"Parlare di Musica è come ballare di architettura" Frank Zappa

29 set 2018

I 10 MIGLIORI LIVE-ALBUM DEL METAL: "ALIVE IN ATHENS" (ICED EARTH)


Capitolo 8: “ALIVE IN ATHENS” (1999) 

Parto da una considerazione. “Alive in Athens”, registrato in due serate nel gennaio del 1999, è il live-album che celebra la prima parte della carriera degli Iced Earth: celebra ed auto-celebra con ridondanza, visto che la band all'epoca aveva rilasciato solo cinque studio-album ed "Alive in Athens" è addirittura triplo! Dati alla mano: trentuno brani per un totale di tre ore di musica contro le quattro ore e dieci minuti dei quarantotto brani che costituivano l'intero repertorio rilasciato da Joe Schaffer e soci. Alla faccia della sintesi! 

27 set 2018

DIECI ALBUM PER CAPIRE IL POST-INDUSTRIAL: BRIGHTER DEATH NOW, "INNERWAR"



Settima puntata: Brighter Death Now 

Almeno un paio di puntate della nostra rassegna devono essere doverosamente dedicate agli artisti della leggendaria etichetta Cold Meat Industry

Deutsch Nepal, Raison d'Etre, Atrium Carceri, Arcana, Coph Nia, MZ.412, Nordvargr, Folkstorm, All My Fate Lost, In Slaughter Natives, Mortiis, Ordo Rosarius Equilibrio, Rome, Desiderii Marginis, Ataraxia sono solo alcuni dei nomi che la CMI ha supportato dal 1987 al 2014, anno della sua definitiva chiusura. Fra dark-ambient, power electronics e neo-folk la storica etichetta svedese ha svolto un ruolo di primario rilievo nella promozione di quelle sonorità che potremmo definire, in senso generico, post-industriali. Al centro di questa mirabile impresa troviamo l'infaticabile Roger Karmanik, fondatore stesso dell’etichetta: uno che dell'industrial, più che una ragione di vita, ne ha fatto una vera e propria missione. Produzione, distribuzione e diffusione del Verbo, quindi, ma anche esposizione in prima linea con il suo progetto personale Brighter Death Now: terrorismo sonoro senza compromessi che meriterà l'appellativo di death-industrial

25 set 2018

25 ANNI DAL "SUONO BIANCO" DEGLI ANTHRAX



L’altra sera al ristorante un mio amico ha preso la panna cotta ai frutti di bosco come dessert. Subito dopo aver concluso l’ordinazione al cameriere, mi ha confessato di avere un debole per quel dolce e a me è venuto in mente questo disco degli Anthrax. 

23 set 2018

VIAGGIO NEL METAL ASIATICO: IL PRISMA METALLICO DELLA BIRMANIA



Myanmar. La scena metal è nella vecchia capitale, Yangoon. Neanche tutta, perché il gruppo principale che esamineremo alla fine si è trasferito in Australia. E' la prima volta che Metal-Archives toppa e fornisce uno spaccato né esaustivo né rappresentativo della scena metal birmana. Ci sono altri archivi che suppliscono, ma di solito il rapporto è inverso: Metal-Archives fonte principale, altri archivi ad integrare con qualche gruppo minore. Per la Birmania il gioco si fa duro.

Prima di tutto rifacciamoci la bocca con un po' di brutal, che serve come uno spazzolino per riportare il palato musicale al punto di partenza. Brutalità e asetticità fanno l'effetto di un gargarismo con bicarbonato

21 set 2018

CONFRONTI IMPOSSIBILI: IRON MAIDEN E CRISTIANO RONALDO - INVESTIMENTI "A RISCHIO ZERO"


Nel loro campo sono entrambi dei fuoriclasse. Campionissimi indiscussi, osannati da pubblico e critica sin dagli inizi della loro carriera. Gli Iron Maiden e Cristiano Ronaldo.

Un successo che va di pari passo, cosa rara di questi tempi, con la qualità. Musicale gli uni, calcistica l’altro. Una credibilità costruita negli anni, in cui il loro livello professionale, fuori categoria, gli ha garantito fama e contratti milionari.

