"Parlare di Musica è come ballare di architettura" Frank Zappa

29 mag 2025

COME IL METAL ITALIANO E' DIVENTATO SE STESSO - 50 dischi per conoscere il metal italiano (new edition available!)


Cari Lettori di Metal Mirror,
nel ricordarvi che, da inizio febbraio '23, è disponibile la nuova edizione riveduta e corretta del libro in oggetto, linkiamo qui di seguito gli ultimi riscontri avuti da Truemetal.it e da Universorockandmetal.com:

https://www.truemetal.it/articoli/recensione-libro-come-il-metal-italiano-e-diventato-se-stesso

https://universorockandmetal.com/2023/02/25/come-il-metal-italiano-e-diventato-se-stesso/

La Redazione
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Finalmente è uscito! Ci riferiamo a "Come il metal italiano è diventato se stesso: 50 dischi per conoscere il metal italiano": il primo libro realizzato dalla redazione di Metal Mirror! Grazie a questa opera l'approccio "metalmirroriano" che avete imparato a conoscere (e, chissà!, ad amare) sulle pagine di questo blog, trova finalmente spazio su carta!

27 mag 2025

VIAGGIO NEL DUNGEON SYNTH: LAMENTATION



Sonate per licantropi: Lamentation, "Fullmoon Over Faerhaaven" (1995) 

Nelle puntate precedenti si è visto come il contributo alla causa della nascita del dungeon synth fosse venuto principalmente da artisti dediti al black metal. Se Mortiis è riuscito a dare continuità a quel tipo di percorso, in molti altri casi non si è usciti dal rango del progetto parallelo, spesso esaurito in pochi album o addirittura demo. Abbiamo citato i due lavori dei Neptune Towers (etichetta dietro al quale si celava Fenriz dei Darkthrone), i tre dei Pazuzu (progetto in cui erano coinvolti membri dei Summoning), l’unico tomo rilasciato da Wongraven (alter ego di Satyr dei Satyricon). 

Il nostro è stato ovviamente un discorso di comodo volto a tratteggiare le gesta dei nomi più noti, ma è importante precisare che dalle nebbie del biennio 1994-1995 stava emergendo una quantità considerevole di nastri e cassettine che andavano a certificare l’avvento effettivo di un nuovo sound. Nenie senza tempo che non esalavano unicamente dalle cripte e dal terriccio umido delle tetre foreste del nord Europa, ma che si irradiavano nell'aere dei luoghi più impensati, approdando persino alle placide e soleggiate sponde dell'Egeo. E' il caso degli ateniesi Lamentation, attivi dal 1994 al 1997 ed autori di tre demo che sarebbero rimaste iscritte negli annali del dungeon synth. 

22 mag 2025

INCINERATION FESTIVAL 2025 (LONDON, 03/05/2025)


Incineration Festival: terza volta in quattro anni per il sottoscritto. Questo potrebbe far sembrare di me un irriducibile aficionado dell'oramai consolidato festival londinese dedicato al metal estremo, ma non è così: ho sempre un approccio critico nei confronti dell'Incineration, ne valuto sempre attentamente i pro e i contro, con una mano sul cuore e l'altra sul portafoglio, perchè non è sicuramente un evento a buon mercato (e quest'anno ha battuto ogni record: 85 sterline che, fra cazzi e mazzi, son diventate 92 - per un'unica giornata!). 

Nel 2022 c'erano stati gli Emperor e fu scontato andarci anche se il resto del bill era del tutto irrilevante, tanto che il mio approccio non fu molto "da festival": semplicemente andai per assistere ad un concerto degli Emperor con un paio di gruppi a fare da spalla. Nel 2023, invece, i nomi in cartellone erano ben più accattivanti e per questo il tutto divenne un'avvincente staffetta che vedeva messi in fila Asphyx, Profanatica, Rotting Christ, Suffocation, Enslaved, King Dude e Marduk. Nel 2024 non ci sono nemmeno andato (la line-up allora non mi convinse per nulla, con gli Amorphis a condurre le danze seguiti da nomi di scarsa rilevanza). 

