"Parlare di Musica è come ballare di architettura" Frank Zappa

20 lug 2020

METEREOLOGIA METAL: LA PIOGGIA


La pioggia è un simbolo di fine, di implosione, di chiusura di un ciclo. Così come nel diluvio biblico, in generale l'acqua non è la fine assoluta, ma è un passaggio. A differenza del fuoco, che è di per sé distruzione, l'acqua contiene in sé il seme della rinascita, poiché nutre ciò che affoga. Se nell'incendio è importante ciò che sopravvive (come l'Araba Fenice), l'acqua “semina” il suolo che la riceve, e trasmette quindi vita nello stesso atto in cui la travolge.

Nel mondo del metal la pioggia è decisamente di tutti i colori: bianca, scura, nera, d'ebano, rossa, gialla acida, viola, addirittura fuxia, scarlatta, cremisi (colore che esiste, ricordiamo, quasi solo nel lessico poetico inglese), blu, luccicante, dorata e d'argento.

La sua forma liquida accoglie diverse “sostanze”: pioggia di sangue, di fuoco, di velluto, di zucchero, vetro, plastica, e contiene i più disparati metalli. Di ferro, mercurio, iodio, zolfo.

Ci piovono in testa le cose più impensabili: diamanti, ceneri, cemento, bombe, proiettili, sassi, teschi, tizzoni, aghi, budella, locuste, napalm, whiskey, cioccolato, birra, secrezioni corporee come la bile… ma nient'altro, e qui ci sorprende tutta la pletora di gruppi brutal/slam, porno-grind che non hanno saputo approfittare della facile immagine. I The Infinite Within parlano di un pioggia “organica”, ma si riferiscono alla simbologia emotiva della pioggia.

Piove nelle quattro stagioni, specie in Autunno: c'è ad esempio la pioggia della foresta d'Autunno, e la Malinconia della pioggia d'Autunno, mentre rimane ancora disponibile alla SIAE la Malinconia della foresta d'Autunno, ma dovremmo controllare nell'articolo sul tema della foresta.

Non piove esplicitamente in tutti i mesi: sono citati Gennaio, Aprile, Giugno, Luglio, Agosto, Settembre, Ottobre, Novembre. Piove solo nel fine settimana, Sabato e Domenica. Se si può scegliere l'orario, a mezzanotte: orario non casuale, visto il valore di passaggio della pioggia dalla fine di una vita all'inizio di una nuova.

Rispetto al momento della transizione rigenerante indicata dalla pioggia, possiamo indicare tre momenti:

A) la pioggia di andata. Essa coincide con la fine. Inizia e non finisce più. Ci sono città in cui piove sempre, mondi talmente immersi nella pioggia, che quando scende il buio il movimento creato dalla pioggia crea esso stesso una realtà forse inesistente. Le visioni di “Artifacts of the black rain” degli In Flames alludono appunto ad un paesaggio desolato, o comunque spettrale, la cui autentica esistenza è dubbia, velata da una lente deformante che potrebbe al limite far sembrare intero ciò che è in rovina, vivo ciò che è morto, e far germogliare il nulla assoluto di speranze mal riposte. Prevalgono da questo punto di vista gli attributi negativi: pioggia dura, tossica, amara, di fuoco, velenosa, fredda-gelata, senza pietà, maledetta, funerea, pestilenziale, malata. Ringraziamo i WRNLRD per la bella immagine della Rain of rot, la pioggia di marciume.
Emotivamente è una pioggia di dolore, di sofferenza, di morte, di terrore, d'odio.

I Mourning Lenore esemplificano questa visione della pioggia con la loro "Rain's seduction":

Ovunque solo ombre rimangono;
ovunque il mio sguardo si posi c'è un'anima in pena;
ceneri calde d'umanità mi scorrono nelle vene.
Non mi resta che aspettare la pioggia, fredda che lavi via le mie colpe,
mi liberi, mi lasci esistere. Che mi porti giù da capo,
che mi riconduca là dove è il mio posto.