19 set 2018

LEZIONI DI SATANISMO A FASCICOLI - KRIEGSMASCHINE, IL VERBO CONTRO LA CARNE


I Kriegsmaschine, in “Altered States of Divinity” affrontano in maniera monotematica la contrapposizione tra spirito e materia, e lo rapportano, nell’uomo e nel profeta, alla contrapposizione tra la sua umanità carnale e la sua “divinità” che esprime il Verbo. La parola divina, che utilizza il messaggero come guscio, è una sorta di antimateria che si mangia la carne, e che anzi richiede, per entrare, delle porte carnali, simboleggiate dalle ferite. La parola è seminata negli intervalli della carne, poi cresce e infetta, mangiandosi il corpo pezzo a pezzo.

17 set 2018

DIECI ALBUM PER CAPIRE IL POST-INDUSTRIAL: BLOOD AXIS, "THE GOSPEL OF INHUMANITY"



Sesta puntata: Blood Axis

I nostri lettori più attenti già conoscono i Blood Axis, avendoli incontrati nella nostra rassegna sul folk apocalittico.

Come i già analizzati Current 93, i Blood Axis vantano origini ‘industriali” e sviluppi nell’universo del neo-folk: un percorso costruito con coerenza e senza strappi concettuali, orientato proprio a superare quelli che erano stati i presupposti originari della musica industriale, ossia la critica al presente visto come fase terminale di una malattia dello spirito che infetta irreparabilmente l’uomo. Da qui la visione proiettata verso un futuro apocalittico e il conseguente recupero, a mo’ di purificazione, di un passato perduto, della Tradizione tramite stilemi folk. Ma a contrario di David Tibet e soci, nel corso della loro quasi trentennale carriera i Blood Axis hanno dato alla luce solo due full-lenght, il primo dei quali, il seminale “The Gospel of Inhumanity, sarà al centro delle nostre analisi di oggi.

15 set 2018

BRUCE DICKINSON SOLISTA: LUCI, OMBRE...E DI NUOVO LUCI


Non è semplice costruire una carriera solista quando il proprio nome è associato a quello di una band leggendaria, forse la più leggendaria di tutte nel metal. Nel caso di Bruce Dickinson possiamo dire che l’impresa è riuscita, complice la fase di fiacca vissuta dagli Iron Maiden durante la sua assenza. Ma non è stato un cammino facile per il buon Bruce, comprensibilmente impegnato a combattere gli ostacoli che un tale processo di emancipazione può porre lungo il tragitto. Andiamo a ripercorrere insieme questa strenue battaglia interiore, fra lotta ai pregiudizi, fantasmi interiori e urgenza di espressione… 

13 set 2018

VIAGGIO NEL METAL ASIATICO - METAL SULLA VETTA DEL MONDO, PARTE III: LA RIGENERAZIONE NEPALESE



Ed eccoci sulla vetta del mondo, dove il metal ha attecchito. E' nostra fantasia, tanto perché s'ha tempo da perdere, immaginare che proprio qui ci si rechi quando si è smarrita la via maestra del metal, per ricercare le origini in mezzo al Nulla. 

In una allegoria geografica del metal, ci sono epoche in cui i sottogeneri si affermano come luoghi in cui andare a nascondersi per incrostarsi sulle poche certezze rimaste, e altri in cui fioriscono come oasi intorno alle quali riorganizzare un'espressione più libera e multiforme. La vetta di un monte, incompatibile con la vita, dovrebbe custodire una sorta di segreto rigenerante del metal, a cui attingere in tempi di incertezza e smarrimento. Il nostro curioso pellegrinaggio ci porta quindi a scoprire intanto che di metal, in Nepal, ce n'è in abbondanza.

11 set 2018

BLASHYRKH: SEMEIOTICA DI UN AVAMPOSTO DI VITA


Blashyrkh è una parola che Demonaz ci propina fin dal primo album degli Immortal. La sicurezza con cui Demonaz parla di Blashyrkh è tale per cui i giornalisti, quando lo intervistano, si preparano prima e le domande partono già da un terreno di conoscenza minimo, cioè che Blashyrkh è una specie di regno fantastico popolato dagli elementi consueti della poetica Immortaliana

Vero, ma nessuno si è degnato di spiegarlo, per cui in realtà la domanda da porre a Demonaz nelle interviste è: “Ma che cazzo sarebbe 'sta Blashyrkh?

