano per destini altrettanto drogati ma meno fortunati. Freddy Mercury invece cantava una straziante “The Show Must Go On” come anticipazione della propria morte e parlava di un sorriso che resta anche se il make up sbiadisce. 

1 apr 2016

BLIND GUARDIAN - UN ESEMPIO DA SEGUIRE? (Parte II)


Per introdurre la casistica cui appartengono i Blind Guardian, della quale abbiamo accennato nella prima parte del nostro editoriale, vorrei partire da un estratto del post che il nostro Mementomori scrisse proprio in merito agli Isis, già ivi citati:

Negli anni ottanta una grande band, una volta accreditata, poteva permettersi di pubblicare una sequela infinita di lavori fotocopia. Da un po’ di anni a questa parte il giochetto non funziona più: il mercato è esigente, i fan sono esigenti, gli artisti stessi sono più esigenti. E quindi o fai come i Tool, e non pubblichi più niente, oppure cerchi di evolverti, rischiando però di abbandonarti ad una deriva di ispirazione calante e mestiere crescente.

Teniamo alla mente queste sacrosante parole. Perché i Blind Guardian sono riusciti a evitare mirabilmente il pericolo dell'"ispirazione calante e del mestiere crescente".