17 mag 2025

VIAGGIO NEL DUNGEON SYNTH: WONGRAVEN



Pure Northern Medieval Atmosphere Music: Wongraven, "Fjelltronen" (1995)

Nel 1995 il black metal norvegese viveva già una fase di piena maturità, anzi, di post-maturità, visto che nei due anni appena precedenti i nomi di punta della scena avevano rilasciato i loro lavori più significativi e seminali, certificando il consolidamento di determinati tratti stilistici (che, detto per inciso, sarebbero divenuti i codici identitari del black metal per come lo conosciamo oggi). Nel 1995, dunque, la Norvegia era già abbastanza “avanti” nel suo cammino e poteva già permettersi di guardare altrove e tentare nuove strade che permettessero di superare quegli stessi stilemi forgiati negli anni appena precedenti. Un’opera emblematica in questo senso fu “Bergtatt” degli Ulver, lavoro in cui si spingeva ulteriormente oltre la commistione fra black metal e folk. Il folk, del resto, aveva già fatto capolino in diverse produzioni precedenti (si pensi a certe uscite acustiche degli Enslaved), connaturandosi fin dall'inizio con un ingrediente che ben si sposava alla visione artistica del black metal. 

12 mag 2025

VIAGGIO NEL METAL TOLKIENIANO - NUMENOR_GLI UOMINI: TRA MORTE E LIBERO ARBITRIO

 



Viaggio nel metal 'tolkieniano' - 4) NÚMENOR - "Sword and Sorcery" (2015)

"Come ricompensa per le loro sofferenze nella lotta contro Morgoth, i Valar, i guardiani del mondo, donarono agli Edain una terra dove potessero vivere al riparo dei pericoli della Terra di Mezzo. La maggior parte di essi attraversò il mare; guidati dalla Stella di Eärendil, giunsero alla grande isola di Elenna, la più occidentale delle Terre mortali. Ivi fondarono il reame di Númenor."

"Eru volle dunque che i cuori degli Uomini indagassero oltre il mondo e che in questo essi mai trovassero pace; ma che possedessero la virtù di dare forma alla propria vita, tra le potenze e i casi del mondo, oltre la Musica degli Ainur, la quale è come un destino per tutte le altre creature […] Uno di questi doni di libertà consiste nel fatto che i figli degli Uomini abitano solo per breve tempo nel mondo vivente e che non sono vincolati a esso, e che lo lasciano presto, per andare dove gli Elfi non sanno. [...] Morte è il loro destino, il dono di Ilùvatar, che, con il consumarsi del Tempo, persino le Potenze invidieranno."

Eru, Valar, Elfi, Hobbit. Per ora abbiamo trattato, con più o meno dovizia di particolari, queste figure del Legendarium.

Ma oggi si cambia target. Oggi parliamo di noi. Parliamo degli Uomini.

E parlare di Uomini significa parlare, inevitabilmente, del Regno di Númenor. E del luogo in cui tale regno fu fondato: Elenna, l’isola a cinque punte.

7 mag 2025

VIAGGIO NEL DUNGEON SYNTH: PAZUZU

 

Angeli e demoni...ed ancora demoni: Pazuzu, "And All Was Silent..." (1994)

Nella puntata precedente si è indicato il 1994 come l’anno zero del dungeon synth in virtù della pubblicazione in quell’anno di “Født til å Herske”, album di debutto del grande Mortiis, generalmente considerato il padre fondatore del genere. Prima vi erano state release che con il dungeon synth si sono incrociate solo per caso. Mi riferisco ai lavori dei primi anni novanta di Jim Kirkwood o a un “Black Aria” di Glenn Danzig, edito nel 1992: illustri predecessori che tuttavia non contano ai fini del nostro discorso in quanto, come abbiamo visto, entrambi si sono mossi lungo sentieri estranei alla strada maestra che il dungeon synth avrebbe di lì a poco battuto configurandosi come controparte atmosferica del black metal

2 mag 2025

"THE SHROUDS": CRONENBERG E IL DEATH METAL CONTEMPORANEO

 


Il nuovo film di Cronenberg, "The Shrouds" (letteralmente I sudari), è una buona rappresentazione, molto concettuale come nello stile più recente del regista, del rapporto col pensiero della morte.

Cronenberg è un regista che da sempre riflette sul senso ultimo della “materia”, partendo dal tema della malattia che disintegra il corpo, la matericità dei sentimenti e degli stati d’animo ("Brood - La covata malefica"), la suddivisione dell’individuo in più parti di sé complementari o doppie ("Inseparabili"), la metamorfosi dell’uomo in qualcosa di diverso e più consapevole ("Videodrome", "La mosca") con esiti in aberrazioni o mostruosità. Ad un certo punto il tutto diventa meno visuale, o meglio sempre visuale ma più metaforico, cosicché ci si sposta verso l’indagine sull’ineluttabilità del proprio sé, che come un tumore avviluppa il cambiamento e lo stritola da dentro ("A History of Violence"), l’illusione del controllo della mente e la concretezza della follia, rispetto a cui non c’è una terza via (Maps to the Stars"), e così via.