9 set 2018

RITRATTO DI UN (NON) AUTORE: SASCHA PAETH



Che cosa hanno in comune: Avantasia, Angra, Edguy, After Forever, Shaman, Kamelot, Epica e Rhapsody of Fire? 

Il genere è il Metal sinfonico, l’approccio musicale è similare e anche le fortune discografiche, ma c’è una figura che accomuna tutte queste band e che oggi festeggia il suo quarantottesimo compleanno: Sascha Paeth

8 set 2018

CIAO AMORE CIAO, CI VEDIAMO A BLASHYRKH - I MONDI PARALLELI DI TENCO E DEMONAZ



La cosa che più mi colpì della spiegazione che Demonaz dava del mondo di Blashyrkh era che si trattava di un luogo dell'anima. Si rifiutava di scendere in dettagli verbali, immaginifici, perché sarebbe stato pleonastico rispetto a ciò che già esisteva, cioè la sua descrizione sonora. Blashyrkh era il luogo descritto mediante quelle note, di cui si può anche ricavare qualcosa di iconico qua e là nei caotici testi degli Immortal, ma non un granché. 

Sostanzialmente, dopo aver passato in rassegna questi testi, il concetto è che fa un freddo boia e non si vede una sega dalla nebbia (poco male, perché tanto è buio pesto...). 

6 set 2018

DIECI ALBUM PER CAPIRE IL POST-INDUSTRIAL: NURSE WITH WOUND, "THUNDER PERFECT MIND"



Quinta puntata: Nurse with Wound 

I Nurse with Wound, con un monicker decisamente curioso ed un debutto dal titolo chilometrico (“Chance Meeting Of A Sewing Machine And An Umbrella On A Dissecting Table”, anno 1979), si iscrivevano di fatto nella lista dei primi mover della scena industriale britannica

Nati come trio, dal quarto album “Homothopy to Mary” (anno 1981) passeranno sotto il controllo del solo Steven Stapleton, fondatore e mastermind indiscusso del progetto. Stapleton è stato anche per moltissimi anni il più stretto collaboratore di David Tibet e dunque l’architetto di quelle sonorità che hanno caratterizzato i primi terribili parti discografici dei già analizzati Current 93: per questo motivo, l’entità Nurse with Wound rappresenta sia un tassello indispensabile per la storia dell’industrial classico che un avamposto di intelligente sperimentazione in direzione dark-esoteric, che poi non è altro che il taglio che abbiamo voluto dare alla nostra rassegna dedicata alle sonorità post-industriali

4 set 2018

RECENSIONE "SONGS FROM THE NORTH I, II, III" (SWALLOW THE SUN)


Il disco di doom metal da portare nell’isola deserta, ma non tanto per la bellezza quanto per la completezza. In quest'epoca dove il lungo è fuori moda, i Therion con “Beloved Antichrist” riportano nel 2018 il triplo cd come gli Swallow The Sun fecero con queste Canzoni dal Nord datate 2015.

2 set 2018

VIAGGIO NEL METAL ASIATICO - METAL SULLA VETTA DEL MONDO, PARTE II: BHUTAN, ENTROPIA DI UNA SCENA



In Bhutan, il secondo dei tre paesi himalayani che andiamo a esaminare, siamo già messi meglio che in Tibet. In Tibet si sogna l'esistenza di una scena, in Bhutan abbiamo per lo meno le foto dei gruppi. Per la musica purtroppo è un altro discorso. 

Le premesse ci sono. Anzitutto un gruppo Facebook “Metal Bhutan”, più un altro gruppo che in generale raccoglie contributi da ogni realtà musicale bhutanese. Apprendiamo addirittura di un evento nazionale, il Painkiller 1.4 del 2016, la cui data e sede sono tenuti gelosamente nascosti. Il tutto però a fronte di una produzione che propone a malapena qualche spezzone live, di cui uno dei Forsaken che suonano "Sad but True" dei Metallica...