Non potevano mancare i My Dying Bride all'appello della pioggia, che in “From darkest skies” cantano appunto dei cieli più neri, gravidi di precipitazioni: “I am in pain, and i don't know why, under heavy rain, from darkest skies”. In questa fase, negativa, la pioggia batte forte, ma può essere muta di spiegazioni, e non indicare alcuna soluzione. Da qui il senso di immagini come l'uomo nudo sotto la pioggia, in catene sotto la pioggia, schiavo sotto la pioggia. Stesso discorso per le immagini della pioggia “che cade dentro”, o della di “sanguinare pioggia”, e delle “ferite che sprizzano pioggia”. L'accostamento tra lacrime e pioggia, suggestivo della dispersione della vita umana e dei suoi significati nell'infinito cosmico, è molto efficace ma ormai associata in maniera stretta a Blade Runner, e al discorso d'addio del cyborg cattivo ("Tutto questo è destinato a svanire come lacrime nella pioggia. E' tempo di morire").

Gli Atrocity invocano la pioggia per stendere un velo pietoso: “umori ed emozioni, circoli e vibrazioni, neri sono i giorni che verranno, in un eterno ricordo....credo proprio di aver fallito in tutto, quando a guidarmi la mente sono pensieri di dolore... e voglio chiedere che cada la pioggia

B) la pioggia è però profetica, già nella fase negativa. Quando non smette di piovere già si sospetta di dover capire qualcosa, e questo perché la pioggia non è comunque mai scontata. La pioggia è arcana, ci vuole comunicare qualcosa, e sa quale è la verità. Una verità antica come la pioggia. La pioggia non conosce innocenza, come di dicono da Portland i Dead By Dawn. I Llyr ad esempio notano che la pioggia si lamenta. Perché? Forse perché, come dicono i Black Howling, la pioggia sono le lacrime degli antenati? D'accordo, ma perché gli antenati ci rompono i coglioni? Cosa hanno di così importante da dirci, al punto da farci anche bagnare completamente per attirare la nostra attenzione?

D'altra parte anche l'uomo cerca dalla pioggia una risposta: ricorrono immagini di volti contro la pioggia, di pioggia che cade dentro agli occhi. L'uomo segue la pioggia, cammina sotto la pioggia. E la attende e la invoca, non tanto per sigillare una fine, ma per avere una risposta.
La pioggia in questo stato “di mezzo” ha attributi più incerti ed ambigui: nebbiosa, elettrica, ululante, drammatica, emozionale, rabbiosa, ipnotica, dimenticata.

Dove ci porta la consapevolezza pluviale: da un punto negativo in che direzione? Cosa c'è oltre i cancelli della pioggia? Magari nulla. Gli Apollonize suggeriscono dalla pioggia furiosa alla pazienza dolorosa. Potrebbe essere questo stesso il senso dell'immagine dei Dark Lunacy della pioggia dopo la neve: la neve gela, uccide; dopo di che la pioggia arriva a sciogliere pian piano, senza fretta, perché comunque si tratta solo di rendere più comoda la rassegnazione. Eppure, se la neve si mangia la pioggia per sciogliersi, anche i fiumi (Rivers of Nihil) sono definiti “rain-eaters”, in un evidente rapporto di rigenerazione ciclica di ciò che sembra scorrere ormai verso il nulla, ma riceve l'inseminazione di un nuovo significato da portare avanti.

Sotto la pioggia non tutto è vano. Ci sono eroi, soldati sopravvissuti. Ci sono guerre da finire, torti da vendicare, torri da rialzare. I Savatage, scesi nel profondo dello sconforto dove solo Jon Oliva (e Marco Masini) ti sanno portare, chiudono “Gutter Ballet” con "Summer's rain". Il tempo guarisce -dice Jon – solo quando lasci andare la presa / quante notti ho passato in bianco, contorcendomi, scosso, fino all'alba...dove sei finita? Ti troverò in qualche modo....Qualche volta non ti resta che credere...Oltre ieri, io troverà la mia strada...nella pioggia d'Estate". Insomma, un speranza in cui credere, anche se per il tono disperato con cui Jon la indica, viene più da toccarsi che da riprender fiato. Ci si può rinfrancare parzialmente con il Jon meno funereo, quello di "Handful of Rain":
La notte si fa più fitta; da qualche parte nel profondo, si nasconde come un''arca, e ti lascia sempre entrare. Il barman si avvicina e versa un'altro goccio, per l'anima persa all'angolo, che mai ha trovato chi ancora prega. E la testa si annebbia, fino a non sentire più dolore, e l'anima implora per una manciata di pioggia !”.

C) la pioggia di ritorno. Si benedice la pioggia, si attende con speranza. La pioggia scende a guarire, purificare (ci sono tre parole per indicarne questa proprietà: cathartic, cleansing, purifying). La pioggia assume attributi attivi: è calda, bruciante addirittura, vivente, e a dimostrazione della sua funzione costruttiva, si presenta “impeccabile” (Elenium). E' pioggia di stelle, di sogni, di idee e pensieri. Piove sulla terra brulla. Spuntano fiori nella pioggia.

Per gli Slayer è il cielo a vomitare già pioggia da spaccature oscene nella coltre di nuvole ("Raining Blood"): questa pioggia parla dell'orrore del mondo e sarà la base della consapevolezza del re del mondo, che dominerà l'orrore con la forza della sua volontà. “Raining blood, from a lacerated sky, bleeding it horror, creating my structure, now I shall reign in blood!”.

Per i Novembre di “Arte 900” la pioggia di inizio anno ("January Tunes") è metafora di una volontà che si riforma, o di un'eredità che qualcuno porterà avanti. “Dopo la mia morte tornerò indietro una sola volta: sarò...un giorno di pioggia battente”.

Ma soprattutto, nella tipica ambivalenza assassina del suicidal-depressive, gli Abandoned by Light intitolano “La pioggia è la nostra fortezza”. Un riparo, una falsa morte da cui ogni contrattacco prende origine. In questo senso i più incisivi sono i Samael, che aprono un disco ("Passage", 1996) con "Rain", sentenziando: “Che piova un giorno, un mese, un anno, che piova mille anni al giorno...questa è la risposta divina a tutte le lacrime versate, per ogni sogno spezzato, per ogni piano concepito..."; e finiscono annunciando: "i nostri semi saranno sparsi più in largo, le nostre radici cresceranno più a fondo, i nostri rami più in alto".

Se Cecco Angiolieri cantava secoli fa “S'i' fosse foco”, c'è chi oggi invece ha composto “Se io fossi la pioggia”. Trattasi dei polacchi New Breed: Guardavo le gocce di pioggia sferzare l'erba verde; sentivo il loro odore, mi pareva di sentire la loro voce morente. Esistevano un secondo, nel cadere dal cielo rosso sangue, sul nostro mondo amaro. Nessuno si accorgeva della loro tragedia.

Che dire: un secondo nell'esistenza di una goccia di pioggia che assolutamente non ne esaurisce la vitalità. Come abbiamo visto, il cadere della goccia di pioggia è apparenza, le gocce cadenti puntano alla ferita aperta nel cielo, ma poi fonderanno una reazione, e magari andranno a consolidarla. Dalla pioggia nascono alberi che si innalzano verso lo stesso cielo ferito, riportando quindi lo spirito della pioggia verso l'alto...ovvero il concetto di “pioggia ascendente” dei Breakpoint o dei Coscience (o meglio: che mai ne posso sapere? So solo che entrambi hanno come titolo nel repertorio una Ascending rain).

A questo punto ci congediamo, e pazienza se non sapremo esattamente il significato della suggestiva immagine della Regina sotto la pioggia nucleare, se non sappiamo cosa stiano a simboleggiare i Vitelli sotto la pioggia (strumentale, ahimé, degli Agael).

Sicuramente concordiamo che la pioggia è arte (che è anche il nome di un gruppo metal galiziano), e ci dissociamo dai Kaets, che non trovano di meglio che rivolgere alla pioggia l'epiteto di “fottuta” (bah). Ci pensano gli Autumn Lethargy a fargli rimbalzare contro questa greve offesa, con il loro “specchio solido di pioggia”.

A cura del Dottore